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Cia Ancona: Allarme per la Peste suina africana anche nelle Marche

cinghiali 2' di lettura Ancona 02/10/2018 - La malattia, trasmessa dai cinghiali non è contraibile dall'uomo, ma sono a rischio gli allevamenti di suini.

Emergenza cinghiali nelle Marche non solo per il rischio viabilità e per i danni all’agricoltura. C’è infatti anche un serio e potenziale problema per gli allevamenti di suini, proprio a causa dei cinghiali selvatici.

A lanciare l’allarme è la Cia di Ancona dopo che il Ministero della salute ha messo in allerta tutti i Servizi veterinari del territorio nazionale in seguito a casi di peste suina africana (PSA). In Belgio infatti sono stati trovati alcuni cinghiali selvatici morti a causa di tale malattia virale che colpisce suini e cinghiali selvatici. Solitamente letale per gli animali, la malattia è innocua per gli uomini. I cinghiali sani vengono infettati principalmente tramite contatti con altri animali infetti che pascolano all’aperto.

Lo scenario è quello di una epidemia che sta avanzando e si ipotizza che la malattia possa diffondersi anche in Italia per vie naturali. È indispensabile quindi che le autorità competenti intervengano tempestivamente, in quanto è impossibile azzardare previsioni sui tempi e sulle modalità della diffusione della peste suina africana.

La PSA rappresenta uno dei maggiori rischi sanitari che minacciano il comparto suinicolo: le aziende se avessero infatti un suino colpito dal virus, dovrebbero immediatamente abbattere tutti gli altri capi presenti nell’allevamento.

L’eccessiva presenza di cinghiali selvatici in tutto il territorio nazionale può accelerare la diffusione di tale malattia. Proprio per questo la Cia da anni denuncia e richiede con determinazione la netta diminuzione del numero di tali animali selvatici: oltre a provocare danni alle produzioni agricole, spesso non risarciti, i cinghiali infatti diventano veicolo di epidemie che azzererebbero il settore della produzione di suini.

Il danno economico al settore sarebbe enorme; basti pensare all’importanza che rivestono il consumo e l’esportazione dei prodotti della nostra norcineria quali prosciutti, salumi e tanti altri insaccati di suino.

La Cia lancia infine un appello: ogni allevatore o cacciatore che abbia il sospetto di tenere in allevamento o di aver abbattuto un animale infetto, deve immediatamente segnalarlo al Servizio veterinario competente per il territorio.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-10-2018 alle 22:08 sul giornale del 03 ottobre 2018 - 1350 letture

In questo articolo si parla di attualità, cia, cinghiali

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