comunicato stampa
Agostinelli (M5S): Ancona capitale mondiale degli arbitrati scandalosi. 1,5 miliardi di euro per l'affaire Longarini

Ho illustrato in data 12 luglio alla Camera l’interpellanza urgente, co-firmata anche dagli altri deputati del MoV 5 Stelle, Patrizia Terzoni e Andrea Cecconi, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sull’ affaire “Longarini-Arbitrariati”. Scopo dell’interrogazione, quello di fare chiarezza in merito alla indecorosa vicenda degli arbitrati concessi dai Ministri Di Pietro e Matteoli al Sig. Edoardo Longarini già concessionario dei piani di ricostruzione post bellica nei comuni di Ancona, Ariano Irpino e Macerata. Proprio per quelle concessioni agli inizi degli anni 90 il Sig. Longarini e altissimi funzionari del Ministero dei Lavori pubblici vennero arrestati e successivamente condannati per reati gravissimi (corruzione, truffa aggravata ai danni dello Stato).
Le concessioni vennero revocate e il Parlamento ha approvato la legge 317/1993 che ha messo fine ai Piani di Ricostruzione. Nel 1999 il Parlamento ha approvato una norma che chiarisce in maniera chiara e inequivocabile che i conteggi delle opere realizzate - E SOLO QUELLE - dovevano essere contabilizzate alla data di cessazione dei lavori e cioè ottobre 1992. Quella norma ci risulta NON SIA MAI STATA CITATA IN NESSUN GRADO DI GIUDIZIO da Ministri, dall'Avvocatura Generale dello Stato, dai Dirigenti Ministeriali, dai capi di gabinetto. Anzi, durante il Governo Berlusconi una "misteriosa manina" (Cit. Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 9 luglio 2008) ha inserito quella legge tra quelle da sopprimere nell'ambito del provvedimento taglia-leggi. Dopo una fragorosa protesta di diversi Deputati, la norma venne reinserita e il Ministro Calderoli parlò di "una svista". Ma visto che la storia del nostro Paese insegna come difficilmente cose del genere avvengano per puro caso, ritengo più che fondato il sospetto che si sia invece trattato di una sorta di tentativo di favorire le richieste miliardarie del Sig. Longarini, messo in atto con complicità di altissimo livello politico e burocratico, a scapito dello Stato e dei cittadini. Infatti prima il Ministro Di Pietro, pur in presenza di un parere contrario dell'Avvocatura Generale dello Stato, ha firmato l'intesa con Longarini, IN MENO DI 24 ORE dalla richiesta del costruttore (altro che tempi lunghi della burocrazia, PIU' VELOCE DELLA LUCE!) e ha costituito il Collegio arbitrale. Proprio il Ministro che ha dichiarato di non volere gli arbitrati! Poi è stata la volta del Ministro Matteoli che a fronte di seri dubbi di legittimità avanzati dal Direttore Generale del Ministero "ha ordinato" di nominare un altro Collegio arbitrale, assecondando di fatto le richieste del Longarini. I Collegi vengono composti con personalità di altissimo rilievo: L'ing. Vito Gamberale Presidente di F2i, l'Avv. Domenico Condello Giudice costituzionale, il Dott. Malinconico Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (che ci risulta essere stato posto recentemente posto persino agli arresti domiciliari), il Prof. De Lise Presidente onorario del Consiglio di Stato, l'Avv. Pezzana Presidente del Consiglio di Stato, ed altri, TUTTI IMPEGNATI, DA BUONI SERVITORI DELLO STATO, A CONDANNARE LO STATO A PAGARE! I risultati di tale imponente affare sono ora, grazie alla nostra interpellanza come parlamentare del M5S, pubblici e sotto gli occhi di tutti. Il Collegio arbitrale per le concessioni di Ariano Irpino e Macerata ha deliberato, "in nome del popolo italiano", la condanna del Ministero a pagare oltre 250 milioni di euro (500 miliardi di lire) cifra che è stata pignorata dal Longarini bloccando il capitolo di spesa riguardante lo stanziamento statale per il trasporto pubblico locale in tutte le Regioni italiane. Per la concessione di Ancona poi è stata superata ogni immaginazione: il Collegio presieduto dal Presidente del Consiglio di Stato all'unanimità ha condannato lo Stato a pagare 1,2 miliardi di euro (DUEMILAQUATTROCENTOMILIARDI DI LIRE). Inoltre con separata Ordinanza il medesimo Collegio si è autoliquidato il compenso per l'arbitrato: "12 milioni di euro per i tre arbitri", ognuno più alto della paga di un Direttore Generale per una vita di lavoro. Anche per i due-tre segretari compensi da nababbi, 1,2 milioni di euro, non male per il CTU che da solo becca 620.000 euro. Tanto li pagano gli italiani. La risposta in Aula del rappresentante del Governo è stata evasiva ed elusiva, senza fornire adeguate spiegazioni alle nostre precise domande. Pertanto, come già preannunciato in diverse sedi, porremo in essere come deputati del M5S tutte le azioni necessarie affinché venga impedita questa razzia di c.ca 1,5 miliardi di euro degli italiani, ivi incluse, nel caso, tutte le iniziative presse le sedi di magistratura civile, penale e contabile competenti, al fine di individuare le eventuali responsabilità personali di burocrati e politici dello Stato in questo assurdo clamoroso caso di “prelievo di risorse alla collettività in favore dei pochi soliti noti” Strano (ma neanche troppo!) che il Presidente Letta, alla ricerca di fondi per l'occupazione giovanile o per evitare l'innalzamento dell'IVA, non faccia sentire la propria opinione in proposito a quello che si sta configurando come uno dei più grandi sperperi nella storia d'Italia.
O che il Ministro Lupi, recentemente venuto nelle Marche, non abbia speso una sola parola sul “regalo” miliardario a Longarini. Una somma pari al costo delle priorità indicate dal Presidente Spacca: porto, Orte - Falconara, uscita a ovest e Fano Grosseto. Il Governo non trova i fondi per le Marche ma di fatto, si fa tacito complice di regali miliardari a una persona. Ed il silenzio del sempre più inadeguato Presidente Spacca su una vicenda del genere non fa che confermare la gravità della situazione. Letta, Lupi, Spacca, ma anche il Sindaco di Ancona Mancinelli e quello di Macerata Carancini sembrano fare, come spesso capita in questo casi, le tre scimmiette: "non vedo, non sento, non parlo". Tanto poi a pagare sono i cittadini…

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