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Minacce di morte a moglie e figlia. Padre stalker scortato in carcere

squadra mobile 2' di lettura Ancona 07/08/2020 - Dopo i domiciliari arriva il carcere per un 60enne. Ripetute le minacce di morte a moglie e figlia a cui si erano aggiunte quelle all’avvocato. A scortarlo in carcere i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona.

Una triste vicenda che si conclude positivamente grazie alla fiducia data alla polizia di Stato. Le vittime di stalking, mamma e figlia, potranno ora tirare un respiro di sollievo dopo una vicenda fatta di continue minacce di morte. Sono stati infatti i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, a seguito attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, a mettere la parola fine con la misura cautelare degli arresti in carcere a carico del padre 60enne, responsabile di atti persecutori nei confronti di moglie e figlia maggiorenne.

Tutto era iniziato con la richiesta di intervento, da qui si era recata d'emergenza sul posto una volante della Questura dorica. Erano i primi giorni di giugno quando l’uomo veniva arrestato in flagranza per lo stesso reato e denunciato per possesso ingiustificato di armi o strumenti atti ad offendere. L'uomo nel frangente era stato trovato con una mazza da baseball, un martello ed un cacciavite. A seguito dell’intervento l’uomo veniva collocato in un nuovo domicilio con il divieto di avvicinarsi ai suoi familiari, moglie e figlia.

Le successive indagini condotte dalla Squadra Mobile corroborate da riscontri che provavano ulteriori episodi persecutori, culminavano con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari a carico del 60enne. Tuttavia, nel periodo del divieto di avvicinamento e degli arresti domiciliari, l’uomo, violando le prescrizioni, aveva recapitato più di una lettera dal contenuto offensivo e minaccioso alla moglie e alla figlia, nè mancavano messaggi audio nelle segreterie telefoniche con i quali minacciava la moglie che, se non avesse revocato le denunce “avrebbe fatte uccidere loro e l’avvocato dalla mafia pugliese” dove a breve avrebbe voluto trasferirsi di lì a poco.

L’ulteriore attività investigativa, permetteva inoltre di appurare il persistere degli atti persecutori e, oggi 7 luglio, in accoglimento della ulteriore richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Ancona, il Giudice del Tribunale di Ancona, emetteva l’aggravamento della misura a carico del 60enne, disponendone la reclusione in carcere.

È così che nelle ultime ore i poliziotti della Squadra Mobile, Sezione reati contro la persona, hanno raggiunto l’uomo nel suo domicilio dove si era trasferito per scontare gli arresti domiciliari e lo hanno scortato fino in carcere, a Montacuto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.






Questo è un articolo pubblicato il 07-08-2020 alle 10:14 sul giornale del 08 agosto 2020 - 957 letture

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