Polytechne: l’opera vola con il drone sopra il Polo di Ingegneria

Inaugurate e presentate le installazioni presso il Polo Trifogli di Montedago dell’iniziativa che vede convivere scienza e arte. Il Rettore Longhi: “Apriamo i nostri spazi alle opere e lasciamo parlare gli artisti”
Dopo la presentazione delle opere d’arte installate presso la facoltà di Economia (qui l’articolo), è il Polo Trifogli di Montedago ad accogliere le opere di arte contemporanea disseminate tra gli ambienti dell’università fino ad ottobre. 29 artisti, 5 site specific e 36 opere, che saranno presentate alla fine dell’esperienza in un catalogo che racchiuderà assieme ai pezzi d’arte della mostra tutto il patrimonio artistico dell’UNIVPM.
Di fama internazionale la lista degli artisti che hanno preso parte all’evento. “Per gli artisti è un’esperienza importante che non ha precedenti in Italia- spiega il curatore artistico di Polytechne il professore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna Valerio Dehò “Ad affascinare gli artisti non solo lo studio sul legame tra scienza e arte, ma anche la possibilità di portare l’arte dove la gente vive”.
Un’esperienza per artisti e studenti, che hanno potuto osservare l’opera artistica di Nevio Mengacci, involarsi sull’università nella performance La Grande Odissea: La performance ideata da Nevio Mengacci, artista marchigiano tra i più noti e collaboratore di Pierpaolo Calzolari, prevede il volo di un drone guidato da Enrico Santini nel cielo di Monte Dago. Il titolo “La grande Odissea” evoca viaggi e percorsi mentali. In effetti il drone porterà un disco nero a stagliarsi nello spazio aereo a creare un omento di sospensione e di contrasto tra il superamento di un confine percettivo e la “proiezione di un punto subrazionale”, secondo le parole dello stesso Mengacci. L’artista vuole creare uno spaesamento, la ricerca di un momento di emozionalità e di poesia, in cui l’opera sospesa al mezzo meccanico si confronta con l’infinito e lo spazio. Vuole suggerire uno sfondamento, l’apertura di un” buco” verso l’aldilà, forare attraverso l’arte gli elementi e far comunicare la terra e il cielo.
Anche le altre opere, a poche settimane dalla loro installazione appaiono perfettamente integrate negli spazi della facoltà e nella vita di docenti e studenti, apportando ai luoghi di studio e scienza la loro aura di sperimentazione e curiosità estetica. “Molti artisti hanno voluto sostenere questa atipica iniziativa” spiega l’organizzatore e artista Bruno Mangiaterra “”Rispetto all’esposizione in galleria o nei musei essere presenti in questi luoghi rappresenta un’occasione per l’opera di sopravvivere e resistere nel tempo. Un fattore che si somma nella grande soddisfazione nel vedere gli studenti interagire con le opere e discutere sul loro significato.
Le opere presenti sono dei seguenti artisti:
Nevio Mengacci, Ulrich Egger, Giuliano Giuliani, Giuseppe Uncini, Luigi Carboni, , Carlo Cecchi, Lisa Borgiani, R.E.M.I.D.A., Andrei Molodkin, Cracking art, Bruno Mangiaterra, Rocco Natale, Mario Nalli, Marzio Cialdi, Gino Di Paolo, Lorenzo Cicconi Massi, Giovanni Termini, Antonello Fresu, Franco Cecchini, Elio Marcheggiani, Roberto Priod, Bruno Marcucci, Andrea Marini, Antonio Ievolella.
Progetti site specific: Antonella Mazzoni (Economia), Arnold Dall’O (Medicina), Terenzio Eusebi (Ingegneria), Roberto Pugliese (Scienze), Giorgia Severi (Agraria).
Donano le loro opere: Carlo Cecchi, Lisa Borgiani, Rocco Natale, Marzio Cialdi, Franco Cecchini, Bruno Mangiaterra.
Questo è un articolo pubblicato il 27-06-2019 alle 19:40 sul giornale del 28 giugno 2019 - 1010 letture
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