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Ai blocchi di partenza la 15° edizione dell' Ancona Jazz Summer Festival,

20' di lettura Ancona 24/05/2018 - Quindicesima edizione per l'Ancona Jazz Summer Festival, che si terrà ad Ancona dal 4 al 18 luglio tra la Mole Vanvitelliana, la Terrazza dell'Agriturismo Aion di Moroder e Piazza del Plebiscito.

Esclusive, grandi concerti a tema, nomi inediti e storici, un ampio ventaglio stilistico che contempla blues, swing, jazz contemporaneo, big band, vocalist, un festival insomma per tutti i gusti all'insegna della qualità e dell'imprevedibilità tipiche del jazz.

La Mole Vanvitelliana ospiterà 6 serate del festival, che nel suo complesso vedrà 10 appuntamenti musicali e 2 serate di cinema. Si comincia il 4 luglio con la Lydian Sound Orchestra diretta da Riccardo Brazzale, per la prima volta ad Ancona. Votata dalla rivista Musica Jazz “miglior orchestra italiana 2015”, si esibirà in un programma dedicato a Martin Luther King nel 50^ anniversario della scomparsa. Il 6 luglio invece appuntamento con l'esecuzione in prima assoluta di una suite scritta dal grande trombettista Kenny Wheeler, Little Sweet Suite, e mai incisa, affidata alla migliore trombettista sulla scena mondiale, cioè l'americana Ingrid Jensen, affiancata dal Barga Jazz Ensemble, importante istituzione nazionale, anch'essa per la prima volta ad Ancona. Segnaliamo poi il nuovissimo - esordirà proprio quest'estate - quintetto italo-americano di Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi, pianista fra i più creativi e importanti della nuova scena italiana (lo scorso anno ha fatto parte del quintetto di Enrico Rava e Tomasz Stanko), che suonerà il 13 luglio. Domenica 15 luglio sarà la volta di un'altra esclusiva legata a un progetto messo in piedi con Rossana Casale, il Coro polifonico di Tolentino e un ensemble tratto dalla Colours Jazz Orchestra, i quali affronteranno un repertorio importante di Duke Ellington, fra cui un estratto dai Concerti Sacri.

Si tratterà di un festival molto ricco, infatti due serate prevedono ognuna due gruppi sul palco, con un filo conduttore legato a omaggi e tributi a grandi figure storiche. Nella prima serata doppia, il 16 luglio, i tributi saranno rivolti alla musica di Frank Zappa con il quintetto del vibrafonista Marco Pacassoni e al grande sassofonista Lester Young con il quartetto di Emanuele Cisi, una sorta di all-stars italiana. Il 18 luglio sul palco il pianista polacco Kuba Stankiewicz, nell'ambito delle manifestazioni a ricordo della liberazione di Ancona, in un programma dedicato alle opere di due immortali compositori di Polonia come Bronislau Kaper e Victor Young, e, a seguire, il trio del giovanissimo fenomeno musicale del momento a livello mondiale, il diciassettene organista americano e non vedente Matthew Whitaker.

Negli altri spazi previsti, Terrazza di Moroder e Piazza del Plebiscito, il festival avrà modo di spaziare ulteriormente dallo swing al jazz moderno e al blues, per un cartellone quanto mai rappresentativo della scena contemporanea.

Prosegue anche la collaborazione con l'Arci per la sezione cinema. Saranno due le proiezioni nella quali il cinema incontra il jazz, due anteprime del festival, il 18 giugno, giorno di inaugurazione della rassegna cinematografica alla Mole curata dall'Arci, appuntamento con Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, con Marlon Brando e Maria Schneider e le musiche jazz composte da Gato Barbieri, arrangiate e condotte da Oliver Nelson. Secondo appuntamento con il cinema e il jazz il 20 giugno con Annie Hall, pellicola di Woody Allen, vincitore di quattro premi Oscar, con musiche di autori vari. Ricordiamo It had to be you cantata da Diane Keaton. Entrambi i film saranno proiettati nella versione restaurata e in lingua originale con sottotitoli.

