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Premiata in Comune l'Associazione Liberato Zambia OdV. 20 anni di solidarietà e cooperazione

4' di lettura

Ottiene il riconoscimento del comune l'associazione dorica Liberato Zambia OdV. Una storia di volontariato nata come cooperazione con la sanità dello Zambia. Negli ultimi 10 anni l'associazione combatte la denutrizione infantile grazie ai progetti YoLa YoLi e GRAND

«Siamo orgogliosi e grati di poter premiare questa associazione e i suoi volontari. Giusto mettere in luce la concretezza delle loro azioni in oltre 20 anni di servizio» così l'Assessore Emma Capogrossi che nella mattina di mercoledì, assieme al Sindaco Mancinelli, ha conferito una riconoscenza all'associazione Liberato Zambia OdV, per celebrare i 20 anni dalla sua fondazione.

La prima metà della Liberato Zambia OdV. La cooperazione nella sanità

«Dal 2001 al 2008 l'associazione è stata attiva prevalentemente sanitario- spiega il Presidente dell'associazione, il dottor Davide Drenaggi, ripercorrendo la storia della Liberato Zambia- Abbiamo supportato ospedali missionari, statali e locali in Zambia. L'idea era recuperare i macchinari dismessi dall'allora ospedale Umberto I e dagli altri ospedali marchigiani. Macchinari obsoleti per le procedure della medicina italiana, ma che proprio grazie al loro basso livello tecnologico erano altamente sfruttabili in Zambia.Una volta revisionati i nostri macchinari avevano una seconda vita. Poi però nel 2008 il Governo dello Zambia ha cambiato le sue politiche sanitarie, rendendo impossibile la collaborazione. Ci siamo spostati nell'ambito della lotta alla malnutrizione infantile». Una storia che lega l'associazione (laica e aconfessionale) all'impegno in Zambia delle Suore Missionarie Francescane di Assisi. Un impegno che continua ancora oggi e che trova origine nei primi missionari che giunsero in Zambia proprio dalle marche, a partire da Monsignor Costantino Mazzieri di Castelfidardo, fondatore della prima missione dei Francescani conventuali in Zambia.

Malnutrizione infantile. I progetti YoLa YoLi e GRAND

Tutto l'impegno e la conoscenza delle regione del Nord-Est dello Zambia (Copperbelt) sono state quindi reindirizzate verso l'impegno fondamentale della lotta alla malnutrizione infantile, una piaga che colpisce ancora un elevato numero di bambini al sotto di 5 anni, soprattutto nelle zone rurali. Uno dei metodi più utilizzati per combattere la malnutrizione in Africa è la somministrazione di un integratore alimentare altamente calorico. Una pratica in cui l'associazione dorica ha saputo portare innovazione grazie ai progetti YoLa YoLi e GRAND.

«Entrambi i progetti chiedevano la partecipazione della popolazione locale- continua il presidente Drenaggi – In YoLa YoLi è la stessa popolazione dello Zambia a produrre l'integratore alimentare, portando anche beneficio alle persone impiegate nel processo. Nella seconda fase il progetto GRAND cura la distribuzione delle razioni». La distribuzione avviene in 10 Centri Nutrizionali distribuiti in un'area estesa quanto Marche e Umbria, arrivando a fornire un pasto calorico anche a oltre 2000 bambini al giorno.

L'impatto del covid in Zambia

Se si è parlato di 2000 razioni al giorno lo si è fatto in relazione ai risultati raggiunto nel periodo antecedente alla pandemia. Se il covid ha colpito duramente l'occidente il suo impatto in paesi africani con lo Zambia è stato esponenzialmente peggiore. Lockdown, blackout elettrici e mancanza di materie prime hanno bloccato la produzione del paese. Sotto pandemia sono stati fornite “solo” 500 razioni al giorno. «Non posso non pensare che quelle 500 razioni hanno salvato bambini che senza di noi forse non ce l'avrebbero fatta- riflette Drenaggi- se penso questo e guardando in dietro mi chiedo se questi 20 anni hanno avuto un senso la mia risposta è: sì. Anche se in questo momento vorremmo essere ancora più incisivi. Il covid è stata anche una pandemia della solidarietà ci ha spinto a chiuderci senza guardare a chi sta peggio. Devono essere i governi mondiali a decidere di affrontare la pandemia in modo internazionale».

Le prossime attività

Sebbene fortemente limitato dalla pandemia continua l'impegno della Liberato Zambia OdV, sia in Zambia che nel Malawi. In particolare l'associazione ha fornito al personale sanitario dei due paesi africani i Dispositivi di Protezione personale, irreperibili oggi in molti paesi dell'Africa. «America ed Europa non stanno rispettando l'impegno che avevano preso nel fornire i vaccini all'Africa. In Zambia sono state inoculate solo 5.36 dosi ogni 100 abitanti e solo il 3,41% della popolazione ha completato l'iter vaccinale- prosegue il dottor Davide Drenaggi, in pensione dal 2019 dopo una brillante carriera da infettivologo- Sono stati notificati in Zambia 211 mila casi, ma sono sicuramente molto sottostimati. Lo possiamo dire anche sulla base delle morti, 3670, molti delle quali tra il personale sanitario, proprio a causa della mancanza dei DPI. Anche per motivi egoistici l'occidente dovrebbe aiutare i paesi africani contro il covid, ma spero che a spingerci sia alla fine il sentimento di fratellanza».

L'associazione è stata quindi premiata dal Sindaco Mancinelli e dall'Assessore Capogrossi che ha invitato i cittadini a celebrale il ventennale della associazione dorica con generosità, cogliendo l'occasione per donare e sostenere le attività della Liberato Zambia OdV.

Qui potete trovare i riferimenti dell'associazione




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Questo è un articolo pubblicato il 15-12-2021 alle 19:16 sul giornale del 16 dicembre 2021 - 412 letture