Da un anconetano l'iniziativa benefica per aiutare i bambini del Nepal

L'anconetano Vittorio Giorgetti ha aperto una capagna di finanziamento per orfani e bambini abbandonati del Nepal: Con pochi euro possiamo cambiare il futuro di questi bambini”
Era il novembre del 2019, il Covid – 19 ancora non aveva chiuso i cieli del mondo e l'anconetano Vittorio Giorgetti decideva di festeggiare il compleanno dei suoi 30 anni con un viaggio in Nepal, da trascorrere assieme alla propria compagna facendo trekking tra i fantastici scenari montuosi dello stato himalayano. “Sono stati dieci giorni di trekking in cui io e la ma ragazza accompagnati da una guida locale abbiamo compiuto l'Annapurna circuit. Abbiamo scoperto un Paese stupendo, abitato da un popolo accogliente e gentile che ci ha conquistato”.
Il Nepal tuttavia è duramente provato da condizioni economiche che vedono il Paese tra i 30 più poveri del mondo secondo numerose classifiche internazionali. Difficoltà economiche sulle quali si è abbattuto anche il distruttivo terremoto del 2015 a peggiorare una situazione di estrema fragilità, testimoniata dall'incontro fatto da Giorgetti nel suo viaggio: “Era l'ultimo giorno di viaggio quando nel paesino di Ulleri, nei pressi della città di Pokhara, la nostra guida ci ha accompagnato ad una casetta, che abbiamo scoperto essere una casa famiglia. Qui sono ospitati 25 bambini. Alcuni di loro sono orfani, molti altri sono figli di prime nozze di genitori separati. Secondo la cultura del luogo infatti i figli di prime nozze non vengono accettati dal secondo coniuge e spesso finisco abbandonati a sé stessi. Grazie a questo rifugio ai bambini viene assicurato vitto, alloggio e istruzione, seguiti da due fantastiche operatrici che fanno da insegnanti, animatrici e tutori”.
Un incontro che colpisce Giorgetti, che anche per lavoro si occupa di fundraising, che tornato a casa decide di contattare l'associazione che ha ideato e costruito la casa famiglia di Ulleri. A rispondergli è la coppia di Svizzeri residenti in Canada che 30 anni fa si innamorò del Nepal e del suo popolo, decidendo di fare qualcosa di concreto per la condizioni di indigenze in cui vivevano molti bambini del luogo. Nacque così l'associazione non profit Himalayan Life.
Subito Vittorio decide di partecipare agli sforzi della associazione aprendo un linea di donazioni sul sito GoFundMe, destinata a finanziare almeno un mese di sostentamento per la Children Home di Ulleri (quella visitata da Giorgetti nel suo viaggio) e 4 borse di studio annuali per i giovani studenti dello Yangri Academic Center, centro costruito e sovvenzionato dalla Himalayan Life.
“La partecipazione è stata subito entusiasta” spiega Giorgetti “A donare sono stati soprattutto amici e parenti e siamo già vicini al raggiungere l'obiettivo di 2500€ che ci eravamo prefissi. Sono stati soprattutto gli amici di Ancona a rispondere all'invito a donare, anche in questo momento difficile. Come ringraziamento personale per le donazioni ho pensato di donare a chi contribuisce un presente simbolico, un diario di pensieri e riflessioni sull'Himalaya e sull'Asia che ho scritto durante il mio viaggio”.
Il sostegno al Nepal e ai bambini nepalesi è diventato ancora più importante in questo periodo di pandemia globale, che ha sottratto al paese himalayano quella che era la principale fonte di reddito nazionale, ovvero il turismo “Se questa pandemia ci ha insegnato qualcosa è che siamo globalmente connessi” spiega Vittorio Giorgetti “Ad unirci globalmente non c'è solo la pandemia. Fenomeni di diseguaglianza sociale ed economica, che obbligano alla migrazione e ad altri fenomeni che stanno già avvenendo in Nepal in seguito al terremoto prima e alla pandemia hanno un impatto globale. Questa iniziativa è un auspicio all'altruismo che dobbiamo aver imparato. La bontà dei progetti di Himalayan Life è proprio di avere degli obiettivi a lungo termine, occupandosi del futuro di questi bambini assicurando loro un'istruzione. La realizzazione dei progetti ha spesso un impatto su tutta la popolazione. Ad esempio la costruzione della scuola dello Yangri Academic Center ha coinvolto la popolazione locale, rallentando almeno in parte l'abbandono della provincia verso la capitale Katmandu. Con il costo di una cena si può veramente cambiare il futuro di questi bambini”.
Questo è un articolo pubblicato il 17-12-2020 alle 13:15 sul giornale del 18 dicembre 2020 - 466 letture
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