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comunicato stampa

Inserimento del Parco del Cardeto all’interno del Parco del Conero, Ancona Futura: "Quale reale vantaggio si avrebbe?"

3' di lettura

Con una mozione presentata in Consiglio comunale senza averla prima sottoposta ad approfondimenti delle commissioni competenti e a tutti i consiglieri, come sarebbe opportuno per temi di simile rilievo, l’amministrazione Silvetti ha ufficializzato la volontà di inserire il Parco del Cardeto all’interno del Parco del Conero, o meglio l’amministrazione Silvetti ha fatto ufficializzare alla maggioranza consiliare una scelta già fatta, senza dare la possibilità di comprendere, costi e benefici, regole di ingaggio, ricadute su un cospicuo pezzo di città…verrebbe da dire il consiglio comunale con il voto di ieri ha firmato una cambiale in bianco.

Il Parco del Cardeto è un parco urbano di circa venti ettari ed è un patrimonio naturalistico (con piante autoctone), monumentale e storico (con il Campo degli Ebrei, la Polveriera, il Bastione, il Faro) e sociale, con un centro di educazione ambientale, una fattoria didattica e una frequentazione abituale da parte di migliaia di cittadine e cittadini.

Il Comune di Ancona, in passato, ha sempre rifiutato con decisione qualsiasi violazione di questo patrimonio, ribadendo categoricamente il proprio No all’introduzione di veicoli e collaborando a progetti sostenibili con UnivPM, Soprintendenza e Associazioni. Certo, la gestione di un Parco urbano così grande è complicata.

Ma, facciamo notare al Sindaco Silvetti, e alla sua maggioranza silente e accondiscendente, che la gestione di una città è, in generale, complicata. Richiede pianificazione, consapevolezza dei propri limiti e delle proprie possibilità, capacità di fare scelte. Prendere un pezzo intero di città (20 ettari sono 200.000 mq) e siccome non si ha idea di come occuparsene farlo gestire a qualcun altro non è esattamente un metodo di governo.

In particolare, prendere il principale Parco urbano di Ancona, che circonda il centro storico e si distende da mare a mare ed è collegato attraverso numerose strade all’abitato e farlo gestire al Parco del Conero è una decisione di un’importanza capitale per i residenti, per chi lavora nell’area, oltre che per i turisti e i fruitori del Parco.

Quali sarebbero le regole a cui chi vive negli edifici adiacenti il Parco dovrebbe sottostare? Non lo sappiamo. Che modalità di fruizione del Parco sarebbe permessa? Quali attività sarebbero vietate al suo interno? Come si gestirebbe il campo degli Ebrei in un regime di tutela regionale? Ma soprattutto: quale reale vantaggio si avrebbe nel far gestire il Parco a un Ente che non ha risorse a sufficienza già adesso?

Naturalmente, queste domande l’amministrazione non se le è fatte. Oppure se le è fatte, ma non avendo le risposte ha preferito non parlarne con il resto della città, non approfondire con i consiglieri comunali eletti dai cittadini, non ascoltare il parere dei residenti e dei fruitori di quel parco, ennesima dimostrazione di una campagna elettorale permanente fatta di tanti annunci e poche idee.

Da parte nostra chiederemo la convocazione come da regolamento delle commissioni competenti per capire bene le ricadute di questa scelta e organizzeremo incontri con i residenti del territorio per recepire i dubbi e spiegare le ricadute di questa scelta.

Diego Urbisaglia

Capogruppo Ancona Futura



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-05-2024 alle 13:18 sul giornale del 24 maggio 2024 - 105 letture






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