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Lodolini: "Non è più una questione di Umbria e Marche ma di Centro Italia, terra di bellezza e di opportunità economiche"

ANCONA – Andare oltre i confini politici, unire due territori, superare divisioni insignificanti in una logica europea. L’incontro “Marche-Umbria destino comune” organizzato dai deputati Emanuele Lodolini e Giampiero Giulietti.
“Colmare il gap infrastrutturale – ha detto Lodolini presentando l’evento – significa rendere più competitivo il territorio che, nell’ottica dello sviluppo, va ben aldilà dei confini regionali e comprende senz’altro le Marche e più in generale il centro Italia. L’economia necessita di risposte veloci. Con questo confronto vogliamo riaffermare l’importanza di una convergenza comune tra le due regioni”.
“All’inizio della legislatura giravano carte strane di ipotetico smembramento del centro Italia – ha ricordato il governatore Ceriscioli – ed invece oggi parliamo di infrastrutture che generano un legame e che generano ipotesi di vita che consentano di vivere in un luogo e lavorare in un altro se i tempi di percorrenza delle strade sono più o meno certi e se con le strade, grazie alla Quadrilatero, abbiamo fatto passi avanti importanti, anche sul ferro dobbiamo velocizzare la linea, raddoppiare fin dove è possibile, migliorare il materiale rotabile”.
“Ancona e Perugia erano gli unici due capoluoghi non collegati da una strada 4 corsie – ha ricordato Giulietti – e l’abbiamo superato”.
“Oggi c’è una sinergia molto forte tra i nostri territori, a partire da tante iniziative culturali ed economiche e sempre più dobbiamo averle nel prossimo futuro. La costa marchigiana è la scelta prioritaria degli umbri anche perché ha ricordato Rodolfo Giampieri “dopo che rischiavamo, come porti marchigiani, di rimanere soli, con l’Autorità portuale di Civitavecchia lo scorso 24 novembre abbiamo formalizzato un accordo per un corridoio strategico. La Quadrilatero ha unito con una viabilità efficace tirreno ed adriatico creando nuove opportunità strategiche”.
“La relazione strategica ha senso se si condividono le competenze. La presidente Marini ce l’ha sui tavoli europei cosa che noi molto onestamente non abbiamo ma, giocando in squadra insieme, possiamo utilizzare per ottenere il massimo – ha aggiunto Ceriscioli”.
“Ringrazio gli organizzatori – ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini - perché essendo giovani parlamentari mi augurano abbiano l’opportunità di proseguire l’egregio lavoro svolto su questo ed altri temi. Un’infrastruttura non è solo una soluzione ad un problema ma una modalità di rivedere alcuni schemi economici ed ha ragione Perosino quando dice che la Quadrilatero è l’unica vera operazione trasversale realizzata e quasi completata entro il prossimo luglio”.
“Rendere fruibile la Perugia-Ancona significa fare in sinergia molte cose: politica, economia, cultura, turismo. Il porto di Ancona è già oggi il porto dell’Umbria e delle piccole e medie imprese come Civitavecchia lo è per l’industria pesante”.
Lo stesso Guido Perosino, Amministratore Unico di Quadrilatero Spa, ha anche aggiunto che “Quadrilatero è un sistema viario molto complesso perché attraversare gli appennini è un’opera di ingegneria altissima nata all’indomani del terremoto del ’97. L’economia corre nella connessione ma non ha cancellato ai rapporti sociali di incontrarsi e da qui creare delle opportunità”.
“La vera 2 mari è quella da Ancona a Civitavecchia”. Le conclusioni sono state affidate alla sindaca di Ancona Valeria Mancinelli.
“Il tema del lavorare insieme è di un’evidenza solare in questo caso – ha detto - perché lo si è già fatto, anche senza aspettare chissà quali riforme. Oggi dobbiamo lavorare per schemi di sviluppo su temi sensibili come la sanità, i trasporti, le infrastrutture, le città, di cui il sistema economico abbia bisogno, senza inventarsi nulla. Ognuno insomma deve fare il suo mestiere. Il collegamento Perugia-Ancona è coerente con quanto dice il Ministro Delrio che la geografia è destino. Lo dice il sindaco di una città che in 30 anni non ha risolto il problema di arrivare dentro il nostro porto perché la situazione è drammatica. Per altro avere 6 aeroporti in pochi centinaia di chilometri è una follia”.

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