comunicato stampa
"Non è tempo libero": la protesta dei lavoratori della cultura e dello spettacolo in piazza del Papa

Non ci sta ad essere dipinto come superfluo e sacrificabile, non ci sta ad essere il primo a chiudere e l'ultimo a riaprire, senza alcuna pianificazione. I lavoratori e le lavoratrici del settore culturale, della danza, dello spettacolo e dell'associazionismo che non accettano il trattamento che il governo sta riservando alle attività e agli spazi essenziali per la vita delle comunità e del Paese, hanno manifestato stamattina alle 11.30 ad Ancona, in piazza del Plebiscito.
“In piazza ci sono lavoratrici e lavoratori che hanno perso il lavoro per un mancato rinnovo del contratto, c'è chi vive da mesi con una cassa integrazione in costante ritardo, chi lavora sottopagato e con contratti inadeguati come quello di multiservizi, chi un lavoro teme di non trovarlo più, perché i luoghi da cui dipende sono sigillati. C'è anche chi non ha ricevuto un solo euro di aiuti a causa di contratti anomali che non rientrano in quelli contemplati dagli aiuti del governo, come le prestazioni occasionali", spiega Emanuela Tarsi, attivista di "Mi Riconosci? sono un professionista dei beni culturali".
“Tra noi ci sono tante storie diverse che vengono rimosse dalla narrazione mediatica e governativa, persone e realtà che non hanno ricevuto attenzione e aiuto. Ci hanno chiuso preventivamente, mentre lo shopping proseguiva frenetico, ed ecco che ciò che si è ottenuto è di privare i cittadini di servizi culturali essenziali, senza per questo tutelare la salute pubblica”.
"Il museo, insieme alla scuola, svolge una funzione educativa alla cittadinanza che merita attenzione e cura da parte delle Istituzioni. La pandemia non si risolverà velocemente e nel frattempo non possiamo interrompere questa funzione o trasferirla completamente nei canali virtuali. Nel primo caso sempre più educatori museali perderanno il lavoro e nel secondo caso i cittadini perderanno il contatto con il proprio patrimonio culturale a vantaggio invece del consumismo. La funzione educativa del museo si deve attuare, come nel mondo della scuola e in collaborazione con le scuole, nonostante la pandemia con tutte le precauzioni per il contenimento del virus, servono visioni, progettazione e risorse." ribadisce Laura Lanari del gruppo Educatori Museali Italia.
"Per la prima volta, quest'anno il Cinema Azzurro di Ancona a Natale rimarrà chiuso con una conseguente perdita per tutti i lavoratori e per i cittadini", scende in Piazza anche Chiara Malerba del Cinema Azzurro. Le attiviste e gli attivisti hanno simbolicamente chiuso l'ingresso al Museo della Città con nastro biancorosso e cartelli ironici che recitavano “ATTENZIONE! Questo luogo è molto più pericoloso di un centro commerciale”.
Sono stati scanditi gli slogan della protesta, “Non è tempo libero - riconoscimento, risorse, spazi”, e sono state lette testimonianze e dati sulla condizione dei lavoratori del settore. I promotori sottolineano che il percorso è appena iniziato “abbiamo sperato per troppi mesi che chi ci governa riuscisse a comprendere la gravità della situazione, ora abbiamo il dovere di rivendicare dignità per noi e per il settore culturale. Non è tempo libero”.
Tra gli aderenti alla manifestazione anche CAM(Collettivo Artisti Marchigiani), Professione: Educatore Museale, Cinema Azzurro di Ancona.

SHORT LINK:
https://vivere.me/bF3o