I precari affidano le loro richieste al Presidente della Regione. Precariato un’emergenza aggravata dal lockdown

Sono state affidate oggi nelle mani del Presidente della Regione Luca Ceriscioli le richieste dei precari di più categorie. Docenti, cuochi, medici specializzandi, lavoratori della logistica e bar e spettacolo. Uniti sotto il coordinamento reddito per rivendicare un’emergenza nell’emergenza.
Docenti, cuochi, medici specializzandi, lavoratori della logistica e bar e spettacolo. Uniti Per rivendicare un reddito. Nelle Marche come tutta Italia cresce l'esigenza di comprendere non solo che il precariato non dovrebbe essere la regola soprattutto da parte dello Stato (se si pensa ai docenti precari) il quale dovrebbe dare l'esempio. Si tratta infatti di un'emergenza nell’emergenza. Una situazione già critica nelle varie categorie che il Covid ha acuito con il lockdown.
Dai docenti precari che rivendicano la loro stabilizzazione per i 36 mesi di servizio e il riconoscimento dell'abilitazione sul campo. E poi le questioni dei medici specializzandi, dei lavoratori della logistica, bar e quelli dello spettacolo.
È così che uniti in un'unica bandiera quella del coordinamento del reddito di base hanno voluto presentare direttamente al presidente della Regione Luca Ceriscioli le loro richieste, un documento puntuale e dettagliato nelle richieste di ogni categoria che parla di flessibilità per il rispetto delle misure Covid per lo spettacolo come anche le richieste per la logistica con fasce orarie stabilite. Ma soprattutto un reddito di base o aiuti per far si che la situazione di ogni categoria sia ascoltata e sollecitata a livello nazionale attraverso le Regioni.
Lavoratori dello spettacolo, docenti precari, lavoratori della logistica, educatori, medici specializzandi e piccole partite iva del settore horeca (hotel restaurant e catering), queste alcune delle categorie rimaste escluse o penalizzate dall'arrivo della pandemia che si sono riunite sutto palazzo Raffaele per rivendicare sostegno e accesso al welfare.
La piattaforma mette insieme contesti lavorativi che durante il lock down non hanno percepito alcun salvagente o integrazione al reddito o altri accessi al welfare. La pandemia e la crisi sanitaria hanno messo in discussione struttura del welfare del Paese” spiega Giulio Verna, lavoratore della ristorazione colletiva presso le mense scolastiche. Istanze già finite in Regione a maggio, ma che gli attivisti denunciano essere rimaste inascoltate al momento del bando della Regione piattaforma 210 (dedicata al welfare).
Ad aprire la lunga e dettagliata liste di richieste, specifiche per ogni ambito lavorativo, c'è la richiesta di un reddito di base, ovvero una garanzia per lavoratori precari di continuità salariale in assenza di continuità lavorativa. Rivendicazione per la quale la piattaforma, sostenuta dal sindacato Adl cobass, chiede di essere anche appoggiata e sostenuta dagli enti locali in una prospettiva nazionale.
Appoggio richiesto alla Regione anche per numerose altre richieste e in altri casi appoggio diretto, sempre nella prospettiva di regolamentare lavori spesso lasciati ad un vuoto normativo. Viene esposta ad esempio la necessità dei lavoratori del mondo dello spettacolo di una regolamentazione più elastica del distanziamento sociale e della creazione della figura del formatore teatrale. Viene richiesto invece dagli insegnanti che il Governo regionale Si faccia portatore sul piano nazionale per ciò che riguarda la stabilizzazione per titoli e servizi sopra i 36 mesi, e per l'abilitazione sul campo con un servizio superiore ai 36 mesi. Dai settori della logistica vengono richiesti contratti a fasce orarie e bonus per ferie e aspettative negate durante il periodo Covid. Dalla categoria educatori (insegnanti di asilo e materna tra gli altri) le richieste sono di uno stipendio minimo di 1000 euro netti e un rapporto meno squilibrato tra bambini e insegnanti. Dalla categoria horeca e piccole partite Iva si richiede un intervento diretto sul credito di imposta verso i proprietari degli immobili. “Non siamo in grado di pagare gli affitti” spiega la delegata, e canali garantiti per l'approvvigionamento dei Dpi. Inoltre la rivendicazione è che vengano sospesi i mutui sulle prime case di imprenditori e dipendenti.
“La pandemia e la crisi sanitaria hanno messo in discussione la struttura del welfare nel Paese Se non riusciamo a immaginare un nuovo welfare ed un reddito di base che limiti la discontinuità lavorativa lo stato abbandonerà i lavoratori a contesti di sfruttamento lavorativo” l'avviso della delegazione alle istituzioni.
Questo è un articolo pubblicato il 27-07-2020 alle 20:00 sul giornale del 28 luglio 2020 - 285 letture
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