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VivereVerde: la Campsis radicans (Bignonia), uno stupendo rampicante che fiorisce proprio in questo periodo

5' di lettura Ancona 08/07/2016 - Questa specie è originaria dell'America del Nord e più precisamente delle regioni centrali e meridionali degli Stati Uniti, viene anche chiamata Gelsomino della Virginia. In Italia cresce all'aperto nelle regioni più calde dell'Italia centrale e meridionale; in quelle settentrionali, invece, è coltivata in serra, oppure all'aperto nelle zone lacustri, dove il clima è più mite per tutto l'anno.

Data la sua vigorosità, i fusti possono raggiungere la lunghezza di 15-20 m, non si presta molto alla coltura in vaso, preferendo la piena terra. I Campsis sono utilizzati per ricoprire pareti, pergolati e muri di recinzione, cosa che riescono a fare con discreta rapidità, grazie alla presenza di radici avventizie (che sopperiscono all’assenza di viticci). Le foglie sono oblunghe e dentate e si sviluppano a due a due in maniera simmetrica rispetto al ramo. Fiorisce da luglio a settembre, producendo fiori sono di colore rosso-arancio, raggruppati in cime peduncolate e muniti di una corolla tubulosa, lunga 4-5 cm, terminante con 5 lobi allargati. Per fare in modo che questa specie di rampicanti si possano sviluppare nel migliore dei modi, è importante inserirle a dimora sempre vicino a un muro o a un pergolato, ma anche una cancellata va benissimo.

Coltivazione in Giardino

Terreno

Per ottenere un buono sviluppo della pianta, il terreno deve essere fresco, ben drenato e fertile, infatti, soffrono di ristagni d’acqua; quindi sono adatti i terreni sciolti o sabbiosi, dove predomina la sabbia.

Esposizione
Gradisce molto posizioni calde e soleggiate, in cui fiorisce più copiosamente, tollerano anche l’ombra moderata, a discapito un po’ della fioritura ma in cui vegeta più vigorosamente.
La Bignonia è in grado di sviluppare un ottimo livello di sopportazione nei confronti del freddo e riesce a resistere anche nel momento in cui le temperature scendono sotto lo zero termico.

Impianto e Legatura
In una zona di terreno lavorato in precedenza, si scava una buca grande circa due volte la larghezza e la profondità del pane di terra della pianta, sul fondo consiglio di coprire la buca con 10 cm di terriccio universale professionale che comunemente si trova nei Garden o nei vivai. Il terriccio nuovo fa sì che le radici trovino un substrato ottimo per quanto riguarda la tessitura e la presenza di elementi nutritivi, in questo modo le nuove radici si svilupperanno con facilità e l’attecchimento della pianta sarà migliore.
Una volta fatta la buca poniamo la pianta e richiudiamo con la terra fino al colletto della pianta. La piantumazione deve essere eseguita in primavera. Una volta piantata, ridimensioniamo i getti a circa 15-20 cm dal terreno per incoraggiare una crescita robusta, che dovrebbe essere impostata in modo da allargarsi il più possibile. Questa pianta si trova in commercio legata a un tutore (generalmente una canna), se vogliamo utilizzarla come rampicante tagliamo tutte le legature e cominciare a legare i primi rami, per lo meno quelli più lunghi, portandoli nella direzione su dove noi vogliamo che cresca la pianta (cancelli, gazebi, pergolati). Non leghiamo stretto per premettere al fusto di crescere in circonferenza, possiamo usare della rafia o un legaccio di gomma. Le legature vanno controllate e se è necessario, sostituite tutti gli anni.

Irrigazione
Si tratta di una pianta rampicante che non richiede, elevate quantità di acqua per il suo sviluppo e, per tale ragione, è sempre meglio irrigare tale pianta con un sistema costante e non troppo frequente.
E' importante tenere sempre a mente come le piante rampicanti si caratterizzino per uno sviluppo molto vigoroso e, qualche volta, sopratutto durante i periodi di siccità, abbiano assoluto bisogno di ricevere ottime quantità d'acqua; invece possiamo diminuire in inverno.

Potatura
La bignonia fiorisce sulla nuova crescita, quindi ha bisogno di potature annuali sia per crescere rigogliosa sia per rifiorire copiosamente. La potatura va compiuta in primavera su tutti i rami per circa 1/3 della loro lunghezza. Per i rami secchi e danneggiati la potatura deve essere radicale. Le bignonie coltivate in vaso invece richiedono una potatura più leggera. Per rinnovare l’intera pianta può essere ridimensionata a 30 cm dal terreno, ma è meglio rimuovere alcuni dei fusti più vecchi ogni anno e legare i restanti al supporto.

Coltivazione in Vaso
Queste piante si prestano bene anche per essere coltivate in vaso sul balcone, vanno tenute fuori di casa in un luogo luminoso e lontano da correnti d’aria calda e fonti di calore; vi ricordo che in vaso l’esigenza idrica della pianta aumenta di molto rispetto a quando è coltivata in piena terra, quindi controllate spesso lo stato del terriccio soprattutto dalla primavera all’estate. Errate annaffiature possono indebolire la pianta, la quale è più soggetta spesso e volentieri a essere attaccata da afidi o cocciniglia.
Nella stagione fredda la bignonia non soffre il freddo e può resistere a temperature vicine allo zero e anche più basse, quindi possiamo tenerla all'esterno della nostra casa.
Le specie coltivate in vaso hanno bisogno di rinvasi annuali. Il rinvaso è meglio eseguirlo in primavera utilizzando contenitori più grandi (2-3 misure in più) e nuovo terriccio.








Questo è un articolo pubblicato il 08-07-2016 alle 09:03 sul giornale del 09 luglio 2016 - 718 letture

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