Mercoledì 4 luglio - Mole Vanvitelliana - ore 21,30

LYDIAN SOUND ORCHESTRA diretta da RICCARDO BRAZZALE

"We Resist! In viaggio verso la libertà - Nel 50^ anniversario di Martin Luther King e della rivoluzione giovanile"

Gianluca Carollo, tromba, flicorno; Giovanni Hoffer, corno; Roberto Rossi, trombone; Glauco Benedetti, tuba; Robert Bonisolo, sax tenore, sax soprano; Mauro Negri, sax alto, clarinetto; Rossano Emili, sax baritono, clarinetto basso; Paolo Birro, pianoforte; Marc Abrams, contrabbasso; Mauro Beggio, batteria; Vivian Grillo, voce solista; Franco Costantini, voce recitante

Riccardo Brazzale (studi classici e jazz a Vicenza, Parma e Milano), fonda la Lydian Sound Orchestra nel 1989, e da allora questa formazione diventa il suo strumento principale, quello che gli permette di esprimere al meglio la sua concezione musicale. Personaggio di vasta cultura specifica, scrittore, insegnante, direttore artistico di teatri importanti, Riccardo ha girato in lungo e in largo la penisola, e non solo, presentando sempre una musica di fertile intelligenza e assoluto coinvolgimento. Caratteristica primaria della Lydian e del suo conduttore, infatti, è quella di esplorare la tradizione, vedi Monk, Ellington, i lavori di Max Roach, Eric Dolphy, Ornette Coleman, per trovare nuovi spunti narrativi e guardare avanti. Piena di eccellenti e famosi musicisti, l'orchestra ha sviluppato un suono personale ed intrigante che ben si esplica attraverso una nutrita discografia che le ha consentito di ottenere premi importanti durante la sua lunga attività. Se nel 2008 Brazzale ha vinto il referendum della rivista "Musica Jazz" come migliore compositore e arrangiatore, nel 2016 lo stesso referendum ha incoronato la Lydian come miglior orchestra italiana. "We Resist!" è uscito il 30 aprile di quest'anno come omaggio alla grande figura di Martin Luther King, scomparso nel 1968, ma soprattutto come manifesto di un costante impegno musicale nell'affrontare repertori in modo creativo e originale, e metaforicamente a combattere quel disimpegno che domina la vita di oggi in favore di un avvicinamento a chi lotta, giorno dopo giorno, per i propri diritti e le proprie libertà.

Concerto nell’ambito di JAZZRAIL, progetto all’interno de “I luoghi del Jazz”

Venerdì 6 luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,30

INGRID JENSEN & BARGA JAZZ ENSEMBLE “Little Sweet Suite by Kenny Wheeler”

Mirko Rubegni, Andrea Guzzoletti, trombe; Massimo Morganti, trombone; Nico Gori, sax alto; Alessandro Rizzardi, sax tenore; Rossano Emili, sax baritono; Stefano Onorati, pianoforte; Angelo Lazzeri, chitarra; Paolo Ghetti, contrabbasso; Stefano Paolini, batteria; Ingrid Jensen, tromba nel ruolo di Kenny Wheeler

