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comunicato stampa

Riparte la stagione del teatro Stabile con Zio Vanja

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zioa vanja

Riparte la Stagione Teatrale 2009-10 del Teatro Stabile delle Marche con il sesto appuntamento. In scena al Teatro delle Muse dal 28 al 31 gennaio (ore 20.45) vedremo il capolavoro di Anton Cechov Zio Vanja con la regia di Gabriele Vacis e l’adattamento originale di Gabriele Vacis e Federico Perrone.

In scena un cast d’eccellenza composto da Eugenio Allegri, Laura Curino, Paolo Devecchi, Michele Di Mauro, Lucilla Giagnoni, Davide Gozzi, Alessandro Marchetta, Laura Panti, Francesca Porrini, composizione scene, costumi, luci e scenofonia sono a cura di Roberto Tarasco. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile di Torino e Teatro Regionale Alessandrino. Dopo il successo di R&J Links, spettacolo nato da intuizioni e suggestioni tratte dal Romeo e Giulietta di William Shakespeare, Gabriele Vacis sceglie di dedicarsi ad un altro grande drammaturgo, Anton Cechov, portando in scena Zio Vanja. Sviluppando i temi della delusione e della rassegnazione, il testo porta con sé i tratti distintivi dell’opera dell’autore: Vanja si occupa della proprietà agricola di Sonja, sua nipote, figlia della sorella defunta e di Serebrjakòv che ne percepisce i redditi. La serenità di Vanja è interrotta dalla volontà di Serebrjakòv di vendere la terra e tra i due uomini si manifesta una forte rivalità.



Vanja tenta così di uccidere, senza successo, Serebrjakòv il quale lascia al cognato il compito di far prosperare le terre continuando, però, a garantirgli una rendita. Zio Vanja tocca le corde più profonde di ciascuno di noi: ogni personaggio, ad un certo punto, dice la “verità” su se stesso e quando non è lui a dirla, quella “verità” è pronunciata da un altro. Ma questi personaggi in realtà non riescono a procedere oltre la pura esternazione, trascinati nell’ovvietà della propria esistenza: la consuetudine del tè, la vodka, la musica, la convenzione del ricevimento, il tempo del riposo. E quando un barlume di azione si concretizza, sbagliano il bersaglio. Quella degli uomini e delle donne che popolano il piccolo mondo cechoviano è una coscienza apparentemente inutile, disillusa, inane ma non inconsapevole. Cechov registra la mutazione di un’epoca, senza dare ai propri personaggi la possibilità di parteciparvi.



Prossimo appuntamento in Stagione Don Chisciotte libero adattamento da Miguel De Cervantes, uno spettacolo di Franco Branciaroli in scena al Teatro Sperimentale dal 10 al 14 febbraio.



zioa vanja

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 25-01-2010 alle 19:19 sul giornale del 26 gennaio 2010 - 1292 letture

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