Sversamenti in mare a Falconara, Federici (IV): "Siamo in un vicolo cieco"

Ai primi due temporali di inizio stagione, con piogge non molto intense, si sono verificati puntualmente due divieti di balneazione a seguito di sversamenti in mare.
È la prova lampante che i lavori di ripavimentazione dei parcheggi lungo la Via Flaminia, con materiale drenante, non hanno avuto alcun effetto di mitigazione sugli sversamenti. Una spesa eccessiva di 500.000,00 euro a carico del gestore Viva Servizi, che poteva essere evitata con la semplice realizzazione di apposite caditoie per evitare il ristagno di acqua piovana.
Non solo, a seguito di alcune dichiarazioni dell’Assessore ai LL.PP. Valentina Barchiesi, si viene a sapere che dopo tre anni dalla conferenza stampa congiunta tra i Comuni di Ancona e Falconara, nella quale si annunciava l’avvio di un progetto di 22 milioni di euro per risolvere l’annoso problema degli sversamenti e dopo l’affidamento nel settembre 2020 delle progettazioni esecutive dei tre lotti individuati, uno per la zona di Palombina-Collemarino, uno per le vasche di prima pioggia a Falconara ed un terzo per il collettore di mezza costa, siamo ancora in alto mare. L’Assessore Barchiesi cerca di imputare i ritardi all’azienda Viva Servizi sostenendo che “un gruppo di progettisti e tecnici sta valutando altre soluzioni”.
Il ritardo, invece, è dovuto esclusivamente al Comune di Falconara, nel cui territorio devono essere realizzate le opere, che non ha ancora deciso né dato indicazioni precise dei percorsi e delle localizzazioni delle infrastrutture da realizzare. Nella sostanza dopo 15 anni che si è iniziato ad affrontare il grave problema dell’inquinamento del litorale, dopo inutili studi e progetti costosi per la collettività, dopo tre anni dall’annuncio del programma congiunto con Ancona e dopo due anni dall’affidamento delle progettazioni per lotti, si scopre che ancora si sta valutando ed approfondendo.
La verità è che il nostro Comune è in totale confusione e cerca di trovare soluzioni, specie per le vasche di prima pioggia, difficilmente praticabili in aree site nel tessuto urbano della città. Bisogna avere il coraggio di dire che tutto ciò è dovuto al fatto che la Giunta insegue i voti degli operatori di spiaggia che non vogliono sentir parlare di vasche sull’arenile. Ci sono aree lungo la spiaggia che non interferiscono con gli stabilimenti balneari dove le vasche (che in realtà sono tubi di grosse dimensioni) possono essere interrate senza portare alcun disagio alle attività dei bagnini e che sono la soluzione terminale più efficace.
È giunto il momento che il Sindaco si assuma le proprie responsabilità, sostituisca l’Assessore delegato, palesemente inadeguato. Il primo cittadino, oltre ad essere in ritardo nelle decisioni da comunicare a Viva Servizi, non è in grado di dare risposte ad un problema che attende una soluzione da troppo tempo creando un danno alle attività economiche ed all’immagine della città.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 14-06-2022 alle 18:39 sul giornale del 15 giugno 2022 - 773 letture
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