Il Consigliere comunale M5S Quattrini: "Lettera aperta sull'Anconitana"

Premetto che scrivo questa lettera aperta come tifoso, non come politico. Ho iniziato a seguire l’Anconitana fin da piccolo, quando mio padre era consigliere dell’allora presidente Grati e si portava a pranzo a casa qualche neo acquisto appena arrivato. Altri tempi.
Poi ho continuato a seguirla e, come tutti, oltre alle gioie delle vittorie e delle promozioni, ho provato anche le umiliazioni subite a causa dei vari avventurieri che si sono succeduti nella proprietà da metà anni 90 in poi, tra fidejussioni false, fiduciarie estere, buchi di bilancio, fallimenti e retrocessioni. Ma nonostante tutte queste “violenze” subite dalla “beneamata”, non ho mai mollato.
Poi ho assistito alla nascita di uno strano azionariato popolare, dove bastava mettere 10 euro per avere in mano la squadra, almeno così dicevano gli organizzatori. Dato che non ho mai creduto a Babbo Natale, feci delle domande ma non ottenni risposte e così, nel dubbio di doverla vedere ancora una volta “violentata”, per giunta da gente della mia stessa città, smisi di seguirla.
Purtroppo le mie preoccupazioni erano fondate e, grazie anche al presidente che l’ha abbandonata al suo destino dopo aver ottenuto dal Consiglio comunale un mega sconto liberatorio sui suoi debiti decennali per l’uso del Dorico, ho ritrovato l’Anconitana in Prima Categoria.
Nella convinzione che il periodo degli “stupri” fosse terminato, ho accolto con simpatia l’avvento del nuovo presidente Marconi e, seppur da giornali e TV, ho ricominciato a seguirla, pensando anche di tornare allo stadio.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, è uscita la questione Dorico, tra titoloni di “storiche firme”, strette di mano, passerelle e annunci vari. Come da tradizione, l’ingresso a piè pari della politica nel “pallone” ha portato invece alla “storica sberla” presa dal Castelplanio ma, al di là dell’episodio, è tutto ciò che ne è seguito, tra giornalisti, politici e addetti ai lavori, che più mi preoccupa.
Adesso, vorrei capire se posso continuare a seguirla, oppure se qualcuno, senza distinzione di ruoli e colori, ha intenzione di “usarla” fino alle prossime elezioni di maggio. L’Anconitana è di tutti e non può essere usata così, specie dopo tutto quello che ha passato in questi anni. E spero che il presidente Marconi si renda conto che sta anche a lui proteggerla e vestirla sì in modo elegante, ma morigerato.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-11-2017 alle 19:08 sul giornale del 01 dicembre 2017 - 1209 letture
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