Nata a Vancouver, Canada, nel 1966, Ingrid Jensen diventa ben presto una dei migliori trombettisti in circolazione, tanto da risultare il più giovane insegnante nella storia del Conservatorio Bruckner a Linz, Austria. Dagli anni ’90 risiede a New York, dove ha modo di diventare stabile nell’innovativa orchestra di Maria Schneider (1994-2012). Nel frattempo incide e collabora con i migliori musicisti in circolazione, fra cui Clark Terry, Renee Rosnes, Anat Cohen, Cecil McLorin Salvant, Melissa Aldana, Martin Wind, Terri-Lyne Carrington, e soprattutto con la sorella Christine, brillante sassofonista e arrangiatrice. Costantemente in giro per il mondo, Ingrid è chiamata anche in ambiti classici e per numerosi seminari strumentali. Sarà l’Artist-in-Residence nel prestigioso festival di Monterey 2018, sia con il proprio gruppo sia con la sassofonista Tia Fuller in un omaggio alla grande pianista Geri Allen. Il Barga Jazz Ensemble è composto da alcuni musicisti dell’orchestra del Barga Jazz Festival, manifestazione che si svolge dal 1986 a Barga, in Toscana, e che si caratterizza per un concorso di arrangiamenti e composizioni per formazione allargata. Detto questo, appare del tutto naturale l’accostamento con una musicista del calibro e dell’esperienza di Ingrid Jensen nella realizzazione, in prima assoluta, di una suite del tutto inedita di Kenny Wheeler, altro grande trombettista canadese, scomparso nel 2014 e che ha lasciato un vivido segnale di maturità espositiva, scrittura e personalità in tutta la sua prolifica carriera. Da annoverare fra i concerti di maggior interesse dell’anno.

Concerto nell’ambito di JAZZRAIL, progetto all’interno de “I luoghi del Jazz”

Domenica 8 luglio – Terrazza di Moroder – ore 21,30

BRYAN CARTER & THE YOUNG SWANGERS “Plays the Music of Ray Charles”

Bryan Carter, batteria, voce; Enrique Sanchez, tromba; Julian Lee, sax tenore; Mathis Picard, pianoforte; Dan Chmielinski, contrabbasso

Insolita figura di batterista e cantante, Bryan Carter è nome in rapida scesa nel mondo del jazz statunitense. Il suo più recente progetto è dedicato alla musica del primo Ray Charles, cioè quello dei dischi Atlantic, in cui Ray aveva come partner musicisti del calibro di Oscar Pettiford, Milt Jackson e Kenny Burrell. Un soul jazz infuocato ed entusiasmante, che vivrà per sempre, soprattutto se affidato al talento di questi cinque giovani musicisti che tengono ben accesa la fiamma delle basi fondamentali della musica afroamericana. Già esibitosi nei migliori club americani, in particolare al Dizzy Club Coca Cola del Lincoln Center di New York, dove ha ottenuto un successo strepitoso, Bryan Carter è ora in Italia per la prima volta. Imperdibile (prenotazione consigliata).

Martedì 10 luglio – Terrazza di Moroder – ore 21,30 – Jazz from Portugal

RICARDO TOSCANO QUARTETO

Ricardo Toscano, sax alto; Joao Pedro Coelho, pianoforte; Romeu Tristao, contrabbasso; Joao Pereira, batteria)

Figlio di un sassofonista, Ricardo è cresciuto ascoltando jazz attraverso la discoteca paterna. A otto anni suonava già il clarinetto in orchestra e a 16 ha cominciato a cimentarsi con il sassofono. Giudicato miglior strumentista portoghese del 2015, Ricardo ha subito voluto fare del jazz il suo orizzonte di vita, esibendosi nel proprio Paese in concerti sempre del tutto esauriti. La sua espressività si traduce in una forte adesione alla tradizione hard-bop, da John Coltrane e Charlie Parker fino al free di Ornette Coleman, che egli considera il periodo storico più stimolante dell’intera storia del jazz. Il suo quartetto è formato da altri tre giovani musicisti di straordinario spessore, tutti armati di grande passione e spiccata originalità nel creare un bilanciamento fra tradizione melodica e libera improvvisazione. Ricardo Toscano riesce a coinvolgere e stupire in ogni momento della sua performance, e questa sua prima visita in Italia gli permetterà di catturare nuove schiere di appassionati.

