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Prima Accensione Caldaia: Come funziona e che differenze ci sono

Caldaia 3' di lettura Ancona 22/03/2023 - La prima accensione di una caldaia, di qualsiasi caldaia, è costituita dalla formazione della fiamma. Una caldaia ha bisogno di una combustione per funzionare. La produzione del calore avviene direttamente ed esclusivamente dalla fiamma che brucia all’interno della camera di combustione

Un buon marchio di impianti di riscaldamento è la Baxi che ha creato delle tipologie di sistemi e meccanismi innovativi. Le caldaie sono ecosostenibili. Hanno un sistema a condensazione che fa risparmiare molti consumi. Resa triplicata del calore, rispetto ai modelli tradizionali. Inoltre c’è un’ottima qualità di assistenza visibile già nella Prima accensione Baxi.

Gli utenti sono entusiasti di vedere come i tecnici e caldaisti del brand siano attenti a controllare ogni singola funzionalità della tecnologia Baxi. Attualmente gli impianti di riscaldamento devono sottostare a tante regole. Per riuscire a rispettarle e usare la caldaia senza problemi, ci deve essere un montaggio perfetto.

Le caldaie sono sensibili ai piccoli problemi di installazione e solo un caldaista potrà fare un lavoro di messa appunto o adeguamento del sistema.

FIAMMA E COMBUSTIONE

La prima accensione di una caldaia, di qualsiasi caldaia, è costituita dalla formazione della fiamma. Una caldaia ha bisogno di una combustione per funzionare. La produzione del calore avviene direttamente ed esclusivamente dalla fiamma che brucia all’interno della camera di combustione.

Dunque il caldaista si concentra esclusivamente su questa tipologia di sviluppo. Gli elettrodi interni scatenano delle scintille. Si ha una prima immissione di combustibile. Ecco che quindi si stabilizza la fiamma o meglio inizia a formarsi una fiammella. In base alla tipologia di caldaia e del combustibile che utilizza, ci sono delle colorazioni e forme.

Il modello a gas ha una forma tondeggiante e colorazione azzurra. Nell’uso del pellet si ha una fiamma più lunga, simile ad una lingua di fuoco e di nuance rossa. Ecco che questo dimostra il “benessere” della combustione.

Quindi è importante, per un caldaista, controllare e capire quale sia la tipologia di fiamma esistente. Anzi possiamo dire che quando la fiamma ha delle colorazioni strane, arancio o giallo, già ci sono dei problemi. Essi riguardano la tenuta degli elettrodi oppure una carenza di ossigenazione e ricambio di aria. Dunque il tecnico deve capire da dove deriva tale condizione e poi fare un intervento di messa appunto.

Oltre alla fiamma si ha la combustione. Questa è la semplice conseguenza della fiamma stessa. Essa brucia combustibile e quindi sviluppa calore.

Tuttavia si forma anche il fumo. Dove finisce il fumo combusto? Ebbene esso deve venire incanalato all’interno delle canne fumarie. Però, nella prima accensione, si deve vedere e valutare la sua tossicità oltre al “giro” che fa all’interno della caldaia stessa.

Analisi da fare nel collaudo

In una prima installazione e accensione della caldaia, ci deve essere un tecnico installatore che effettua tale lavoro. Lui andrà a considerare le caratteristiche delle funzionalità della caldaia.

Esistono dei regolamenti da rispettare. Delle leggi che permettono di convalidare la funzionalità della caldaia stessa. Per averli è necessario che si valutino i fumi combusti. Tramite dei dispositivi che recuperano il fumo all’interno della camera di bruciatura, si inizia a valutare la presenza di anidride carbonica e polveri sottili. Esse debbono rientrare nei parametri che sono richiesti dalla legge.

Solo dopo che si sono appunto convalidati i fumi, il caldaista si prende la responsabilità di rilasciare la giusta documentazione.







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