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Pesaro: il 'Codice a cuore' nasconde un mistero. Sarà la scientifica di Ancona a decifrarlo

Il 'Codice a cuore', il cui ultimo restauro risale al 2000 ad Urbino, di Guglielmo Ebreo da Pesaro, tra gli esperti conosciuto come manoscritto 1144, una pergamena con copertina in legno e rilegatura di pelle che custodisce dal medioevo una raccolta di sonetti d'amore e musiche per liuto, conservato nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro, è già in affidamento presso il Gabinetto della Polizia Scientifica ad Ancona. Grazie alle luci cosidette "forensi", di norma utilizzate per il falso documentale e non solo, le parti celate postumamente da abbondante inchiostro, forse qualcosa di poco ragguardevole per l'epoca, potranno essere rivelate a breve alla comunità della cultura.
Sarà, infatti, la Scientifica delle Marche ed Abruzzo, con sede ad Ancona, a svelare il mistero del 'Codice a cuore' e proprio, oggi, giornata degli innamorati il felice annuncio. Il manoscritto, una miscellanea del 15esimo-16esimo secolo del Blondi Tempesta mutilo (inizia infatti a pagina 25 fino alla 386) , che da secoli nasconde un segreto nella parte bassa del testo (apparentemente note a piè di pagina nascoste da spennellature di inchiostro molto elaborate con cancellature successive ndr).
Forse al di là di questo getto di nero potrebbero celarsi misteri di corte: si pensa ai signorotti dell'epoca come i Malatesta, gli Sforza o magari i Montefeltro . A dichiararlo è il Direttore dell'Olivierana di Pesaro, Marcello Di Bella affiancato dal presidente degli 'Amici della Biblioteca', Salvatore Siena, che ha collaborato, da ex dirigente di polizia a trasferire l'antico testo.
"I primi risultati - ha detto orgoglioso il Dirigente della Scientifica, Massimiliano Olivieri - sono già incoraggianti". Iniziano ad intravedersi le prime pigmentazioni dietro l'inchiostro. Ma una volta decifrate saranno poi i paleografi del dipartimento di studi medioevali di Urbino a rivelarne il contenuto.
"Il testo nascosto - ha riferito il Direttore di Bella - mi è stato segnalato dal Maestro pesarese Mencoboni". Mencoboni, infatti, di recente ha eseguito alcuni brani musicali dell'opera ed è così che ora dal mistero si passerà, a breve, alla rivelazione e tutto grazie anche ai passi da gigante delle attuali tecnologie. L'esame spettrofotometrico, ovvero quello che permetterà di osservare il testo calibrando la luminosità anche con l'ultravioletto captando, così pigmenti, starebbe facendo miracoli anche verso la cultura.

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