Ceriscioli fa il bilancio dei primi tre mesi di Reddito di Inclusione. “Abbiamo i fondi ma mancano le richieste”. Il 40% dei fondi di Ancona richiesti da chi non si era mai rivolto ai centri sociali

Sono 28 i milioni di € destinati alle famiglie in difficoltà nelle Marche, ma nonostante una stima Istat di 38 mila famiglie al disotto della soglia di povertà solo 5 971 domande sono state presentate di cui 1 340 accolte.
Non solo un aiuto economico elargito alle famiglie, il 15% dei fondi destinati alle Marche (5.6 milioni) andranno a potenziare la rete dei operatori in ambito sociale. Infatti i fondi di inclusione non solo un aiuto economico alle famiglie, ma assieme a una somma ( in media 256 € mensili, con la possibilità di arrivare fino a 500€), sul richiedente viene studiato un piano personalizzato per rientrare nel mondo del lavoro. Tirocini, corsi e l'inclusione dei centri per l'impiego, utilizzati come risorsa per uscire definitivamente dalla povertà.
Dal primo Luglio l'unico requisiti per ricevere il Reddito di Inclusione sarà un Isee inferiore ai 6000€ o un Isre inferiore ai 3000. Una semplificazione dei requisiti che aumenterà sicuramente le richieste e le approvazioni, tra le quali rientreranno anche casi fin'ora rigettati.
Ma le richieste sono state meno delle aspettative. Un target, quello delle 38 mila famiglie che potrebbe essere sovrastimato, il dato è stato infatti ricavato dall'Istat con interviste sulla capacità di spesa dalle famiglie, ma comunque troppo elevato rispetto alle 1340 domande accolte.
Tra i motivi potrebbe esserci la diffidenza delle famiglie al richiedere aiuti. Nonostante il Reddito di Inclusione non preveda di passare per i servizi sociali, molte nuove famiglie che avrebbero diritto, venendo da un passato di stabilità economica, possiedono una visione stigmatizzata dell'aiuto statale. Una convinzione che occorre cambiare, non solo per ottenere l'aiuto economico, ma soprattutto per avere un occasione di rientrare nel mondo del lavoro.
Un altro motivo del basso numero di richieste è stato individuato nel scarsa informazione delle famiglie che avrebbero diritto. “Parte del progetto è aiutare le famiglie ad aiutarsi” spiega il Presidente Ceriscioli, “Nell'ambito sociale la comunicazione presenta sempre problematiche. Prima dell'assistenza però c'è sempre la comunicazione. Importante ad esempio far passare il messaggio che questo non è solo un piano assistenziale, ma la costruzione di un percorso”.
Un piano il cui futuro è strettamente legato agli sviluppi della politica nazionale. Infatti fondi sono stati stanziati dallo Stato, nel primo programma di assistenza nazionale che l'Italia abbia mai visto (1,8 miliardi stanziati) “Occorre capire se questo progetto ha un futuro al di là dei fondi già stanziati. Se si saprà e vorrà dare storia e innovazione a questo progetto. Al governo vanno gli oneri, non solo gli onori”.
Per avvicinare le famiglie bisognosi si è intanto aumentato i numero di Punti Rei nelle Marche, ovvero gli sportelli in cui è possibile fare domanda o anche solo ricevere informazioni e orientamento sul reddito di inclusione. 226 sportelli in tutte le Marche, 47 solo nella Provincia di Ancona. Mentre parte dei fondi sono utilizzati per implementare l'assistenza al cittadino. A incrementare i fondi ottenuti dal governo 14 milioni dai fondi FSE in 30 mesi e 700mila euro dai fondi PON. I fondi sono investiti nella rete sociale dei territori, a partire dagli assistenti sociali (obbiettivo da raggiungere 1 agente ogni 10 000 cittadini) e sui centri per l'impiego, inps, ma anche caritas e associazioni. Parallelamente ai fondi REI continuano i fondi SIA, ma il primo impegno è quello di sviluppare i politiche attive del lavoro e servizi e percorsi formativi.
Nella città di Ancona, ambito autonomo nel progetto dei fondi per il Reddito di Inclusione, sono state registrate 1000 richieste nei primi due mesi presso gli sportelli che hanno ricevuto infine 457 domande. Delle domande presentate 51 sono state accolte, 130 rifiutate, mentre il resto sono ancora in fase di lavorazione. Una percentuale di accettazione che si avvicini al 50% dunque, che il Dirigente delle Politiche Sociali del comune di Ancona, Stella Roncarelli attribuisce ad una buona comunicazione nel Capoluogo Dorico, “È stata fatta un importante lavoro di divulgazione. I manifesti relativi al Reddito di Inclusione erano anche su gli autobus. Questo ha fatto si che le famiglie che si rivolgevano allo sportello fossero in buona percentuale quelle che avevano diritto a ricevere i fondi”.
Ma dal report dei Redditi di Inclusione concessi ad Ancona emerge anche un'inquietante realtà: “Il 40% delle famiglie che hanno fatto domanda per ricevere il Reddito di Inclusione non si era mai rivolto prima ai servizi sociali o ad altre forme di assistenza. Da un lato significa che siamo riusciti a raggiungere anche chi non è solito rivolgersi a tali centro, dall'altro evidenzia come ad essere in difficoltà oggi siano famiglie che prima non avevano bisogno di forme assistenziali” spiega Roncarelli.
La dura testimonianza della crisi che ha colpito negli scorsi anni i cittadini anconetani e che ancora si fa sentire sopratutto sulle fasce più deboli.
Questo è un articolo pubblicato il 14-05-2018 alle 18:36 sul giornale del 15 maggio 2018 - 2127 letture
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