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comunicato stampa
Emergenza Cinghiali, Fabbri (M5S): "Ceriscioli da ragione al M5S, anche gli agricoltori potranno catturare cinghiali nei propri terreni"

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“I latini avrebbero sentenziato “Gutta cavat lapidem” (la goccia scava la roccia): finalmente, dopo un anno e mezzo dalla mia proposta di legge che chiedeva di consentire a tutti gli agricoltori di catturare i cinghiali per difendere i propri raccolti, tutti hanno capito che questo era l’unico reale modo di risolvere il problema”, commenta Piergiorgio Fabbri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, al domani dell’accordo Regione-agricoltori sull’emergenza danni dei cinghiali.

“Eppure fino ad oggi - continua Fabbri - sia in commissione agricoltura che in consiglio regionale, tale ipotesi è stata sempre rigettata, seppur non contrastata con motivazioni concrete. Tutti in regione erano contrari: uffici, consiglieri di maggioranza ed opposizione, assessori e presidente. Ormai era chiaro lo scontro tra due portatori di interessi contrapposti, da un lato i “cinghialai” che negli anni non sono riusciti a risolvere il problema del sovrannumero di cinghiali presenti nei nostri territori, e dall’altro gli agricoltori che, soprattutto nelle zone interne, sono ormai esasperati dai danni subiti (oltre tre milioni negli ultimi anni). Ma l’azione che ho caparbiamente portato avanti ora ha dato i suoi frutti. Al riguardo oltre alla proposta di legge, ho presentato una mozione, un ordine del giorno (entrambe recentemente bocciate) e consegnato al ministro dell’agricoltura Centinaio un documento specifico per agire anche a livello nazionale. Viceversa nelle numerose commissioni consiliari ho sempre sostenuto e sollecitato le associazioni agricole a “fare la voce grossa” per far valere le proprie ragioni verso chi si dimostrava patologicamente sordo”.

Ora la sfida sta tutta nei tempi di attuazione della nuova delibera, emessa in via sperimentale e straordinaria con validità fino a fine 2020, che infatti prevede che l’agricoltore faccia domanda di installazione dei sistemi di cattura, frequenti un corso organizzato dalle associazioni agricole o dagli ATC, provveda a sue spese all’installazione di recinti o chiusini (se aspettasse la fornitura da parte della Regione vedrebbe danneggiato in raccolto anche quest’anno), installi telecamere di sorveglianza e venga inserito nel sistema informativo geografico regionale. Tutti gli attori coinvolti dovranno stringere i tempi per consentire nei minimi tempi tecnici il successo dell’iniziativa.

“Questa disastrosa Giunta non riesce proprio a scrivere procedure snelle e semplici, è “tirata per la giacca” da ogni portatore di interesse poiché è priva di una chiara politica propria, risultando in balia degli eventi, gioca di rimessa e si “converte sulla via di Damasco” in ritardo, smentendo se stessa, come già accaduto con il microcredito alle imprese, gli accordi internazionali CETA e TTIP in cui, lentamente, si è convertita alle posizioni del Movimento 5 Stelle, che dall’opposizione sta già governando la regione”, conclude Fabbri.



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