Giovedì 12 luglio – Terrazza di Moroder – ore 21,30 – “Blues from Conero Valley”

MARCO PANDOLFI ACOUSTIC TRIO

Marco Pandolfi, chitarra, voce, armonica; Lucio Villani, contrabbasso; Federico Patarnello, batteria

Marco Pandolfi è attivo sulla scena blues nazionale da oltre vent’anni, e in questo arco di tempo si è guadagnato larghissima fama fra critici e cultori. La sua maestria, soprattutto all’armonica a bocca, è riconosciuta in tutto il mondo, e gli ha permesso di partecipare a numerosi ed importanti festival americani (International Blues Challenge di Memphis; Freedom Creek Blues Festival in Alabama; Rosedale Blues Festival e Delta Groove All Star Blues Revue a Clarksdale, Mississippi) e altrettante rassegne blues europee. Compositore fecondo, Marco esplora anche in cover appassionanti il leggendario repertorio acustico del delta e del country blues, riuscendo ad esprimere, in virtù di una formula strumentale insolita, un messaggio altamente poetico, in grado di colpire nel profondo dell’anima, ciò che il blues sa offrire più di qualsiasi altro linguaggio.

Venerdì 13 luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,30

FABRIZIO BOSSO & GIOVANNI GUIDI QUINTET “NOT A WHAT”

Fabrizio Bosso, tromba; Aaron Burnett, sax tenore; Giovanni Guidi, pianoforte; Dezron Douglas, contrabbasso; Joe Dyson, batteria

Giovanni Guidi e Fabrizio Bosso da qualche anno sono figure di spicco del jazz italiano. Hanno percorso strade molto diverse: Giovanni pianista per anni alla corte di Enrico Rava per poi approdare da leader alla blasonata etichetta ECM, Fabrizio un po’ per suo conto è arrivato ai massimi vertici a livello mondiale del suo strumento, la tromba. I due si sono incontrati durante la scorsa estate ad Umbria Jazz, dove hanno diviso il palco, l’uno con il Quintetto di Enrico Rava e Tomasz Stanko (esibitosi anche ad Ancona Jazz Summer Festival), l’altro con il proprio progetto dedicato a Gillespie, e hanno pensato bene di unire le loro forze in un progetto che li potesse spingere a oltrepassare i confini della loro ricerca musicale. Per far ciò hanno voluto che il gruppo fosse completato da tre giovani leoni del jazz newyorchese del calibro di Aaron Burnett, sax tenore che sta bruciando le tappe a New York (Wynton Marsalis, Esperanza Spalding, Kurt Rosenwinkel), Dezron Douglas, affidabilissimo e propulsivo contrabbassista ( Ravi Coltrane, Louis Hayes, Cyrus Chestnut) e Joe Dyson, tra i più richiesti giovani batteristi oggi in circolazione.Il gruppo prende spunto da una frase del grande pianista Bill Evans “ jazz is not a what, it is a how”, indicando così la strada continua della creatività, del “come” rispetto al “cosa”.

Sabato 14 luglio – Piazza del Plebiscito – ore 21,30 - ingresso libero e gratuito

NICO GORI & PISA JAZZ SWING 10TET

Nico Gori, clarinetto, direzione, arrangiamenti; Alessio Bianchi, tromba; Silvio Bernardi, trombone; Renzo Cristiano Telloli, sax alto; Leonardo Victorion, sax tenore; Piero Frassi, pianoforte; Mattia Donati, chitarra, voce; Nino “Swing” Pellegrini, contrabbasso; Vladimiro Carboni, batteria; Michela Lombardi, voce)

Nico Gori è senza dubbio il nome di riferimento in Italia per quanto riguarda il clarinetto, cominciato a studiare dall’età di sei anni. La sua carriera jazzistica è fitta di collaborazioni prestigiose: Fred Hersch, Tom Harrell, Lee Konitz, Enrico Rava e molti altri, fra cui soprattutto Stefano Bollani con il quale lavora dal 2004 (ad Ancona Jazz Summer Festival 2016 con il programma “Napoli Trip”).

