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In aumento i casi di celiachia da uno screening sui bambini delle elementari

3' di lettura Ancona 14/12/2016 - Un progetto di prevenzione che diventa una nuova eccellenza per l'Univpm. Lo “screening della celiachia nel bambino in età scolare” è stato infatti coordinato dal professor Carlo Catassi, direttore della Clinica Pediatrica del Salesi e interamente finanziato dalla Fondazione CariVerona.

Da maggio 2015 ha coinvolto cinquemilaseicentoottantotto bambini tra i cinque e i dieci anni di tutte le scuole elementari delle città di Ancona e Verona. Per realizzare lo screening si è partiti da una campagna informativa effettuata attraverso le scuole. Dei bambini contattati, quattromilaseicentoquarantasette (pari all’82% dei soggetti invitati) hanno aderito e sono stati sottoposti alla prima fase dello screening che si è svolta nelle scuole ed è consistita nell'individuazione della predisposizione genetica alla celiachia tramite un prelievo di sangue capillare dal dito e quindi determinazione degli aplotipi di predisposizione HLA DQ2 o DQ8. Le analisi sono state effettuate mediante un rapido test, eseguito ad Ancona per i bambini di Ancona e presso la ditta Biodiagene di Palermo per i bambini di Verona. La fase iniziale si è conclusa proprio a dicembre. A risultate positivi al test per la predisposizione, il 40% dei bambini (circa millenovecento). Questi sono quindi stati ricontattati per la seconda parte del progetto che si è svolta al Salesi di Ancona e al Fracastoro di Verona, dove i bambini sono stati sottoposti a prelievo venoso per la ricerca degli anticorpi indicativi di malattia celiaca e quindi analizzati presso il laboratorio dell’Ospedale Fracastoro di Verona. Tale fase di richiamo ed esecuzione dei prelievi si è ultimata a dicembre a Verona mentre è in fase di completamento ad Ancona. Sui milleduecentosessantatre soggetti analizzati finora, la positività degli anticorpi per la celiachia è stata riscontrata in cinquantaquattro casi. La diagnosi è stata confermata in ventiquattro soggetti, sedici sono ancora in fase di accertamento, mentre in quattordici la diagnosi non è stata confermata. Dai dati disponibili e precedenti allo screening i soggetti che avevano una diagnosi nota di celiachia erano diciotto (0,38% della popolazione) mentre, i nuovi casi sarebbero quaranta se la diagnosi venisse confermata in tutti i casi in accertamento, risultando pertanto una prevalenza finale di celiachia nel campione in esame dell’1,6%. Quindi se negli anni novanta poteva diventare celiaca una persona su sette, ora il rapporto passa a una persona su tre. Per il direttore generale di Ospedali Riuniti Michele Caporossi, "La celiachia è una di quelle patologie delle quali fino a qualche decennio fa non si conosceva nemmeno l'esistenza. Oggi se ne riscontra una grande diffusione e allora la scommessa è quella di poter fare meglio prevenzione perché questa è una malattia importante e diffusissima, ma lavorando insieme a Università e partner esterni si può vincere. È una questione verso la quale abbiamo i mezzi, ma che va comunicata con la giusta informazione". Oggi, in un momento in cui "per la prima volta dal dopoguerra - spiega il Preside di Facoltà D'Errico - l'aspettativa di vita è calata", l'elevato tasso di adesione al protocollo proposto (82% della popolazione eleggibile) sta ad indicare un alto interesse dela popolazione generale nei confronti della problematica proposta. Soddisfatti dell'iniziativa il finanziatore Giampaolo Giampaoli di Cariverona, il rettore Univpm Sauro Longhi, il direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche Specialistiche e Odontostalogiche Gian Marco Giuseppetti e l'Assessore alle Politiche Educative Tiziana Borini che ha ricordato quanto il Comune d'Ancona sia attento all'alimentazione dei bambini, affermando: "questo è stato un progetto di grande valore perché la celiachia è poco conosciuta in ambito familiare. Si è trattato di un tipo di ricerca molto ben accolta da mio assessorato che mette particolare attenzione nella gestione delle mense scolastiche".


di Enrico Fede
redazione@vivereancona.it

 







Questo è un articolo pubblicato il 14-12-2016 alle 14:39 sul giornale del 15 dicembre 2016 - 1146 letture

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