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Il Futuro di Ancona: Avanza la nuova classe dirigente nell'ex roccaforte rossa

5' di lettura Ancona 29/05/2023 - Il ballottaggio delle elezioni amministrative del capoluogo dorico consegna uno storico risultato al centrodestra e al suo candidato Daniele Silvetti. Dopo oltre 30 anni Ancona non è più un comune rosso, ma il nuovo sindaco promette un'amministrazione aperta e condivisa con tutta la cittadinanza

«Abbiamo scritto la storia» capita più volte di sentire questa frase districandosi nella massa di uomini e donne che si abbracciano e baciano per festeggiare la vittoria di Daniele Silvetti. Una frase che stavolta non è retorica, ma incontestabilmente vera. Cade dopo oltre 30 anni uno delle roccaforti storiche della sinistra. Ancona non è più rossa.

Nella piazza Roma che aveva ospitato appena tre giorni fa la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein si alzano le bandiere blu di Fratelli d’Italia e Azione Studentesca, assieme a quelle di Forza Italia, Lega e Ancona Protagonista. La destra anconetana e marchigiana è in festa. Il presidente della Regione Francesco Acquaroli è in sceso in piazza ad abbracciare il suo amico Daniele Silvetti, nuovo sindaco di Ancona. Insieme a lui la senatrice Leonardi, il commissario Castelli, gli Onorevoli Battistoni e Gostoli e i tantissimi supporter cittadini che hanno sostenuto il candidato fino a questa storica vittoria.

I festeggiamenti sono stati improvvisati, ma incontenibili, con un carosello che ha raggiunto prima il comune, per poi essere indirizzato in piazza Roma così da non bloccare il traffico. Nel frattempo Daniele Silvetti parla al telefono. Poco prima ci aveva detto che dal momento della sua proclamazione non era riuscito a rispondere più a nessuno, impegnato dai giornalisti. Così avanzando verso piazza Roma scortato dalla nuova classe dirigente nazionale, regionale e da oggi anche cittadina il nuovo sindaco di Ancona parla al telefono, anche con il Presidente del suo partito Silvio Berlusconi.

Finora la gioia di Silvetti è stata contenuta, lasciando lo spazio anche al fairplay dopo una campagna elettorale anche dura «Ho parlato con Ida Simonella di persona. Mi ha fatto i complimenti e mi ha dato un consiglio che accetto di buon grado. Quello di ultimare alcune progettazioni importanti della città. Su questo collaboreremo di sicuro anche con il consiglio comunale e l’opposizione».

È già in marcia la mente di Daniele Silvetti che delinea le attività per le prossime settimane «Non ci chiuderemo dentro il palazzo. La giunta e il consiglio comunale dovranno lavorare in stretta connessione. Ci sono passaggi delicati da affrontare prima dell’estate, della stagione balneare. Dovremo mettere a segno qualche colpo, ce lo chiedono tutti gli elettori». Un approccio da subito istituzionale quello del nuovo sindaco, consapevole della necessità di mantenere aperto il dialogo con una città che gli ha dato sì la maggioranza, ma per con appena 1.425 voti di scarto (Qui l'articolo con i numeri di questo ballottaggio). Una vittoria che Silvetti affronta con una lucidità che non lascia trasparire la felicità e l’entusiasmo che ci si aspetterebbe per un risultato storico per il centrodestra dorico. «Io sono un po' così. Refrattario a certe manifestazioni e poi ci sono loro che danno la dimostrazione della nostra felicità» dice il candidato indicando i suoi supporter più entusiasti (e rumorosi) che mai.

Anche in piazza Roma, salito sul palco da cui giovedì sera aveva chiuso la sua campagna, Silvetti affronta la vittoria con spirito “british”, aprendo però con lo stesso slogan di sempre «Ancona sei pronta?».

La piazza ruggisce la propria felicità e Silvetti per poi ascoltare quello che sarà il comizio conclusivo di questa lunga, impegnativa, indecisa ed in fine storica campagna elettorale 2023:

«Devo ringraziare gli anconetani che non hanno avuto paura e hanno dimostrato di voler bene alla città. Questo devo dire lo hanno fatto anche i cittadini che hanno votato dall’altra parte. Ma credo che si sia innestato finalmente il meccanismo dell’alternanza in una città che necessitava di un confronto e di un cambiamento da troppo tempo. Abbiamo rappresentato un governo che avesse nuovi obbiettivi e una visione. Lo abbiamo fatto nel primo turno e anche al ballottaggio, con l’apparentamento con Marco Battino, con contenuti e con tecnici. Credo che questo sia passato tra la gente. Che non ci stavamo chiudendo a riccio e che non stavamo dando battaglia ad una parte della città. Ancona non ha bisogno di una guerra fratricida. Abbiamo bisogno di un messaggio forte di coesione sociale e di inclusione e di unità del popolo anconetano. Presto saremo chiamati a fare scelte strategiche e decisive. Scelte che riguardano Conerobus, gli uffici del comune di Ancona della polizia locale e realtà amministrative».

Infine c’è spazio anche per l’emozione in Danile Silvetti, che vede nella sua vittoria il punto di arrivo della destra dorica: «Aver visto molti di voi del vecchio consiglio mi ha portato in dietro di oltre 20 anni, quando ero in opposizione nel consiglio comunale. Credo che anche pezzi della storia di Ancona oggi siano qui con noi e di questo li ringrazio. Oggi è il momento della festa ma non della autocelebrazione. È il momento della condivisione di un momento felice, di una prospettiva per la città che ci siamo presi la responsabilità di incarnare. Sono tante le volte che ci siamo misurati con risultati che non arrivavano. Oggi siamo qui a celebrare una vittoria, grazie Ancona».

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di  Filippo Alfieri
redazione@vivereancona.it











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