Questa sua recente produzione vede la partecipazione di alcuni giovani musicisti del territorio toscano al fianco di affermati artisti della costa tirrenica. Il tentetto, che conta nel proprio organico anche due voci, maschile e femminile, presenta un repertorio formato da brani della tradizione delle storiche big band, di autori come Benny Goodman e Count Basie e brani originali dello stesso Gori, sempre ispirati alla tradizione swing degli anni ’30 e ’40. Seppur con un organico ridotto rispetto alla big band classica, gli arrangiamenti, il sound ricercato e la scelta del repertorio sono volti a recuperare quel rapporto tra musica, spettacolo e ballo proprio delle grandi orchestre jazz di quegli anni.

Domenica 15 luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,30 (esclusiva AJSF)

ROSSANA CASALE + CORO POLIFONICO DI TOLENTINO + COLOURS JAZZ ENSEMBLE “Duke – A Tribute to Duke Ellington”

Rossana Casale, voce; Colours Jazz Ensemble: Giacomo Uncini, tromba; Massimo Morganti, trombone, direzione, arrangiamenti; Marco Postacchini, sax baritono; Simone La Maida, sax alto; Antonangelo Giudice, sax tenore; Emilio Marinelli, pianoforte; Luca Pecchia, chitarra; Gabriele Pesaresi, contrabbasso; Stefano Paolini, batteria; Coro Polifonico di Tolentino, direttore Aldo Cicconofri)

Rossana Casale è cantante fra le più note e amate d’Italia nell’ambito della musica leggera, ma è altrettanto fondamentale per il suo bagaglio espressivo quel forte background jazzistico che l’ha sempre accompagnata e spronata verso progetti e sfide importanti. Eccola perciò alle prese con Duke Ellington, in particolare con un repertorio insolito del grande maestro, vale a dire quei tre Concerti sacri che il Duca compose nel periodo 1966-1974 per essere eseguiti nelle chiese più rilevanti d’America e d’Europa, e che comprendevano, oltre le parti strumentali, anche un coro. Massimo Morganti è riuscito a ridurre per nonetto jazz quelle partiture, creando un ammirevole connubio fra musica e voci e concentrando in una decina di temi le complesse scritture originali. Ma Rossana non si è dimenticata affatto dell’Ellington legato a quelle melodie immortali che nel tempo sono diventate veri e propri standard, eseguiti da jazzisti di tutto il mondo. Ecco perciò che la seconda parte del concerto sarà dedicata, senza l’apporto del coro, alle sue personali versioni di “Sophisticated Lady”, “Daydream”, “Solitude”, “I Got It Bad”, “In a Mellotone”, e altri, rese con quel lirismo e quella sensibilità che da sempre costituiscono la sua peculiare firma stilistica. Concerto unico in Italia, dopo la presentazione a Tolentino a fine giugno, e irrinunciabile per chiunque ami la grande musica senza confini (“MusicaUna”, per riaffermare gli acclamati concerti di Rossana con la FORM e la Colours Jazz Orchestra dello scorso aprile).

Lunedì 16 luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,15

MARCO PACASSONI QUINTET “Frank & Ruth – Omaggio a Frank Zappa & Ruth Underwood”

Marco Pacassoni, vibrafono, marimba; Alberto Lombardi, chitarra; Enzo Bocciero, pianoforte, tastiere; Lorenzo De Angeli, contrabbasso, basso elettrico; Matteo Pantaleoni, batteria, percussioni

