Il candidato Tombolini: "Il Pd annaspa affidandosi al do ut des. La sindaca scappa e si sottrae al confronto"

La Mancinelli scappa vergognosamente dal confronto pubblico fra candidati sindaco fissato per l’11 maggio a Torrette. Così facendo conferma tutta la sua spocchiosità e tutta la sua arroganza.
Ma soprattutto dimostra di sentirsi come il padrone delle ferriere, meglio ancora come la padrona di una città che non la ama, che le sta voltando le spalle. . Ed allora, decide di non confrontarsi con gli altri, con coloro che in buona sostanza rappresentano complessivamente più del 65% della città. Ma la sindaca renziana probabilmente confida nei i suoi giannizzeri che lavorano sottobanco per cercare di salvare il salvabile Che stanno cercando di arroccarsi in difesa di quel sistema di potere che negli anni ha impedito alla città di potersi sviluppare senza clientele e favoritismi. Il Pd sta infatti disperatamente tentando di preservare un sistema di potere che non regge più e che si sta sgretolando. Cerca così di bloccare sul nascere la voglia di cambiare che agita i suoi “sudditi” più o meno fedeli.. Dal porto al cantiere, dalle partecipate alle associazioni di categoria. Puntando ancora su quel suo consolidato do ut des che ha sostanzialmente bloccato ogni fermento nuovo. E lo fa portandosi dietro un inquietante interrogativo: l’etica continua davvero ad essere quell’ insieme di norme morali e di comportamento che un individuo o un gruppo di individui segue nelle proprie azioni? Oppure è oramai diventato un optional? Perché non lo diventi, il buon esempio dovrebbe venire dalla politica. E l’etica ma anche la coerenza vorrebbero che in generale, chi si è battuto contro l’egemonia del Pd, contro la sua occupazione di tutti gli spazi del nostro vivere la città, abbia comportamenti lineari e continui a fare scelte altrettanto lineari. A meno che non sia stato fulminato sulla via di …Damasco o abbia ceduto alle lusinghe dellla sirena (sic!!) tentatrice. Come sembra invece sia accaduto per personaggi che la Mancinelli ha ingaggiato all’ultimo momento sentendo il fiato sul collo di quella coalizione che mi onoro di rappresentare. La sindaca renziana che non vuol lasciare la poltrona e che fino a qualche mese fa si illudeva, trasformando Ancona nella città dei balocchi con ruota panoramica, tappeti rossi e calcinculo, di vincere a mani basse al primo turno, si sta accorgendo che la realtà è un’altra cosa. La città vuole cambiare e vuole mettersi dietro le spalle una esperienza di governo fallimentare. Nonostante i post it piazzati sulle vetrine della sua sede elettorale, il post it più funzionale e più serio sarebbe quello di dichiarare la sua incapacità nel capire la città, nel non aver saputo dare risposte vere alle famiglie in difficoltà, agli anziani ed ai disabili, ai giovani in cerca di occupazione. Ecco, questo dovrebbe essere l’impietoso post it della campagna elettorale della Mancinelli, del pd e dei suoi vassalli.
Tornando comunque all’etica e alla coerenza quanti hanno responsabilità diretta nella gestione di qualsivoglia ente, associazione, sindacato od ordine professionale, se decidono di far politica, di candidarsi, dovrebbero se non dimettersi quanto meno mettersi… in aspettativa dalle cariche che ricoprono.
Per carità, chapeau per chi si mette in gioco ed intende spendersi per la propria città a prescindere dalla lista scelta , ma tutti dovrebbero riflettere sul significato di un impegno, sull’etica che ne stabilisce il percorso ma anche sulla coerenza che dovrebbe essere stella di riferimento.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-05-2018 alle 21:58 sul giornale del 07 maggio 2018 - 1833 letture
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