Eusebi: "Ad Ancona sarebbero 150 decessi l’anno causati dallo smog"

A fine settembre la Fondazione Sviluppo Sostenibile, 'think tank' in collaborazione con Enea e con la partnership delle Ferrovie dello Stato, ha presentato al Senato il rapporto "La sfida della qualità dell'aria nelle città italiane".
Ebbene, l’Italia è tra i peggiori paesi europei per l'inquinamento atmosferico (che fa più morti degli incidenti stradali) con 1.500 decessi per milione di abitanti, contro i 1.100 in Germania, 800 in Francia e Regno Unito, 600 in Spagna. Nel nostro Paese si registrano 91.000 morti premature all'anno per inquinamento atmosferico, contro le 86.000 della Germania, le 54.000 della Francia, le 50.000 del Regno Unito e le 30.000 della Spagna. Insomma il nostro Paese è messo male davvero.
Il che equivarrebbe dire che ad Ancona, città fra le più inquinate d’Italia, vi sarebbero 150 decessi l’anno comunque legati a problemi di carattere respiratorio e di carattere cardio vascolare dovuti alla qualità dell’aria. Del resto basta pensare a cosa significhi avere un porto con migliaia di tir oltre al “normale” traffico cittadino: un carico di veleni che gli anconitani sin da quando nascono devono subire e Ancona in questo contesto paga purtroppo per l’ignavia e per la assoluta insensibilità di chi l’amministra sia a livello comunale che regionale.
In proposito occorre fare una breve cronistoria. Nel anni e fino al 2011 la città monitorava la propria qualità della’aria con più centraline: al porto, alla cittadella, in via Bocconi ed in via Conca a Torrette. Ed erano quegli gli anni dei record …negativi. Senza andare troppo indietro,i dati del treno verde di Legambiente nel 2012 erano impietosi. In particolare per la doppia morsa: inquinamento atmosferico ed inquinamento acustico. Addirittura Legambiente arrivava a dire che “nel capoluogo marchigiano c’è mal’aria“. A soli quattro mesi dall’inizio dell’anno, la città con i suoi 39 giorni è già fuorilegge: ha esaurito i 35 superamenti del limite medio giornaliero di emissioni concessi in un anno (50 µg/m3) per la protezione della salute umana previsti dalla normativa vigente (Dm 60/2002; Dlgs. 155/2010). Non va meglio l’inquinamento acustico: decibel sempre fuorilegge, due giorni su due”.
Gradualmente le centraline vengono dismesse: la Regione non paga ed il Comune fa finta di non vedere. Fatto sta che Legambiente nel marzo del 2014 cosa dice di Ancona. Ecco: “Dopo i monitoraggi anche Ancona risulta invivibile, sia di giorno che di notte, con picchi di inquinanti durante le ore di punta e 13 decibel di rumore registrato durante la notte. Ma poi in una loro nota si legge ancora: “Il primo giorno di campionamento il PM10 non ha superato, come media giornaliera, il limite di 50 mg/m3 , raggiungendo il valore di 37 mg/m3. Mentre il secondo giorno si sono registrati elevati valori di PM10. La media giornaliera è risultata di 54 mg/m3 superando il limite previsto dalla normativa. Analogamente il PM2.5 ha superato il limite di 25 µg/m3, riferito a un periodo di mediazione che è l’anno civile, raggiungendo un massimo di 31 µg/m3espresso come media giornaliera. La fonte di immissione degli inquinanti è risultata costituita principalmente dal traffico stradale insistente nella zona in esame, più intenso nelle ore di punta. Per tutti gli altri inquinanti non si sono registrati superamenti dei limiti previsti. In conclusione si mette in evidenza come, nei due giorni di campionamento, al diminuire della ventilazione si siano registrati i valori maggiori di concentrazione di tutti gli inquinanti, in particolare per quanto riguarda il particolato”.
Sempre Legambiente nel marzo del 2014 sottolineava che “Nonostante i livelli di inquinamento dell’aria e acustico sono solo due le centrali Arpam funzionanti che quindi danno poche informazioni deviate anche dal fatto che il centro di monitoraggio si trova all’interno di un parco.
“Ci avete rotto i polmoni”, l’allora provocatorio slogan di Legambiente per chiedere che smog e rumore venissero affrontati come vere priorità dall’amministrazione comunale, provinciale e regionale e si procedesse con il ripristino di un network di centraline, con l’attuazione di un programma di mobilità sostenibile .
Dinanzi ad una situazione fortemente dannosa per la salute di tutta la comunità , qualsiasi altra amministrazione sarebbe corsa ai ripari. Quanto meno avrebbe ripristinato le centraline e poi avviati gli interventi necessari. Macché, Comune e Regione si rimpallano competenze e responsabilità mentre ad Ancona mediamente per smog muoionio150 persone ogni anno.
Sono tutti omicidi colposi di cui qualcuno dovrà comunque farsi carico.
Consapevole di questo il 12 febbraio 2016 il Consiglio comunale ha approvato una mozione per attivare immediatamente un tavolo di lavoro con la Regione.
Solo il 29 settembre 2016, il tavolo ha preso forma ma ad oggi non ha partorito nulla perché, nonostante un ulteriore incontro avvenuto il 9 ottobre scorso oltre (un anno dopo!!), è emerso solo che Ancona beneficerà di un'ulteriore centralina, senza che sia stato ancora individuato (o perlomeno comunicato) il luogo.
C’è anche da ricordare che nel novembre del 2016 è stato presentato alla magistratura un esposto dei residenti in piazza Cavour. La Magistratura ha subito chiesto all’ Arpam di monitorare i luoghi alla vigilia di natale del 2016 un mezzo per l’acquisizione dei campioni d’aria è stato posizionato per un certo periodo dall’Arpam.appunto in piazza Cavour.
Nel frattempo per tacitare la propria coscienza la giunta Mancinelli cosa fa?: nell’ottobre 2017 approva il piano messo a punto dall’allergologo Floriano Bonifazi per un costo di 100 mila euro. Che dovrebbe sostenere la Regione. Con Ceriscioli che non ha ancora messo mano al portafoglio. Ma voi direte: per un esecutivo che spende 8,5 milioni di euro per asfaltare tutto l’asfaltabile a pochi mesi dalle elezioni, cosa sono 100 mila euro finalizzati a salvaguardare la salute di oltre 100 mila anconitani? Sono talmente pochi che la giunta Mancinelli non ci pensa neppure di tirarli fuori in attesa che la Regione provveda. E questo è davvero oltraggioso verso la città. Da qualunque parte la si guardi la vicenda si commenta da sola. E come se non bastasse la stessa vicenda di via Conca a Torrette torna di attualità. Dopo vent’anni tornano infatti le lenzuola della protesta antismog.
Ma per la Mancinelli e la sua giunta oggi c’è solo un imperativo: asfaltare per incassare voti !!!
Paolo Eusebi
coordinatore provinciale IDENTITA' E AZIONE
Questo è un articolo pubblicato il 28-12-2017 alle 19:36 sul giornale del 29 dicembre 2017 - 919 letture
SHORT LINK:
https://vivere.me/aQf1