Dopo averci lavorato un paio d’anni, ecco finalmente il nuovo progetto del vibrafonista e marimbista Marco Pacassoni, uscito su CD nei primi di giugno, e che verrà eseguito dal vivo per la prima volta proprio sul palco della Mole. Marco si è diplomato al conservatorio di Pesaro e laureato con lode al prestigioso Berklee School di Boston. Nel suo ricco percorso musicale è ora giunto ad offrire un tributo all’importanza degli strumenti a percussione a suono determinato come il vibrafono e la marimba nella musica di Frank Zappa. Durante il periodo considerato il più ispirato della sua lunga discografia (1967-1977), dove tanti musicisti saranno solo di passaggio, Frank collabora con un’unica, talentuosa e virtuosa percussionista, Ruth Underwood. Qui metterà al centro della scena tali strumenti, ed è grazie a brani rimasti nella memoria che Marco ha tratto la spinta per una rilettura di grande attualità e coinvolgimento dei suoi partner. Dal solo di marimba a esecuzioni per l’intero quintetto uscirà un concerto raro e suggestivo, una scoperta per chi conosce poco o nulla l’opera di questo importante musicista del Novecento.

a seguire

EMANUELE CISI QUARTET “No Eyes – Meditations Around Prez – Omaggio a Lester Young”

Emanuele Cisi, sax tenore; Dino Rubino, pianoforte, tromba; Rosario Bonaccorso, contrabbasso; Adam Pache, batteria

Un omaggio a Lester Young può essere reso solo da un grande sassofonista, e Emanuele Cisi lo è, acclamato ormai a livello mondiale. Nato nel 1964, Emanuele padroneggia la tradizione come pochi, rileggendola nelle sue pieghe più stimolanti grazie ad un suono e un fraseggio del tutto personali. Da primo jazzista italiano ad aver inciso da leader per una prestigiosa etiche americana come la Maxjazz, egli gira continuamente per l’Europa, Stati Uniti, Sud America, Russia (dove ha ottenuto un successo strepitoso) e Giappone. Ha suonato con Clark Terry, Nat Adderley, Jimmy Cobb, Benny Golson, Branford Marsalis, Xavier Davis, Sting, e in Italia con Paolo Birro, Andrea Pozza, Enrico Rava, Paolo Fresu, solo per citare qualche nome. Al suo fianco potremo ascoltare stavolta una formazione tutte stelle, in cui i componenti sono a loro volta leader e comunque disponibili ad entrare in gruppi di alto livello. Il “presidente” dei sassofonisti (questo era il soprannome di Lester Young, datogli da Billie Holiday) non poteva ricevere un tributo migliore.

Mercoledì 18 luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,15

Poland meets Italy

KUBA STANKIEWICZ TRIO “Plays Bronislaw Kaper, Victor Young & Henryk Wars”

Kuba Stankiewicz, pianoforte; Giuseppe Bassi, contrabbasso; Giovanni Scasciamacchia, batteria

A cinquantaquattro anni, Kuba Stankiewicz è considerato non soltanto uno dei migliori pianisti jazz di Polonia, ma anche d’Europa e del mondo, in virtù di intensi studi, sul finire degli anni ’80, alla Berklee School di Boston e a lunghe frequentazioni della scena americana. Tale esperienza ha fortificato il suo stile, che tuttavia non ha mai abbandonato quel sentimento lirico legato al suo Paese d’origine. Profondo conoscitore della tradizione musicale polacca, sia classica che contemporanea, Kuba si è particolarmente distinto negli ultimi anni per realizzazioni discografiche rivolte alle composizioni di autori polacchi quali Bronislaw Kaper (creatore di standard come “On Green Dolphin Street” e “Invitation”) e Victor Young (“My Foolish Heart”, “Stella By Starlight”, “Love Letters”, “When I Fall In Love”, “Johnny Guitar”). Nel 2017 è uscito un terzo CD dedicato alla musica di Henryk Wars, autore di numerose colonne sonore per film polacchi e poi americani, realizzato in trio con Peter Erskine alla batteria. Altre sue collaborazioni prestigiose accanto a Scott Hamilton, Sheila Jordan, Harvie S. e Art Farmer (“Art in Wroclaw”). Solo per stasera sarà affiancato da un team ritmico italiano di assoluto valore e totale affinità stilistica. Concerto in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, il Consolato Onorario della Repubblica di Polonia in Ancona e l’Associazione Italo-Polacca delle Marche, in occasione del ricordo della liberazione di Ancona avvenuta il 18 luglio 1944.

