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Rendimento termico della caldaia: Cosa tenere sotto controllo per risparmiare sulla bolletta

Quando si cambia o sostituisce una caldaia si hanno dei consigli per quanto riguarda il “rendimento termico”. Cos’è esattamente? In modo erroneo, a causa di una totale ignoranza nel meccanismo e nel settore delle caldaie, si pensa che esso sia solo il calore della caldaia.
La verità è diversa perché non dimentichiamoci che questo elettrodomestico di riscaldamento ha una combustione interna, ma la temperatura che rilascia è poi diversa, più bassa rispetto a quella sviluppata. Sembra un discorso confusionario, ma in realtà è molto semplice da capire.
COS’E’ IL RENDIMENTO TERMICO
Il rendimento termico in una caldaiaè la temperatura che si riesce a sviluppare e poi a percepire nell’impianto. Per calcolarlo si debbono prendere in esame diversi fattori. I tecnici lo spiegano in modo semplice, vale a dire il rapporto tra il calore che si usa per riscaldare le acque presenti nella caldaia e quelle sviluppate nella fornace interna.
Questo dispositivo funziona con un’accensione elettrica che poi sviluppa una fiamma. Quest’ultima brucia del combustibile che si introduce all’interno. La combustione però è realmente di alta temperatura. Tramite dei dispositivi interni, come i recuperatori di calore e trasformatori, si riscaldano le acque. A questo punto si arriva ad avere una perdita del calore, nel senso che l’acqua appena raggiunta la temperatura impostata inizia a circolare nei termosifoni.
Se all’interno della camera di bruciatura o fornace, si arriva a 100° l’acqua invece ne potrebbe contenere 60° di gradi. Il tutto perché è necessario avere un equilibrio tra il rapporto del calore che deve fuoriuscire e poi quello che potrà essere sostenuto dalla caldaia stessa.
Questo è, spiegato in poche parole, il rendimento termico. Però dobbiamo anche vedere che il Rendimento termico della caldaia spesso ha a che fare con delle anomalie e problemi. Nel senso che si potrebbe “alterare” a causa della pressione interna nell’impianto di riscaldamento. Oppure si hanno tante di quelle sporcizie interne che la caldaia ha bisogno di più energia elettrica per arrivare a temperatura.
Dal calore sviluppato si ha poi una buona caldaia in grado di poter sviluppare un ottimo calore negli ambienti interni. Ecco come mai esso viene spesso controllato direttamente da parte dei tecnici quando ci sono delle manutenzioni e revisioni da fare sulla caldaia.
Come mai esso cambia negli anni?
Il motivo per cui il rendimento termico cambia nella caldaia, è data dall’usura, sporcizia, dall’invecchiamento e dall’uso. Una caldaia non rimane immutata negli anni, anzi tende a rallentare le funzionalità. Come qualsiasi altro elettrodomestico esso richiede poi più energia per arrivare a sviluppare una giusta funzionalità.
A questo punto è necessario considerare che ci sono degli aumenti dei consumi che si palesano all’interno delle bollette. Solo che è possibile fare un lavoro di ripristino delle giuste funzionalità e del rendimento termico originario con delle manutenzioni. Contattando un tecnico si effettuano dei controlli e poi delle revisioni. La pulizia e l’eliminazione di ruggini o di ossidazioni consente di ritornare a far funzionare la caldaia con poche energie elettriche e poco combustibile. Ecco come mai conviene fare delle revisioni almeno una volta ogni 2 anni.

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