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Dehors: Si torna a pagare l’occupazione di suolo pubblico e crollano le richieste del 75%

3' di lettura

Approvate dall’amministrazione le modifiche al regolamento per i dehors del centro storico. Con la fine della proroga al decreto aiuti dal 1 gennaio si tornerà a pagare per i tavolini all’aperto, in molti rinunciano per il periodo invernale

È stata convocata una conferenza stampa per fare chiarezza sulle modifiche al regolamento vigente dei Dheors del Capoluogo dorico. A esplicitare la nuova condizione l’assessore al commercio e vicesindaco Pierpaolo Sediari: «Abbiamo accolto la richiesta delle associazioni di categoria in merito ai locali del centro storico, più precisamente della spina dei corsi e di Piazza Roma».

COSA CAMBIA PER I DEHORS

«Gli esercenti avevano chiesto una proroga della possibilità di dotarsi delle paratie esterne di protezione- continua Sediari- il precedente regolamento prevedeva la possibilità di dotarsi delle paratie di protezione dal terzo lunedì di ottobre al terzo lunedì di marzo. L’esigenza dei commercianti era di estendere il periodo fino a maggio, così da avere una maggiore protezione da freddo e pioggia anche durante i mesi primaverili. Il nuovo regolamento permetterà di mantenere le paratie (che in nessun caso sono obbligatorie) fino al terzo lunedì di maggio».

TORNA IL CANONE E ARRIVANO LE RINUNCE

Con il covid anche gli anconetani si sono abituati al proliferare dei tavolini all’aperto, soprattutto nel periodo in cui i posti all’aperto erano una delle migliori profilassi al contagio. Con il termine dello stato di emergenza, che aveva permesso anche l’apertura di dehors in condizioni eccezionali, ci fu una prima chiusura dei nuovi spazi all’aperto.

Moltissimi erano però gli operatori che avevano effettuato durante l’emergenza la richiesta di Dehors per la prima volta, ottenendo un’autorizzazione regolamentare, che consentiva agli esercenti di mantenere i tavolini all’aperto anche al termine dello stato di emergenza. Nel comune di Ancona, grazie alla proroga del Decreto Sostegni, i locali hanno potuto beneficiare fino al 31 dicembre del 2022, senza pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico.

Entrati nel 2023 finisce quindi la possibilità di usufruire gratuitamente degli spazi pubblici e sono molti gli esercenti che hanno rinunciato, almeno nel periodo invernale, ai tavolini all’aperto.

Finora gli uffici comunali hanno ricevuto richieste per poco più di 40 dehors, a fronte delle oltre 120 dell'anno precedente. Un calo delle richieste del 75% che si ridurrà sicuramente con l’arrivo della bella stagione, quando tornerà conveniente per tanti presentare domanda per gli spazi all’aperto.

IL CASO DELLE 13 CANNELLE

Risulta invece diverso il caso dei dehors che si affacciano di fronte alla Fontana del Calamo, meglio conosciuta ad Ancona come la fontana delle 13 cannelle). In questo caso i dehors devono fare i conti con il vincolo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino. La Soprintendenza infatti, già in passato ha emesso il proprio parere vincolante in merito ai tavolini che, troppo a ridosso del monumento storico delle 13 cannelle, ne ostacolerebbero la fruizione e la visione. Il permesso attuale è frutto di una deroga, prorogata sul filo di lana dal Governo Meloni fino al 30 giugno.

«La decisione in ordine a modificare o meno il vincolo dei dehors sulla Fontana delle 13 cannelle non sta in capo al Comune- precisa la sindaca Valeria Mancinelli- Inutile che la chiedono a noi. L'interlocutore è solo la Sovrintendenza, con la quale abbiamo sempre interloquito rispettosi del suo ruolo. Ovviamente il Comune non può ordinare qualcosa alla Sovrintendenza e le motivazioni sono reali, ma le valutazioni possono essere oggetto di modifiche e ci sarà modo di colloquiare nel periodo che ci separa dal termine della proroga».

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Questo è un articolo pubblicato il 04-01-2023 alle 13:37 sul giornale del 05 gennaio 2023 - 152 letture