a seguire

MATTHEW WHITAKER TRIO

Matthew Whitaker, organo Hammond, tastiere; Edward Morcaldi, chitarra; Sipho Kunene, batteria

Ha compiuto diciassette anni ad aprile, è cieco dalla nascita ed è un virtuoso dello strumento. Sì, siamo di fronte ad un talento superiore, dotato di orecchio assoluto e che già a tre anni era in grado di suonare una melodia solo dopo averla ascoltata una volta! Ha frequentato studi specifici di pianoforte, per poi passare ad altri strumenti, fra cui l’organo, di cui è ora uno dei massimi esponenti della scena internazionale. Influenzato da Jimmy Smith, Joey De Francesco, ma anche Art Tatum, Oscar Peterson, Barry Harris e Erroll Garner, Matthew ha già inciso un disco al fianco di jazzisti del calibro di James Carter, Christian McBride, Melissa Walker e Sammy Figueroa, ed effettuato numerosi tour in Europa, Asia e Medio Oriente. Insieme con i suoi due abituali accompagnatori, Matthew Whitaker saprà offrirci una serata colma di emozioni, pathos, swing e calore interpretativo. Ancona Jazz è orgogliosa di presentare un così giovane fenomeno al suo pubblico.

Testi a cura di Massimo Tarabelli

Il Programma

Mercoledì 4 luglio - Mole Vanvitelliana - ore 21,30

LYDIAN SOUND ORCHESTRA diretta da RICCARDO BRAZZALE

"We Resist! In viaggio verso la libertà - Nel 50^ anniversario di Martin Luther King e della rivoluzione giovanile"

Venerdì 6 luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,30

INGRID JENSEN & BARGA JAZZ ENSEMBLE “Little Sweet Suite by Kenny Wheeler”

Domenica 8 luglio – Terrazza di Moroder – ore 21,30

BRYAN CARTER & THE YOUNG SWANGERS “Plays the Music of Ray Charles”

Martedì 10 luglio – Terrazza di Moroder – ore 21,30 – Jazz from Portugal

RICARDO TOSCANO QUARTETO

Giovedì 12 luglio – Terrazza di Moroder – ore 21,30 – “Blues from Conero Valley”

MARCO PANDOLFI ACOUSTIC TRIO

Venerdì 13 luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,30

FABRIZIO BOSSO & GIOVANNI GUIDI QUINTET “NOT A WHAT”

Sabato 14 luglio – Piazza del Plebiscito – ore 21,30 - ingresso libero e gratuito

NICO GORI & PISA JAZZ SWING 10TET

Domenica 15 luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,30 (esclusiva AJSF)

ROSSANA CASALE + CORO POLIFONICO DI TOLENTINO + COLOURS JAZZ ENSEMBLE “Duke”

Lunedì 16 luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,15

MARCO PACASSONI QUINTET “Frank & Ruth – Omaggio a Frank Zappa & Ruth Underwood”

EMANUELE CISI QUARTET “No Eyes – Meditations Around Prez – Omaggio a Lester Young”

Mercoledì 18 luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,15

Poland meets Italy

KUBA STANKIEWICZ TRIO “Plays Bronislaw Kaper, Victor Young & Henryk Wars”

a seguire

MATTHEW WHITAKER TRIO

(Matthew Whitaker, organo Hammond, tastiere; Edward Morcaldi, chitarra; Sipho Kunene, batteria)








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-05-2018 alle 17:42 sul giornale del 25 maggio 2018 - 1348 letture

In questo articolo si parla di cultura, Ancona Jazz

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