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Tutto esaurito per Marco Paolini che conclude la rassegna 'Amo la Mole'

3' di lettura Ancona 09/08/2010 -

Si chiude con un tutto esaurito la serie di appuntamenti organizzati dal Teatro Stabile delle Marche per la rassegna dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ancona Amo La Mole.



Gran successo per i cinque appuntamenti che partiti con Filippo Timi e Lucia Mascino hanno visto salire sul palco per una doppia recita (una straordinaria per la richiesta del pubblico) Carlo Cecchi con l’anteprima nazionale della prossima produzione dello Stabile, cinque serate pienissime per Almleto, regia di Valentina Rosati, con nei giorni precedenti due settimane di prove aperte, per proseguire con la suggestiva serata con Monica Guerritore e chiudere ora con l’attesissimo Marco Paolini e lo spettacolo 'La macchina del capo' mercoledì 11 agosto alle ore 21.30 alla Corte della Mole Vanvitelliana.

Sul palco l’attore sarà accompagnato dal commento musicale di Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquori, la produzione dello spettacolo è di Jolefilm. La macchina del capo prende vita dagli Album, racconti teatrali costruiti lungo un arco temporale che va dal 1964 al 1984, nei quali lo stesso gruppo di personaggi cresce passando da uno spettacolo all’altro, in una sorta di romanzo popolare di iniziazione. Non è un diario, non è un pezzo nostalgico, e nemmeno una memoria d’altri tempi. E’ un lavoro sull’infanzia e sulla primissima adolescenza, tra la famiglia, la colonia e le avventure nel campetto di pallone.

È un viaggio che parte dalla casa, micro-universo dal quale osservare il mondo, per avanzare alla scoperta del macro-mondo (del mare, dei compagni di giochi, del sesso visto con gli occhi di un bambino). È il ritratto di un’Italia di periferia, vista su scala ridotta, tra la Pedemontana e il mare. È un lavoro sul desiderio e sulla scoperta, vicino alle atmosfere di Monicelli. I ragazzi protagonisti del racconto sono quasi gli “Amici miei”, ma ragazzini. E le zingarate sono forse più innocenti, ma lo spettacolo si permette di giocarci con altrettanta ironia.

Dalle note di regia: “Narro di infanzia non protetta da cordoni sanitari di adulti, di primo giorno di scuola, di campetti di periferia, di viaggi in treno e di vacanze avventurose. Narro di un bambino di dieci anni e della sua fretta di crescere, narro non per nostalgia, ma per divertimento e anche perché a volte sembra che da allora sian passati secoli. Questo è l’unico impegno che stavolta ho preso con il pubblico. Se c’è dell’altro nello spettacolo, non ce l’ho messo io.” Marco Paolini Autore e interprete che spesso affronta tematiche sociali complesse, Marco Paolini si occupa di teatro dagli anni settanta. Fino al 1994 Paolini ha lavorato in vari gruppi teatrali: Teatro degli Stracci, Studio 900 di Treviso, Tag Teatro di Mestre e Laboratorio Teatro Settimo.

Negli anni Novanta inizia a collaborare con la Cooperativa Moby Dick - Teatri della Riviera con cui ha realizzato spettacoli come Il Racconto del Vajont, Appunti foresti, Il milione - Quaderno veneziano di Marco Paolini e i Bestiari (raccolta di spettacoli dedicati al recupero della cultura locale, in particolare veneta). Proprio grazie a Il racconto del Vajont Paolini arriva al grande pubblico; lo spettacolo vince nel 1995 il Premio Speciale Ubu per il Teatro Politico, nel 1996 il Premio Idi per la migliore novità italiana e nel 1997 l’Oscar della Televisione come miglior programma dell'anno per la trasmissione televisiva sulla tragedia del Vajont trasmessa in diretta da Rai Due il 9 ottobre 1997, anniversario del disastro. Dal 1999 Paolini autoproduce i suoi progetti teatrali, editoriali e cinematografici attraverso l'attività della società JoleFilm.

In vendita posti in piedi €10 alla biglietteria della Mole la sera stessa dello spettacolo a partire dalle ore 19.30. Info: www.stabilemarche.it








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-08-2010 alle 16:40 sul giornale del 10 agosto 2010 - 1120 letture

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