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Berardinelli (FI) "Maggiore cautela negli appalti"

Daniele Berardinelli| 3' di lettura Ancona 29/09/2016 - "Abbiamo bisogno di utilizzare maggiore cautela negli appalti in generale". E' questo quanto ha ribadito il Capogruppo di Forza Italia Daniele Berardinelli al Comune di Ancona sul rischio infiltrazioni malavitose.

"Abbiamo bisogno di utilizzare maggiore cautela negli appalti in generale". E' questo quanto ha ribadito in una conferenza stampa il Capogruppo di Forza Italia e consigliere comunale Daniele Berardinelli al Comune di Ancona poiché il rischio dell'insidia delle infiltrazioni malavitose negli appalti potrebbe essere dietro l'angolo. D'altronde lo stesso procuratore della Corte di Appello di Ancona Macrì poco tempo fa aveva dichiarato che le Marche, in quanto ad infiltrazioni, era un territorio a rischio.

Berardinelli parla di "troppi ricorsi" alle cosiddette procedure negoziate ovvero quelle gare che permettono ai Comuni di dare appalti fino ad 1.000.000. E i dati riportati da Raffaele Cantone e dall'Anac non lo smentono. "Il ricorso alla procedura negoziata in tutti i Comuni presi in considerazione - si legge nella lettera inviata dal numero uno dell'Anticorruzione Raffaele Cantone - è in aumento, sia per i lavori, sia per i servizi, sia per le forniture; per tale ragione i dati sono stati comunicati ai sindaci dei comuni per i provvedimenti che riterranno di adottare". L'aumento di queste gare inoltre sarebbe dovuto in generale anche ad una modifica normativa introdotta dal d.l. 70/2011 convertito in legge 106/2011 che ha novellato l’art. 122, comma 7, del Codice dei contratti pubblici. E portato, stando sempre a Cantone, di fatto ad un innalzamento, per le procedure negoziate, da 500.000 a 1.000.000 di euro. Ancona, sempre secondo i dati riportati da Cantone (che ha messo in atto un'indagine nei Capoluoghi di Regione per appalti con procedure negoziate sopra i 40.000 attivate per lavori, servizi e forniture ndr), tra il 2007-2010 evidenzia un aumento rispetto al periodo 2011-2014. In particolare più precisamente questi i dati del Capoluogo dorico per numero di procedure negoziate: per lavori siamo passati dal 71,43% (2007/2010) al 97,88 (2011-2014), per servizi dal 10,53% (2007/2010) al 81,77% e per forniture dal 22,22% (2007/2010) al 82,22% (2011-2014).

"Le procedure negoziate - spiega Berardinelli - sono legali, ma più pericolose come afferma la stessa ANAC". Il consigliere riporta inoltre casi come quello dell'Asse Nord-Sud o quello della Galleria Risorgimento in cui non si è proceduto ad un unico appalto ma ad uno spezzettamento delle gare o al Viale dove si sono appaltati lavori di bonifica solo per una parte della via. "I lavori bisogna farli ma farli bene - ha aggiunto Berardinelli - la prima ditta che ha vinto l'appalto dopo la manifestazione d'interesse, tra le 20 estratte, è stata poi esclusa - da Roma - perchè sembrerebbe non avesse il certificato antimafia in regola. Ora una seconda ditta sta facendo i lavori, ma la prima ditta aggiudicataria ha fatto ricorso al TAR". "Abbiamo perso mesi - ha concluso Berardinelli - e la beffa è che hanno fatto una bella conferenza stampa in cui hanno annunciato l'avvio dei lavori e aggiudicato la gara, ma i ritardi li pagano i cittadini".






Questo è un articolo pubblicato il 29-09-2016 alle 15:26 sul giornale del 30 settembre 2016 - 783 letture

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