comunicato stampa
Eusebi: "Un faro chiamato desiderio"

Il 13 maggio 2013 la Giunta Regionale su mia proposta approvava infatti la relativa delibera, esattamente la delibera n. 690. Dietro, il lavoro e l’impegno di un intero gruppo di amministratori lungimiranti e di appassionati: dal presidente Spacca all’assessore Marcolini, dall’architetto Cecconi all'Ambasciatore Pigliapoco, dal collega consigliere Cardogna a tutti i “ragazzi” della Tutela del Mare e dell'associazione Pungitopo – Legambiente, all'ottima architetta Giovannini del Comune.
Ora, a distanza di quattordici mesi e per non si sa bene per quale ragione, tutto tace. Silenzio da parte della Regione, silenzio assordante da parte del Comune. Quasi che un progetto così significativo e già finanziato oggi non interessasse più nulla. Del resto questa operazione, da qualsivoglia parte la si guardi oggi, era e resta un’operazione importante per il capoluogo e per una sempre maggiore sicurezza della navigazione costiera. Ben 254 mila euro da utilizzare per la ricostruzione del vecchio faro voluto da Pio IX nel 1860, con la “nuova” lanterna posta alla sommità della torre alta 20 metri, e per la realizzazione dell’apparato tecnologico, nonché per i sistemi informatici di supporto.
Come se non bastasse, le cose vennero fatte per bene e in bilancio regionale vennero ricavati 100 mila euro da destinare assieme ad altri 50 mila decisi dal Comune di Ancona per la sistemazione complessiva del manufatto perché appunto la città ne potesse fruire. In pratica,la virtuosa convivenza fra le nuove attività di monitoraggio eco-marittimo e la pubblica fruibilità di questo storico monumento per scopi culturali, didattici e turistici. Di questi quattordici mesi persi sicuramente qualcuno dovrà rispondere alla città di Ancona, alla Regione Marche. E a questo qualcuno prometto che non cesserò di battermi finché il progetto dal cassetto dell’oblio e della colpevole dimenticanza non venga tirato immediatamente fuori. Perché il vecchio splendido faro torni orgoglioso nello sky line della nostra splendida Ancona. Perché la cattiva politica di Regione e Comune non abbiano più alibi.

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