comunicato stampa
Tornano gli scioperi di Friday for Future. Venerdì i ragazzi di Ancona manifesteranno a Porta Pia

Il catastrofico scenario climatico che stiamo vivendo è il risultato di secoli di sfruttamento e oppressione, attraverso l’estrattivismo e il capitalismo. Un modello socio-economico essenzialmente patologico che richiede un paradigma alternativo. I disagi sistemici causati dal sistema capitalistico sono ormai da tempo allarmanti, ma ora più che mai.
Abbiamo bisogno di parlare di equità oltre che a giustizia climatica, difatti viviamo in un sistema in cui le nazioni ricche sono responsabili del 92% delle emissioni globali, e l’1% più ricco della popolazione mondiale è responsabile del doppio dell’inquinamento prodotto dal 50% più povero. Perché scendere in strada il 25?
Scioperiamo perché non abbiamo scelta. Stiamo lottando per il nostro futuro e per il futuro delle prossime generazioni. Manifestiamo per chiedere azioni urgenti e immediate per risolvere la crisi climatica. La nostra lotta è intersezionale abbraccia e si connette ad altre lotte come quella che ci vedrà impegnati come Friday For Future Italia il 26 Marzo a Firenze con gli operai ex GKN. Per questo scioperiamo dicendo NO alla guerra, NO al riarmo e NO alla riproposizione di un sistema di diseguaglianze. SI alla Giustizia Climatica e Sociale!Si ai diritti per i migranti e per le popolazioni maggiormente colpite dai disastri, climatici e umani.
Scioperando possiamo far sentire la nostra voce, assieme a quella degli scienziati che da anni ci mettono in guardia sulla crisi climatica affinché vengano finalmente ascoltati.
l’azione collettiva è l’unica risposta a questa crisi, scendere in piazza e in caso fare atti di disobbedienza civile: tutto serve per creare un’opinione pubblica sul tema e su un potere capace di risolverla. Sentiamo d’essere l’ultima generazione che può fermare questa crisi.
Lottiamo per superare una visione del climate change come discorso ideologico, qualcosa in cui credere oppure no, e ci battiamo per affermarlo invece come una verità, un fatto sociale che va preso in considerazione in quanto tale. L'ultimo report dell' IPCC, pubblicato in data 27 febbraio 2022, parte della seconda parte del Sesto Rapporto di Valutazione dell’Agenzia Intergovernativa Europea, ha dimostrato il fallimento della leadership climatica e delle politiche ad essa legate.
Inoltre sottilinea che le conseguenze della crisi sono presenti e visibili ora e i governi mondiali non stanno facendo nulla per assumersi la responsabilità della loro non azione.
Prima agiamo insieme, migliore sarà il nostro futuro condiviso. Nel Rapporto vengono sottolineati gli impatti della crisi climatica e le conseguenze in termini di adattamento ad essa in tutti livelli (globale,nazionale e locale). Gli sforzi istituzionali e governativi per ridurre implicazioni e conseguenze del fenomeno, sforzi che si dirigono verso la cosiddetta mitigazione, sono ancora drammaticamente insufficienti.
A livello locale il buon percorso iniziato con il P.IA si è perso in qualche armadio dopo i risultati emersi? Siamo ancora infatti ancora estremamente indietro sulla messa in opera del Progetto. Non si possono ignorare i dati emersi ed è necessario un ulteriore sforzo per contrastare localmente la crisi climatica. Per non parlare dell’Amp del Conero. Tra gli Obbiettivi dell’ Unione Europea dobbiamo aumentare del 30 % le aree Protette entro il 2030 mentra la nostra è drammaticamente cestinata da tempo.
Tornando quindi al rapporto la mitigazione non basta più, esso suggerisce di iniziare a considerare un processo di adattamento. Adattamento è il contrario dell'indifferenza.
È il contrario di far finta di niente, è un processo che ci riguarda come singoli e sopratutto come comune. Riguarda la nostra sensibilità, dunque la nostra concezione del mondo e la nostra azione, la nostra estetica e la nostra etica, che del resto diventano nella nostra nuova era geologica la stessa cosa. Allora è per questo che dobbiamo lottare per adattarci, il che significa: lottare per adattare la nostra sensibilità a quella della Natura, la quale si trova in crisi e fortemente minacciata da una mano che si è fatta troppo pressante per via di scelte arbitrarie e ambizioni personali.
Che cosa possiamo fare? Possiamo fermarci un attimo, rifflettere, cercare un alternativa comune e radicale per controbattere lo sfruttamento e la mortificazione che hanno preso il sopravvento. Unisciti allo Sciopero per Il Clilma del 25 marzo a Porta Pia, Ancona, ore 9.30.

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