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comunicato stampa

"Se questo è un uomo": in scena alle Muse il romanzo di Primo Levi

3' di lettura

Gli spettacoli della Stagione di Ancona ripartono il 9 gennaio alle ore 16.30 con lo spettacolo, fuori abbonamento, Se questo è un uomo di Primo Levi.

Uno spettacolo di Valter Malosti dall’opera di Primo Levi (pubblicata da Giulio Einaudi editore), condensazione scenica a cura di Domenico Scarpa e Valter Malosti, scene di Margherita Palli, luci di Cesare Accetta, costumi di Gianluca Sbicca, progetto sonoro Gup Alcaro, tre madrigali (dall’opera poetica di Primo Levi) Carlo Boccadoro, video Luca Brinchi, Daniele Spanò. In scena Valter Malosti e Lucrezia Forni/Noemi Apuzzo, Giacomo Zandonà, cura del movimento Alessio Maria Romano, assistente alla regia e suggeritrice Noemi Grasso/Leda Kreider, assistente alle scene Eleonora Peronetti, assistente al suono Alessio Foglia; scelte musicali Valter Malosti, musiche di Oren Ambarchi, Johann Sebastian Bach, Ludwig Van Beethoven, Cracow Kletzmer Band, Morton Feldman, Alexander Knaifel, Witold Lutoslawski, Oy Division, Arvo Pärt, Franz Schubert, John Zorn, madrigali eseguiti e registrati dai solisti dell’Erato Choir: soprani Karin Selva e Caterina Iora, contralto Giulia Beatini, tenori Massimo Lombardi e Stefano Gambarino, bassi Cristian Chiggiato e Renato Cadel, direzione musicale Massimo Lombardi e Dario Ribechi.

La produzione è ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale Progetto realizzato in collaborazione con Centro Internazionale di Studi Primo Levi, Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi, Polo del ‘900 e Giulio Einaudi editore in occasione del 100° anniversario dalla nascita di Primo Levi (1919 – 1987).

Nel centenario della nascita di Levi, Valter Malosti ha firmato la regia e l’interpretazione di Se questo è un uomo portando per la prima volta in scena direttamente il romanzo, senza alcuna altra mediazione, e la voce di questa irripetibile opera prima, che è il libro di avventure più atroce e più bello del ventesimo secolo. Una voce che nella sua nudità sa restituire la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte. La voce è quella del testimone-protagonista, ma i suoi registri sono molti. La voce di Se questo è un uomo contiene in realtà una moltitudine di registri espressivi, narrativi, percettivi e di pensiero. Questi registri, questi fotogrammi del pensiero nel suo divenire sono la vera azione del testo. Riflessioni, guizzi, rilanci filosofici e psicologici, flash-back e flash-forward, “a parte” cognitivi.

«Volevo creare un’opera – dice Malosti – che fosse scabra e potente, come se quelle parole apparissero scolpite nella pietra. Spesso ho pensato al teatro antico mentre leggevo e rileggevo il testo. Da qui l’idea dei cori tratti dall’opera poetica di Levi detti o cantati. Da qui ha preso le mosse l’idea di utilizzo dello spazio. Una sorta di installazione d’arte visiva più che una classica messa in scena teatrale».

Con Margherita Palli Malosti ha immaginato un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case». Il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro, è fondamentale in questa riscrittura scenica: Se questo è un uomo è infatti anzitutto un’opera acustica. A fare da contrappunto di pura e perfetta forma i tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrive nel 1945-46, immediatamente dopo il ritorno dal campo di annientamento. Infine risultano fondamentali nel comporre la drammaturgia visiva il disegno luminoso di Cesare Accetta e i contributi video di Luca Brinchi e Daniele Spanò.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-01-2022 alle 18:26 sul giornale del 08 gennaio 2022 - 221 letture