Multiservizi: Quattrini e Crispiani chiedono la convocazione della 6a commissione

Multiservizi Spa è una multiutility partecipata da 46 comuni, di cui 44 della provincia di Ancona e 2 della provincia di Macerata, che si occupa di vendita e distribuzione di acqua e gas. Per effetto delle leggi partorite dal Partito Unico (Pdelle + Pdmenoelle) che ha (s)governato negli ultimi venti anni, le reti pubbliche di distribuzione del gas andranno messe a gara per darle al miglior offerente.L'ambito della gara che riguarda la nostra città è per i 46 comuni soci di Multiservizi Spa, come da link allegato: http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/dgsaie/ambiti/ambito.asp?id_ambito=115
Per alcuni dettagli a carattere generale sulle gare per le reti gas rimando ad un post di Andrea Losi, Consigliere comunale del M5S di Carpi, dove spiega, tra l'altro, che questa gara non è affatto imposta dall'Europa, dove ci sono invece Paesi nei quali la rete di distribuzione gas è pubblica per legge. http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/carpi/2013/05/la-gara-per-le-reti-del-gas.html Nel timore di perdere la gara, e quindi il "business" del gas, Multiservizi Spa ha cercato un partner pubblico per costituire una società "di peso" per poter competere con buone probabilità di vittoria. Il partner individuato è la Estra Spa di Prato, società pubblica partecipata da tre multiutility i cui soci sono i comuni delle provincie di Prato, Siena e Arezzo.
Durante una Commissione consiliare da noi convocata per avere informazioni, ci sono stati illustrati i dettagli dell'operazione, che prevede la costituzione di una nuova società, detenuta al 55% da Multiservizi Spa e al 45% da Estra Spa, che si occuperà di vendita e distribuzione gas e che, ovviamente, parteciperà alla gara per l'ambito di Ancona e dei suoi 46 comuni. In sintesi, il progetto prevede che Multiservizi Spa conferirà nella nuova società beni per 48.190.000 euro, corrispondenti alle reti di distribuzione gas e a circa 280.000 clienti, tra utenti distribuzione gas e vendita gas ed energia elettrica. Estra Spa conferirà invece beni per 29.430.000 euro, corrispondenti ad una parte delle proprie reti di distribuzione gas e a circa 80.000 clienti (conferisce solo la parte "non toscana" del proprio business). L'operazione andrà conclusa entro fine 2013.
Stiamo quindi aspettando fiduciosi di ricevere la documentazione che dovrà essere votata dal Consiglio comunale, anche se sappiamo per esperienza che la tattica della nostra maggioranza votata da un anconetano su quattro è quella di far arrivare gli atti all'ultimo secondo dell'ultimo minuto possibile per evitare che l'opposizione possa studiarseli bene e formulare eventuali correzioni che, se da un lato potrebbero tornare utili ai cittadini, dall'altro farebbero perdere tempo prezioso a questa giunta part time che considera il Consiglio comunale solo un fastidioso ostacolo messo lì dalla Legge e dalla Costituzione. Infatti, oggi è il 7 dicembre e ancora ne' il Consiglio e ne' la Commissione ha calendarizzato alcun atto per votare questa gigantesca operazione.
Nel contempo, però, negli altri Comuni soci di Multiservizi Spa l'atto da votare in Consiglio è arrivato da settimane e molti hanno già svolto commissioni o addirittura l'hanno già votato. Di conseguenza, grazie agli amici del M5S presenti negli altri comuni della provincia, ho ottenuto la copia del'atto. Con mia grande sorpresa, ho scoperto che si tratta di un "atto di indirizzo" che spiega per filo e per segno i dettagli dell'operazione, ma che non contiene alcun numero, ad eccezione delle quote di partecipazione che Multiservizi Spa (55%) ed Estra Spa (45%) avranno nella nuova società. Ma allora, mi domando, come faremo noi Consiglieri comunali a valutare se votare sì o no a questa operazione? Se non ci sono i numeri, valuteremo se è conveniente per i cittadini sulla base di cosa? Del numero delle virgole e dei punti contenuti nell'atto? Il bello è che tutte le cifre milionarie previste dal progetto sono contenute in un "accordo di programma" firmato da Multiservizi Spa ed Estra Spa addirittura il 29 agosto scorso, all'insaputa dei Consigli comunali dei comuni soci, che sarebbero invece gli organi preposti dalla legge a dare gli indirizzi alle aziende partecipate. Nell'atto da votare in Consiglio comunale questo "accordo di programma" non viene neanche citato, così come non vengono indicate le cifre dell'accordo.
Perchè? Sicuramente con questo escamotage qualcuno riesce ad evitare che sull'atto venga messo il parere di regolarità contabile del dirigente della Ragioneria e il parere tecnico del Collegio dei Revisori, ovvero quei pareri che tutelano i Consiglieri comunali, i quali spesso non sono in grado di confutare le cifre dichiarate da altri e, quindi, necessitano di assistenza qualificata che garantisca loro che le cifre inserite negli atti siano veritiere. Ma la legge è talmente scritta bene che, come ho ricordato in un caso analogo durante un altro Consiglio comunale, in base all'art.3, comma 1, lett. b) del d.l.174 del 2012, anche il semplice "atto di indirizzo" può richiedere i pareri dei tecnici "qualora comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell'ente", che in questo caso è il Comune, Un'operazione con cui un'azienda partecipata dal Comune conferisce in un'altra 48 milioni di euro di patrimonio, comporta o no "riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell'ente"??
Ma stiamo scherzando?? No, tranquilli, nessuno sta scherzando e qualcuno, memore del mio intervento in una precedente discussione, ha trovato la soluzione: nell'atto che verrà votato dal Consiglio c'è scritto "Il Consiglio comunale delibera di dare atto che dall'adozione del presente provvedimento non derivano oneri diretti o indiretti per il Comune". Capito? Fanno dichiarare in atto ai Consiglieri comunali che dall'atto di indirizzo non derivano conseguenze patrimoniali per giustificare la mancata apposizione dei pareri. Il nostro collega di Carpi si lamentava nel suo post che gli erano arrivate dispense con centinaia di numeri da valutare nel giro di una settimana. Bene, il Pd della nostra provincia è.... "oltre", perchè ti mette in votazione documenti inerenti operazioni da decine e decine di milioni di euro senza indicarti un numero, dicendoti che è un mero atto di indirizzo e facendoti votare che l'atto "non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell'ente" così da evitare qualsiasi parere e responsabilità loro. Ho fatto il Consigliere comunale per 4 anni durante la precedente sindacatura e pensavo di poter mettere a frutto l'esperienza acquisita per nuove battaglie politiche.
Purtroppo devo invece constatare una regressione incredibile da parte dei politici locali e mi trovo a dover lottare per quei diritti che pensavo in buona parte acquisiti. Ormai sto mettendo in discussione la storia che ho studiato dal Medio Evo ad oggi. Chi ragiona per trovare il modo di fottere i cittadini e i loro rappresentanti, inducendoli a rinunciare ai propri diritti sperando che non se ne accorgano, è pericoloso. Non è un caso che vogliano minare la Costituzione. Dobbiamo stare attenti a non perdere i diritti che abbiamo acquisito e combattere con tutte le forze contro chi vuole toglierceli. Vinceremo e li manderemo tutti a casa... è solo una questione di tempo!!!

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-12-2013 alle 11:08 sul giornale del 11 dicembre 2013 - 1337 letture
In questo articolo si parla di politica, ancona, multiservizi, andrea quattrini, M5S, Estra
L'indirizzo breve
https://vivere.me/VMz