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comunicato stampa

Falconara, Federici (IV) sulla piscina: "Da Barchiesi solo risposte inadeguate e confuse"

3' di lettura

A seguito dell’interrogazione di Italia Viva sull’ insicurezza della nuova copertura della piscina comunale, l’Assessore Barchiesi risponde in modo maldestro con motivazioni strampalate per giustificare una scelta amministrativa sbagliata in partenza.

Il fatto grave è che le sue tesi assurde sono suffragate anche dalla dirigenza tecnica comunale. Come si ricorderà, la Giunta decise di scegliere per il rifacimento della copertura della piscina, dopo la bocciatura del pallone pressostatico, una struttura con 9 travi in legno lamellare e telo superiore in Pvc. Soluzione che a colpo d’occhio, anche per chi non ha dimestichezza con progettazioni e calcoli, evidenzia palesi segni di precarietà. Lo stesso ingegnere progettista nella relazione di calcolo ha prescritto che la piscina “deve essere evacuata in caso di trombe d’aria e si devono chiudere le porte scorrevoli in caso di vento forte”. Questa prescrizione, limitativa per un uso normale della piscina, è stata ignorata dall’Assessore e dalla Giunta.

Ancora più grave è che la stessa prescrizione non venga menzionata e regolamentata dall’ingegnere comunale che ha firmato il certificato di collaudo statico (in pratica l’agibilità della piscina).In base ad un decreto del 2001, infatti, un ingegnere può sostituire le funzioni della Commissione Provinciale di Vigilanza facente capo alla Prefettura, per strutture con capienza fino a 200 persone, essendo proprio compito e responsabilità del collaudatore verificare la messa in atto delle prescrizioni progettuali e che siano eseguiti i controlli sperimentali.

Nella risposta dell’Assessore Barchiesi alla nostra interrogazione, per giustificare la serie di omissioni sopra richiamate, si sostengono tesi e si fanno confronti non comparabili; si dichiara che l’obbligo è solo quello di un controllo della struttura successivo ad ogni evento eccezionale, così come avviene dopo un terremoto o un incendio. Si afferma anche che nella nostra zona gli edifici e le infrastrutture devono resistere a raffiche di vento fino a 100 Km/ora. Affermazioni temerarie che non hanno fondamento, perché i tecnici che progettano edifici e strutture pubbliche prevedono in fase progettuale espedienti per resistere a condizioni atmosferiche ben più significative ed a terremoti del grado previsto nelle zone sismiche in cui ricadono.

Così pure i progettisti dei sistemi antincendio prevedono in via preventiva accorgimenti per impedire o limitare gli effetti di eventuali incendi. In merito alla nuova copertura della piscina, i progettisti dichiarano in premessa che la struttura non resiste in caso di trombe d’aria o di vento molto forte, per cui diventa un obbligo prenderne atto e programmare la gestione della piscina, prevedendone anche l’evacuazione, al fine di assicurare la sicurezza delle persone presenti, pur diventando impossibile prevedere tali eventi.

Ecco perchè le giustificazioni dell’Assessore e dei tecnici comunali sono fuorvianti e non hanno fondamento. La realtà che emerge è che si è fatta una scelta improvvisata ed inadeguata per una struttura sportiva, che può contenere fino a 185 persone, di primaria importanza per la città. Nel caso della piscina, la soluzione di buon senso sarebbe stata quella di scegliere una copertura tradizionale in cemento armato, in legno o in acciaio, come avviene in tutti i Comuni che si rispettano. Si sarebbe evitato un pasticcio di difficile soluzione che peserà sulla sicurezza e sul futuro utilizzo della piscina nonchè sui costi di gestione a carico dei cittadini. Questa vicenda non può essere archiviata e ci obbliga a richiedere al Prefetto di disporre una verifica con sopralluogo della Commissione Provinciale di Vigilanza.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-11-2021 alle 16:13 sul giornale del 18 novembre 2021 - 755 letture