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comunicato stampa
Borgognoni (Pd): 'Ne sono certo, Salvini è una vittima'

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Saverio Borgognoni
Il re è nudo! Ce ne eravamo già accorti osservando sbigottiti la copertina di “Oggi”, dove all’interno il “celodurista” posava in braghe di tela (rigorosamente verdi), come si conviene ad ogni universalmente riconosciuto statista.


La nudità di Salvini, durante il suo tour marchigiano, ha però svelato e sancito definitivamente il suo status di vittima. Perché è stato accolto ovunque con urla, improperi, lancio di uova ed ortaggi ?! E’ sicuramente una vittima, la vittima di se stesso ! E’ il risultato di come ha costruito la sua fortuna politica (speriamo breve) e la sua figura umana.

E’ vittima del suo “mandiamoli a casa”, quando lui con la Lega, pur se a fasi alterne, ha governato per vent’anni a livello nazionale e locale. E’ vittima del suo “basta con gli inciuci” quando lui e Silvio si sono cercati e lasciati come due fidanzatini, sempre per vent’anni.

E’ vittima del suo “questi politici ci hanno rovinato”, quando stiamo ancora pagando (tutti) le multe della comunità europea per le quote latte, istigando i “padani” (abitanti della Padania, una regione che non esiste) a non rispettare le regole europee.

E’ vittima del suo “Roma ladrona”, quando da sempre milita nella Lega dove il suo fondatore, insieme ad altri esponenti, è al momento indagato per truffa; quando la Banca di riferimento del partito “Credieuronord” fallisce miseramente con numerosi strascichi giudiziari; quando vengono ritrovati diamanti custoditi dal tesoriere della lega Belsito, acquistati con i fondi di partito; quando il “trota” ammette di essersi comprato una laurea falsa.

E’ vittima del suo “il lavoro a chi se lo merita….”, quando lui è dai tempi dell’adolescenza che non ne ha uno, quando è stato iscritto all’università 16 anni senza riuscire a laurearsi (un suggerimento dal “trota” no !?), quando “fortuitamente” persone a lui molto vicine vengono casualmente assunte dalla regione Lombardia, quando da parlamentare europeo sceglie meritocraticamente come suo assistente Franco Bossi, quando dal 2004 in poi in ben 4 occasioni mantiene la “doppia poltrona”, quando in 20 anni di “lavoro” in politica, risulta quasi regolarmente il consigliere più assente a Milano e l’europarlamentare più latitante tra i “suoi”, quando per ben due volte, costretto dai regolamenti, si dimette da parlamentare italiano per mantenere l’incarico europeo (all’estero l’assenza si nota meno).

E’ vittima del suo “fuori dall’Euro!”, quando il suo (lauto) stipendio lo riceve (nonostante non sia presente a più della metà delle votazioni) proprio in quel conio.

E’ vittima del suo “basta i clandestini!”, quando le regole per il flusso dei migranti sono basate in gran parte su quella legge chiamata “Bossi-Fini”.

E’ vittima del suo “radiamo al suolo con le ruspe!”, quando nonostante al nord il suo partito sia al governo da più lustri, l’unica ruspa di cui si abbia memoria è quel cingolato Fiat-Allis della Liga veneta, addobbato a Tank per la sfilata del carnevale di Viareggio, e subitamente sequestrato dalle forze dell’ordine.

E’ vittima del suo “senti che puzza, arrivano i napoletani…” e del recente “Al sud nessun partigiano, non avevano le palle…”, quando poi imbastisce (con adeguata scorta) tour promozionali nel meridione immaginando (sognando !?) di mietere proseliti.

Salvini è vittima di questi strali dalla immediata risonanza mediatica, che gli hanno permesso di parlare alla pancia della gente e fomentare la guerra tra poveri, operazione molto facile in periodi di profonda crisi economica e dove la sovraesposizione mediatica porta a risultati immediati. La società dell’informazione ha portato subito alla ribalta il leghista, ma ha anche un rovescio della medaglia: ogni cittadino può venire a conoscenza dei fatti che ho elencato e in questi tempi “giustizialisti“non perdona certamente chi predica bene e razzola male, chi cammina su un doppio binario.

D’altro canto, oltre alle urla, non ha saputo produrre nessun programma atto a risolvere i problemi che ha sollevato. I cittadini marchigiani non sono meno svegli degli altri ed hanno espresso un loro giudizio politico. Lo hanno fatto proprio nel segno caratteristico della catechesi di Salvini, sono stati proprio ottimi discepoli: “ Basta col buonismo, la tolleranza e l’ipocrisia!”.

Certo, come in ogni giudizio scolastico, bisogna separare l’apprendimento dal comportamento, e quindi possiamo dire che nonostante la comprensione degli insegnamenti sia stata ottima, l’atteggiamento sia stato un po’ da discoli, ma solo sottacendo il fatto che il “maestro” nel 1999 fu condannato a 30 gg per oltraggio a pubblico ufficiale per lancio di uova!

Quindi lo ribadisco: Salvini è una vittima! E’ la vittima di se stesso e della capacità di discernere dei marchigiani !



Saverio Borgognoni