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“Mai più tragedie nella filiera della moda”. La CNA commemora le migliaia di vittime del Bangladesh

Pulcinelli, Cna Moda Ancona 2' di lettura Ancona 24/04/2014 - CNA commemora le migliaia di vittime del Bangladesh e lancia un programma di sensibilizzazione dedicato alle giovani generazioni. “Mai più tragedie nella filiera della moda”.

Ricorre oggi (24 aprile) il primo anno della tragedia del Rana Plaza a Dhaka in Bangladesh. Nel disastro del crollo della fabbrica tessile morirono 1138 persone e altre 2000 rimasero ferite. Cna Federmoda da sempre sostiene azioni tese a mettere in risalto la responsabilità sociale d’impresa e da sempre si batte affinché i percorsi di delocalizzazione non diano luogo ad azioni di dumping sociale e ambientale. Oggi, Cna Federmoda ritiene indispensabile mantenere viva l’attenzione sulle problematiche legate alla globalizzazione, al rispetto dei diritti, garantire una equa e trasparente competizione internazionale e soprattutto promuovere verso le giovani generazioni l’attenzione verso un consumo consapevole.

“L’attenzione verso il benessere dei consumatori, verso modelli di produzione attenti all’utilizzo delle risorse umane e attenti agli aspetti ambientali sono per noi elementi imprescindibili nel contesto della competizione economica – dichiara Emanuela Pulcinelli, presidente provinciale Federmoda Cna – e per questo chiediamo alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti di condividere con noi un programma di sensibilizzazione rivolto alle nuove generazioni. Così come riteniamo debbano essere promosse azioni, anche legislative, tese a premiare quelle aziende che mettono in trasparenza i propri modelli organizzativi e certificano le diverse fasi del processo produttivo”.

“Attraverso l’organizzazione della tavola rotonda dal titolo “Cucire, Tramare, Ordire, Tessere … Etica!!!”, promossa a Roma proprio a un anno dalla tragedia del Bangladesh – continua la Pulcinelli – abbiamo voluto chiedere alla politica di farsi interprete di iniziative legislative che vadano in questa direzione, ai sindacati di condividere la pubblicazione di un avviso comune che evidenzi quelle che sono le basi economiche su cui si basa il rispetto delle normative e dei contratti di lavoro per esplicitare verso il consumatore le condizioni minime, anche di costo, per un prodotto realizzato nel rispetto delle regole. Al ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca chiediamo di costruire insieme un programma di informazione e formazione che prepari i giovani ad un consumo consapevole”.

Questi aspetti sono, secondo Federmoda Cna, la base per garantire un mantenimento della filiera produttiva del sistema moda italiano, per sostenere un processo di trasferimento delle competenze utili affinché il made in Italy possa avere un futuro e continuare a svolgere quel ruolo di valore economico e sociale che tanta importanza rappresenta per il nostro Paese.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-04-2014 alle 15:22 sul giornale del 26 aprile 2014 - 1495 letture

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