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Rinvii aperture Pinacoteca, Berardinelli esige le dimissioni di Marasca

3' di lettura Ancona 07/12/2015 - Bugiardo, incompetente o ininfluente? In ogni caso le dimissioni sarebbero d’obbligo. L’Assessore Marasca quando nei mesi scorsi ha annunciato al Mondo la riapertura della Pinacoteca indicando per ben due volte la data di riapertura, il 16 luglio e poi dopo aver toppato quella data la nuova del 22 novembre, non sapeva che la Pinacoteca, che è un contenitore ricco di opere da strappare a un lungo oblio, richiede un’attenzione particolare?

Non sapeva che bisognava ottenere dai VVFF il nulla osta all’apertura anche della sala della pittura veneta, a condizione di realizzare subito alcuni interventi sugli impianti di Palazzo Bosdari? Non sapeva che aprire un museo che contiene capolavori non è come aprire un supermercato o un magazzino, e la prima cosa che si deve guardare è la cura nei confronti delle opere, la tutela della loro salute? Che la fretta non è accettabile? Che una singola dimenticanza può ferire a morte una tela? Che bisognava seguire pedissequamente le sue indicazioni della Dott.ssa Caldari, della Soprintendenza, circa il personale addetto allo spostamento dei dipinti, le casse in cui i dipinti devono essere riposti durante i lavori, i materiali da utilizzare, e finanche alcuni piccoli restauri di opere? Che un’opera d’arte è quanto di più prezioso abbiamo, come individui e come comunità, non è un bene di consumo da mettere in vetrina, non si replica, non si moltiplica? Che queste attenzioni non sono del tutto preventivabili: durante i sopralluoghi, alcune opere potevano richiedere attenzioni maggiori, e quindi anche in questo caso i tempi si sarebbero potuti allungare? Non sapeva che il rispetto delle normative circa i bandi di gara, gli appalti, i contratti, che ovviamente deve essere assoluto ma che spesso implica ritardi perché la messe di documenti che un’impresa deve presentare all’ente pubblico è straordinaria, e spesso è necessario rivedere, chiedere un documento in più, e così via?

La Pinacoteca… richiede un’attenzione particolare, ed è per questo che non è mai stata indicata una data di riapertura, ma si è fatto riferimento a periodi…” questa la frase dell’Assessore smentita dai fatti. E allora nei casi simili le spiegazioni di solito sono due, o ci si trova davanti ad un ragazzetto inesperto che non ha la minima idea di quello che deve fare e di quelle che sono le normative esistenti e superficiale nel dare notizie non vere ed è quindi inadeguato a ricoprire quel ruolo, o ci si trova di fronte ad un ambizioso politico che vuole dimostrare a tutti i costi di riuscire a fare qualcosa di buono nonostante le continue critiche feroci ricevute da tutta la città e allora si avventura in previsioni ottimistiche irreali e in comunicati stampa contenenti inesattezze che però non tengono conto né dei cittadini presi in giro, né della figuraccia nazionale, visto che oltre ai manifesti giganti che pubblicizzavano la riapertura di luglio, per l’ennesimo flop di novembre oltre che sul Sito del Comune di Ancona e quello della Regione Marche, addirittura la notizia della falsa riapertura è finita su un sito web diffusissimo come Tripadvisor (la più grande guida turistica sul web) e in tutti si pubblicizzava non solo la data esatta, il 22 novembre, ma anche l’orario esatto della visita guidata, ore 10.30 ed il costo, 1 €, in occasione della riapertura della Pinacoteca, esponendo la Città di Ancona ad una figuraccia nazionale.

Basterebbe molto ma molto meno per dimissioni volontarie.


da Daniele Berardinelli
consigliere comunale Forza Italia






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-12-2015 alle 12:05 sul giornale del 09 dicembre 2015 - 1397 letture

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