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Tecniche digitali ricostruiscono la storia della cupola della Basilica di Loreto affrescata dal Pomarancio

4' di lettura Ancona 14/07/2016 - E' grazie alle tecniche digitali che la storia della cupola della Basilica di Loreto, affrescata dal Pomarancio, sarà di nuovo visibile al pubblico di oggi. Una sinergia tra Univpm e Unicam darà vita a Loreto un piccolo grande "miracolo" culturale e digitale. "Abbiamo dei colossi dell'arte che meritano di essere fatti capire e fatti conoscere" ha dichiarato Monsignor Tonucci riferendosi a Loreto e all'Italia. Mentre il Rettore Longhi ribadisce: "Di cultura si mangia" Le video-interviste

Rientrati a Loreto i disegni del Pomarancio e di Cesare Maccari protagonisti di una mostra multimediale alla Biennale di Rimini. 50mila i visitatori, 16mila le interazioni al touchscreen. Ed ora si pensa ad un nuovo progetto, quello della ricostruzione digitale della Cupola della Basilica di Loreto affrescata dal Pomarancio. L'idea nata circa due anni fa vedrà la luce entro la fine del 2016 e vedrà collaborare oltre alla Delegazione Pontificia di Loreto anche l'Università Politecnica delle Marche e l'Università di Camerino. Tutto è iniziato con le celebrazioni bramantesche a Loreto nel 2014 per i 500 anni dalla morte di Bramante. L’Università Politecnica delle Marche in Piazza della Madonna aveva aderito con una serie di proiezioni tridimensionali applicate all’architettura che permetteva di fruire del progetto bramantesco, completandolo, anche se solo virtualmente.

Una collaborazione che si intensifica con la partecipazione alla seconda edizione della Biennale del Disegno Rimini appena conclusa (dal 23 aprile al 10 luglio 2016). L’esposizione in particolare focalizzava l’attenzione sui bozzetti e sui disegni preparatori realizzati per le due versioni della decorazione della Cupola della Basilica della Santa Casa di Loreto, quella compiuta da Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio tra il 1609 e il 1615 e l’altra che la sostituì alla fine dell’Ottocento, realizzata da Cesare Maccari. L'Univpm ha collaborato a questa mostra dal titolo "Profili del cielo La cupola di Loreto nei disegni del Pomarancio e di Giuseppe Maccari" a cura di Vito Punzi. Un "notevole successo di pubblico" stando al curatore che ha registrato "50mila visitatori". Oltre ai disegni, in mostra anche un tavolo multimediale con la presentazione in 3D, a cura della Politecnica delle Marche, dei disegni del Pomarancio e le interazioni al tavolo, pensato per avvicinare le giovani generazioni all’arte, sono state circa 17mila”.

Ed ora che i disegni sono appena rientrati a Loreto si penserà a creare quel piccolo grande "miracolo" storico-culturale e digitale insieme ovvero si porterà in vita, attraverso prestigiosi disegni dell'epoca, la cupola di Loreto e dei suoi affreschi com’erano prima dei rifacimenti avviati nel 1888. E' grazie alla tecnologia, 3D e non solo, che avverrà la ricostruzione virtuale degli spazi della Santa Casa e della Cupola di Loreto. Il tutto spiega il prof. Paolo Clini per "vivere luoghi che non possiamo più vedere".

Ma l'arduo compito, quello della ricostruzione storica, è toccato a Federico Bellini storico dell'architettura e professore dell'Unicam che partendo da un manufatto manomesso nel 1888 è riuscito a ricostruire la forma originale della cupola del 1610. A questo inoltre si aggiuge uno studio sull'illuminazione che tenta di ricostruire anche l'effetto di luci dell'epoca. Sebbene l'attuale pubblico abbia occhi diversi da quello dell'epoca - spiega lo storico dell'architettura - l'obiettivo è quello di far rivivere quell'esperienza.

Soddisfatto è anche Monsignor Tonucci delegato della Santa Casa di Loreto che spera che questo progetto possa portare a Loreto anche "il più semplice dei fedeli" per poter fruire di questo patrimonio artistico culturale di Loreto che da oggi si fa anche digitale.

"Di cultura si mangia, é possibile" ha affermato il Rettore dell'Univpm Sauro Longhi. Ed è “grazie alla cultura e alla sua valorizzazione" che "possiamo generare tanta ricchezza per il nostro Paese". Un lavoro che non si conclude qui neanche per la Politecnica in continuo fermento tra laboratori di ricerca e spin off, in particolare Distori Heritage ed Eve.

“Loreto è un concentrato di arte e cultura per i pellegrini - ha ricordato ancora Monsignor Giovanni Tonucci - ma anche per i turisti. A Loreto si viene non solo per la Santa Casa ma anche per le bellezze architettoniche, paesaggistiche e per il Museo-Antico Tesoro. L’obiettivo di questa collaborazione non è lontano dallo spirito del Santuario che è quello di valorizzare la bellezza”.

Sotto le video interviste, clicca su ognuna per visualizzarle ndr








Questo è un articolo pubblicato il 14-07-2016 alle 16:23 sul giornale del 15 luglio 2016 - 3253 letture

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