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Il consigliere comunale M5S Quattrini: "il destino della Mole sottratto al processo democratico"

2' di lettura

Leggo il dibattito sulla stampa di cosa ne sarà della Mole Vanvitelliana con l'assessore Marasca che invita a non pensare male e altri personaggi anconetani che esprimono le loro legittime opinioni. Forse non si è ben capito che giovedì in consiglio comunale non si è discusso della destinazione della Mole perché, come dice Marasca, non si è ancora palesato un progetto. La gravità dell'atto di giovedì, votato dalla maggioranza Pd e alleati, è che dando tutti gli usi possibili e immaginabili alla Mole si è di fatto sottratta la futura progettazione della stessa al dibattito in Consiglio comunale e quindi alla città di Ancona.

La Mancinelli, evidenziando ancora una volta la sua allergia alla democrazia ed alla pubblica condivisione, forse anche scottata da ciò che è avvenuto a Torrette per la ex Centrale del Latte, dove la variante con uso specifico ci ha portato a scoprire le intese già avute con un privato per realizzare un centro commerciale e i cittadini gliel'hanno fatta ritirare, stavolta ha usato la tattica di confondere le idee concedendo tutti gli usi possibili ed immaginabili, in modo che nessuno possa fare considerazioni sul nulla, e le scelte progettuali sulla Mole non passino più al vaglio del Consiglio comunale e quindi non vengano poste obbligatoriamente al centro di un dibattito di tutte le forze politiche rappresentative della città.

Rimarrà quindi una valutazione interna ad un salotto di amici degli amici, considerato il modus operandi della Mancinelli su scelte come la chiusura della Stazione Marittima e del progetto di uso metropolitano della ferrovia, che tanti investimenti aveva avuto dalle giunte di centro sinistra negli ultimi anni, oppure dell'albergo al Cardeto di cui tanti tesserati Pd non sapevano nulla.

Ciò che è successo giovedì in consiglio è stato un atto di pura incoscienza da parte dei consiglieri Pd, Verdi, Socialisti e UDC, che hanno scriteriatamente deciso di spossessare il Consiglio comunale dei poteri pianificatori che la legge gli conferiva per decidere l'uso della Mole. Grazie a loro, soldatini ubbidienti della Mancinelli, ci sarà ancora un po' meno democrazia ad Ancona e ci sarà da augurarsi che il prossimo sindaco, visti i poteri che avrà, sia un sovrano illuminato in grado di fare le scelte più adeguate.



Questo è un articolo pubblicato il 03-09-2017 alle 13:20 sul giornale del 04 settembre 2017 - 632 letture