Pietre d'inciampo, 7 nuove istallazioni per le vittime del Nazifascismo. Saranno svelate il 25 gennaio

Le pietre d'inciampo, monumento diffuso alla memoria, ricorderanno:Dante Coen morto a Buchenwald nel 1945 - Via Astagno; Guido Lowenthal morto ad Auschwitz nel 1944 - Via Astagno ; Eugenia Carcassoni morta ad Auschwitz data incerta - Via Astagno ; Elsa Zamorani, morta ad Auschwitz nel 1944 Villa Gusso - via Santa Margherita; Achille Guglielmi, morto durante l'arresto nel 1943 Villa Gusso - via Santa Margherita; Gino Guglielmi, morto ad Auschwitz nel 1944 Villa Gusso - via Santa Margherita; Gino Tommasi, morto a Mauthausen nel 1945 Via Isonzo. Le sette realizzate quest'anno si aggiungono alle due già posizionate lo scorso anno e saranno definitivamente svelate il 25 gennaio, alla presenza delle autorità cittadine e di una rappresentanza delle scuole.
Le installazioni di Demnig (Pietre di inciampo, Stolpersteine in lingua madre) sono sanpietrini di piccola dimensione ricoperte di ottone con un’incisione che ricorda nome, data di nascita e di morte della vittima, in molti casi anche il luogo della deportazione. Questi monumenti diffusi della memoria hanno reso celebre Demnig nel mondo e mantengono viva la memoria dell’olocausto e della barbarie di quella terribile fase storica. In venticinque anni sono state circa 63mila le pietre di inciampo collocate in almeno 21 Paesi. Lo scorso anno, ne furono collocate tre nelle Marche, due nella città di Ancona, alla memoria di Giacomo e Sergio Russi (in via Saffi) e di Ferruccio Ascoli (Corso Amendola), ed una a Ostra Vetere, alla memoria di Gaddo Morpurgo.
Il progetto “Pietre di inciampo” è nato all’interno del Tavolo sulla Memoria, costituito dall’Assemblea legislativa delle Marche e promosso con l’Istituto di Storia delle Marche, la Comunità ebraica, l’Anpi, la Rete universitaria per il Giorno della Memoria, l’Ufficio scolastico regionale, Anci, Anmig, Comune di Ancona.
"La pietra d'inciampo -spiega l'assessore alla Cultura, Paolo Marasca- non è solo un intervento sulla memoria individuale e collettiva. Essa ci ricorda che è anzitutto la nostra vita a proseguire per inciampi, ad aver bisogno di tutta la veglia che possiamo dedicarle, a dover contare su segni capaci di dirci da dove veniamo e quindi chi siamo, cosa possiamo fare, in quali abissi possiamo cadere. Installare una pietra d'inciampo è un gesto di costruzione del futuro."

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-01-2018 alle 17:11 sul giornale del 16 gennaio 2018 - 1666 letture
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