CNA Ancona fa il bilancio 2018: Si stabilizzano le aziende della Provincia. Il 2019 sarà un anno cruciale

Tornano a crescere industria, servizi, recezione e ospitalità, ancora in perdita invece commercio, costruzioni e trasporti. Un anno di stabilizzazione dopo la crisi il 2018, caute speranze per un 2019 in crecita.
La CNA della provincia di Ancona tira le somme dell’anno appena trascorso. Un report dettagliato su oltre 40 mila aziende dell’Anconetano. Regione e provincia mostrano di uscire lentamente dalla morsa, ma sono ancora negativi dati come l’occupazione e il numero di aziende chiuse nei vari settori, l’inversione di tendenza però sembra essere dietro l’angolo, con reparti che già registrano una timida crescita, facendo ben sperare per l’anno a venire.
Sono scese di altre 400 unità le imprese attive nella provincia di Ancona negli ultimi 12 mesi, registrando un calo dell’1%. A registrare i cali più importanti sono commercio (- 3%) ed edilizia (-1,4), ad accusare il colpo in particolare il nord della provincia. È la zona nord in particolare quella che più risenti degli strascichi della crisi, con Senigallia in difficoltà nel reparto commerciale e le valli di Misa e Nevola dove le piccole imprese artigianali stentano, un incremento della disoccupazione. Disoccupazione che aumenta anche nel Fabrianese, ma rimane ancora sotto la media marchigiana. Danno segnali di speranza invece l’area di Ancona e Jesi, ma vero traino della provincia sono le zone produttive tra Ancona e Macerata. A crescere in questa zona sono le aziende produttive, in particolare quelle che hanno saputo dare uno slancio tecnologico alla manifattura, confermando la direzione dell’Impresa 4.0 in cui le aziende Marchigiane stanno molto investendo.
Conferme che vengono anche dall’export. I comparti anconetani che hanno più successo all’estero sono infatti moda, servizi ICT (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione) e l’agroalimentare. Proposte contraddistinte da una forte valenza del Made in Italy particolarmente richiesto all’estero e da una qualità dei prodotti in cui le Marche risultano essere conosciute ed apprezzate.
Segnali di ripresa quindi, ma non si può ancora dire che la crisi sia finita, sarà il 2019 l’anno delle conferme, stabilendo se la crescita è in atto o se bisognerà fronteggiare una nuova recessione. Intanto il direttore del CNA di Ancona Massimo Santini riassume il 2018: “Sono 40 106 le aziende attive nella provincia. UN dato tendenzialmente peggiorato, in particolare in costruzioni e commercio. Bene invece le aziende meccaniche, grazie a innovazione e industria 4.0, Quelle dell’IST e dei servizi alle persone, in crescita ristorazione e accoglienza”. Ancora instabile però il mondo dell’impiego: “Il mercato del lavoro è ancora volatile. Rapporti continuativi di lavoro (Anche non con posto fisso n.d.r.) permetto di mantenere una disoccupazione relativamente bassa”.
In quest’ottica il CNA di Ancona si pone come interlocutore tra aziende e referenti politici, costruendo una rete, sempre più fitta anche grazie all’unione delle 5 Camere di Commercio della regione in un'unica Camera di Commercio, e l’unione della Rete Confidi Marche. Due fusione che permetteranno alle imprese regionali un più agevole confronto con la politica e un accesso al credito più rapido ed efficace.
“Come associazione abbiamo capito che era il momento di cambiare pelle” Testimonia Gino Sabatini, Presidente del CNA Marche e della Camera di Commercio Unica “Con le associazioni di categoria e la Regione Marche abbiamo deciso di non parlare più in modo plurale, ma di fare sintesi nel modo e nel momento opportuno. Un segnale importante al mondo imprenditoriale, per affrontare il sisma, la crisi e le difficoltà burocratiche”.
Presente anche Maurizio Paradisi, Presidente del nuovo Confidi Unico Regionale: “Contiamo 40 mila associazioni di categoria iscritte al nostro Confidi e 200 milioni di finanziamenti garantiti dalla società al 50% o più in tutte le Marche. Con l’unione siamo diventati la 5° confidi a livello nazionale, ma puntiamo a crescere ancora. Gli obiettivi futuri sono dimezzare i tempi di accesso al credito e una ambiziosa crescita del 30% dei fondi erogati”.
Molti sono i fattori che decideranno se il 2019 sarà l’anno della svolta per l’Impresa, ma le Marche e Ancona sembra si faranno trovare preparate in ogni caso.
Questo è un articolo pubblicato il 27-12-2018 alle 19:31 sul giornale del 29 dicembre 2018 - 1226 letture
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