La sostenibilità del piano strategico nazionale della portualità e della logistica

In una recente intervista rilasciata a Radio 24 del Sole 24 Ore, il presidente di Assoporti, sig. Rodolfo Giampieri, ha riassunto in uno slogan quanto contenuto nel Piano Strategico Nazionale della portualità e della logistica: No al governo dei porti, SÌ alle strategie del sistema nazionale.
In buona sostanza Giampieri afferma che è giunta l’ora di superare l’individualismo portuale delle singole Autorità Portuali che tendono a realizzare nei propri porti molteplici funzioni e servizi, scatenando così una concorrenza tra i porti nazionali che danneggia e deprime il sistema del nostro trasporto marittimo, mentre il sistema italiano ha bisogno di fare gruppo e quindi di porti con scenari coerenti rispetto agli indirizzi e alla programmazione nazionale per affrontare le sfide degli scambi transeuropei e mondiali.
Il nostro Comitato ha sempre sostenuto, tra le tante incongruenze più volte segnalate, che la previsione del molo per le grandi navi da crociera nel porto di Ancona non è coerente con quanto stabilito dal Piano Strategico Nazionale. Il porto di Ancona è ritenuto strategico ai fini del conseguimento degli obiettivi della rete Transeuropea TEN-T del trasporto multimodale e di conseguenza, nella parte relativa ai finanziamenti per il cold ironing, Ancona ricompare per la fruizione di fondi statali per l’elettrificazione dei moli RO-RO e RO-PAX.
Il porto di Ancona non compare tra i porti individuati per le navi da crociera, in quanto porto privo di infrastrutture territoriali, urbane e servizi da fornire alle navi e ai passeggeri. Va poi considerato che l’aspetto della sostenibilità non è secondario all’interno del Piano Strategico Nazionale ed è un parametro finanziato dallo Stato. Infatti, nella programmazione delle grandi navi da crociera si citano i 12 porti italiani per i quali lo Stato garantisce i fondi per la capacità energetica per l’elettrificazione dei moli, per i servizi idrici, per la raccolta rifiuti.
Ovviamente Ancona non è tra i 12 porti e dunque questa insistenza della nostra Autorità Portuale appare più come una individuale avventura senza paracadute, piuttosto che una operazione ponderata.
Infine, nell’apprezzare la cresciuta sensibilità del nostro ex presidente dell’Autorità Portuale, il nostro Comitato è convinto che un porto migliore sia possibile, perché la convivenza sociale si basa su programmazioni economiche e di indirizzo stabilite dallo Stato e dalle leggi, mai sulle cieche spinte economiche di pochi. Ancona, grazie ai cittadini e alle bellezze del territorio saprà trovare la giusta strada per il suo sviluppo turistico.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-05-2025 alle 14:02 sul giornale del 22 maggio 2025 - 52 letture
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