Primo seminario su \'Distretto Culturale Marche, appunti per una definizione\'

Si svolge ad Ancona il 2 febbraio presso la Loggia dei Mercanti il primo seminario su “Distretto Culturale Marche. Appunti per una definizione” promosso dalla Regione Marche/Assessorato Turismo, Beni e Attività Culturali, Commercio e dall’AMAT che vede gli interventi di Vittoriano Solazzi (Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Marche), Pietro Marcolini (Assessore al Bilancio della Regione Marche), Michele Trimarchi (docente di Economia della Cultura all’Università degli Studi di Bologna) e Alessia Mariotti (docente di Geografia Economico-Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Bologna sede di Rimini).
Il seminario è un primo importante ed atteso momento di confronto tra operatori, tecnici e istituzioni su una realtà di grande interesse a livello regionale.
Anche nelle Marche la cultura è destinata a rivestire sempre più un ruolo da protagonista nei processi di sviluppo economico post-industriale. Tante le prospettive di crescita, tante le realtà e i soggetti che operano a diversi livelli in questo ambito, il cui sistema di relazioni può essere ora strutturato. Ambito che deve essere riconosciuto per ciò che è, un vero e proprio “distretto”. Il seminario – che ha inizio alle ore 15 ed è un incontro pubblico al quale sono invitati ad intervenire tutti gli interessati al tema, addetti ai lavori e non – vuole essere una prima occasione al servizio di questo processo, partendo dal fattore fondamentale per il suo incremento, la definizione: che cos’è un distretto culturale? Quali sono le peculiarità per una sua attuazione nelle Marche?
Il seminario quindi propone una riflessione su un aspetto strategico per lo sviluppo delle Marche anche alla luce della normativa regionale in materia di beni e attività culturali recentemente approvata dall’Assemblea legislativa regionale e apre la strada al secondo appuntamento proposto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Marche il 5 febbraio a Jesi presso il Teatro Studio Valeria Moriconi dal titolo Obiettivo museo: esperienze a confronto. Il “Distretto Culturale delle Marche” vuole essere un sistema di relazioni e un network operativo tra soggetti pubblici e privati, finalizzato alla governance delle dinamiche del settore cultura ed al sostegno adeguato dei programmi di sviluppo locali, con riferimento all’intero territorio regionale.
Il “Distretto Culturale delle Marche” ha centralità nell’economia locale e promuove la circolazione della conoscenza, grazie ad un continuo scambio di saperi tra settori, attività e attori anche molto differenti tra loro.
Il concetto base (su cui si sviluppa quello di distretto) è la cultura, che riveste sempre più un ruolo da protagonista nei processi di sviluppo economico post-industriale.
Il “Distretto Culturale delle Marche” si propone di sviluppare dinamiche economiche integrate all’interno del comparto ed ha quali principali finalità quelle di formare massa critica per dare visibilità ad un intero comparto, favorendone la promozione anche a livello internazionale; sostenere la crescita economica del settore, lo sviluppo delle professionalità, della qualità dei servizi, di nuovi segmenti di offerta culturale e turistica; promuovere forme di aggregazione anche tra soggetti diversi, e tra beni e attività culturali; sostenere l’indotto, la costituzione di filiere orizzontali e verticali; favorire l’interazione tra gli attori e l’integrazione tra pubblico e privato, tra la ricerca, la formazione e il mondo del lavoro; sostenere la libera aggregazione tra i soggetti per favorirne la competitività, puntando anche all’attivazione di agevolazioni sul piano fiscale e amministrativo; promuovere la qualificazione delle strutture e degli istituti culturali, nonché la loro funzione educativa e sociale; ottimizzare la fruizione, l’utilizzo e le potenzialità economiche di tutte le strutture e dei beni culturali anche attraverso nuove forme di gestione. Sono sue articolazioni il settore produttivo delle piccole e medie imprese operanti in ambito culturale o adesso connesso; il sistema delle infrastrutture e dei contenitori culturali; le organizzazioni, pubbliche e private, che erogano servizi culturali e il sistema dell’alta formazione universitaria riconducibile al settore della cultura.
Le attività di avviamento del “Distretto Culturale delle Marche” sono la costruzione di una mappa di attività e attrattive culturali della regione; la focalizzazione dell’attenzione sulle specializzazioni culturali espresse e potenziali; l’analisi e sviluppo delle complementarità tra queste e le specializzazioni produttive non culturali; l’elaborazione di progetti e nuovi strumenti mirati per aiutare i territori a fare sistema e far emergere le potenzialità latenti; la promozione dei collegamenti organizzativi con altre tipologie di offerta del territorio (turistico, scolastico, residenziale, trasporti); l’implementazione di un sistema integrato di servizi aggiuntivi nei contenitori culturali (es. bookshops e caffetterie); la realizzazione comune da parte di diversi soggetti di materiale promozionale e turistico; la realizzazione di reti di eventi promozionali e calendario coordinato di aperture di siti e strutture e l’aumento dei servizi e delle opportunità relative al comparto turistico.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-01-2010 alle 18:09 sul giornale del 30 gennaio 2010 - 1623 letture