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Abusi sessuali su una disabile, sospesi autisti di Conerobus

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Il Cda di Conerobus ha deciso di sospendere in via cautelare i dipendenti per i quali è in corso un procedimento penale. I quattro dipendenti avrebbero approfittato dell’infermità mentale di una donna per compiere abusi sessuali

Avrebbero abusato di una disabile tra il 2012 e il 2013. Una donna non pienamente capace di intendere e di volere. A denunciare l’abuso i servizi sociali. Dalle conversazioni salvate sul cellulare però emergevano frasi hot. La donna avrebbe conosciuto i dipendenti proprio a bordo del mezzo pubblico per poi intrattenere rapporti sessuali con il gruppo. Sebbene i quattro respingano le accuse, sostenendo la consensualità della presunta vittima e la stessa non avesse mai sporto denuncia, il gup Paola Moscaroli, sulla base dell'incapacità della donna di rendersi conto dell'atto che compieva, a causa della sua disabilità, decideva che il caso si dibattesse in tribunale, rinviandoli a giudizio per violenza sessuale. Una doccia gelata anche per la direzione dell'Azienda Conerobus, venuta a conoscenza dei fatti solo nel momento del rinvio a giudizio.

È così che sono stati sospesi dal servizio, in via cautelare, i dipendenti di Conerobus rinviati a giudizio con l’accusa di abusi sessuali. La decisione è stata presa dal Cda della società stessa adibita alla gestione della mobilità intercomunale di Ancona, ai sensi dell’articolo 46 del regio decreto 148 del 1931 che disciplina l’adozione delle sanzioni disciplinari.

L’abuso si sarebbe protratto per diverso tempo tra il 2012 e il 2013, finché chi assisteva la donna, una donna con problemi sulla cinquantina, avrebbe denunciato il tutto. Presunti autori tutti autisti tra i 50 e i 60 anni circa.

Ed ora l’azienda sospende i suoi lavoratori finché non si farà chiarezza da parte della Magistratura. Si tratta di un “atto dovuto in attesa di ulteriori verifiche” replicano dai vertici dell’azienda.