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Fincantieri, al via i test rapidi per gli operai: 50 a settimana. I sindacati: "Insufficienti"

Dopo i casi di positività ai cantieri navali Fincantieri di Ancona si partirà con lo screening agli operai: 50 test settimanali su base volontaria con tampone rapido antigenico. È quanto è stato deciso lunedì pomeriggio nel corso dell'incontro che si è tenuto in Prefettura tra Fincantieri, sindacati, Asur e Inail. All'incontro in videoconferenza convocato dal prefetto Antonio D'Acunto erano presenti i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, il direttore di Fincantieri, Asur, un rappresentante dell’Ispettorato del lavoro e dell’Inail.
Nel corso del tavolo di confronto è stato confermato che gran parte dei positivi riscontrati finora sono operai delle ditte in appalto. Fincantieri ha dato la disponibilità a farsi carico dei test rapidi da eseguire sugli operai, su base volontaria: 50 tamponi antigenici a settimana. Prelievi che verranno fatti in collaborazione con l'Asur e da processare poi nei laboratori sanitari accreditati della regione.
Sono però subito arrivate le critiche delle sigle sindacali Fim Fiom e Uilm, secondo cui il numero dei test a campione è "insufficiente per il numero degli addetti all’interno di Fincantieri, circa 4.000 lavoratori al giorno, e sulla platea che verrebbe coinvolta".
I sindacati durante il confronto hanno ribadito l’alto rischio di contagio Covid dell’area portuale e "la richiesta di test sierologici per tutti i lavoratori diretti e degli appalti, al fine di fare il punto zero della situazione, per poi proseguire con cadenze da stabilire, il ripristino delle turnazioni per la gestione entrata/uscita, l’incremento dei mezzi pubblici e la necessità di comunicazione, dove si dove si verificano casi di positività al covid, rispetto ai lavoratori convolti".

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