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comunicato stampa

Inaugurazione A.A. Univpm, la Presidente del Consiglio Studentesco: "Vi chiediamo di considerarci come persone e non come matricole"

2' di lettura

Giovedì 22 maggio al Teatro le Muse di Ancona, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2024/2025 dell’Università Politecnica delle Marche, Sabrina Brizzola - Presidente del Consiglio Studentesco - ha dato voce alle istanze della comunità studentesca.

Vi chiediamo uno sforzo: volgere lo sguardo verso lo spaccato della nostra generazione, stretta fra le maglie di un presente incerto e di un futuro inconsistente” ha esordito, aprendo un intervento che ha attraversato i grandi nodi dell’università italiana: precarietà, privatizzazione, diritto allo studio e aziendalizzazione degli atenei.

Il discorso ha toccato i temi più urgenti, denunciando la progressiva trasformazione degli atenei in imprese votate alla produttività e alla logica del profitto.

Una forte critica è stata rivolta anche alla proliferazione di modelli for profit e all’attivazione di corsi in modalità telematica, a scapito della qualità della didattica. “Il modello for profit, non investe nel sapere per il sapere, ma vende “prodotto accademico” secondo una logica industriale fatta di taglio dei costi, massimizzazione dei margini, produzione seriale di laureati.”

Particolare riferimento è stato fatto al recente via libera, da parte della Regione, all’apertura di corsi di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria della Link Campus University nelle Marche.

Sulla riforma del numero chiuso, Brizzola ha sottolineato come la recente riforma proposta dal Ministero non elimina il numero chiuso ma lo rinvia solamente di un semestre, acuendo la competizione e lasciando studentesse e studenti nell’incertezza.

Il discorso ha anche denunciato i pesanti tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario e il rischio concreto che le università aumentino le tasse o riducano i servizi essenziali: a farne le spese è anche la ricerca, tra precariato e sottofinanziamenti.

Poi l’appello a docenti ed istituzioni accademiche “Immaginate di dover restituire la borsa di studio e abbandonare la città in cui studiate perché i cfu richiesti per mantenerla sono troppo alti. Oppure mettetevi nei panni di una studente internazionale che, per meri problemi burocratici, quella borsa di studio non è mai riuscita ad ottenerla.”

Spazio anche alla condizione psicologica delle studentesse e degli studenti: “vi chiediamo di considerarci come persone e non come matricole. Come la studente paralizzata dall’ansia. Come la studente che si chiede se riuscirà o meno a terminare gli studi.”

Infine, la presa di posizione sul ruolo dell’università nei confronti del genocidio in Palestina e dei legami con l’industria bellica: “Vogliamo che la parola boicottaggio nelle università non sia un tabù. mentre a Gaza si bombardano scuole, ospedali, università… negli atenei italiani si firmano accordi con le stesse aziende che quelle bombe le producono

Link intervento integrale: https://youtu.be/dD0N9lBdaxI?si=nXQzydHMPtFLiF23





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-05-2025 alle 19:29 sul giornale del 23 maggio 2025 - 289 letture






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