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Reperti archeologici messicani recuperati dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, restituiti all'Ambasciatore

2' di lettura

12 reperti archeologici di origine messicana, recuperati in diverse operazioni in tutto il territorio italiano, sono stati formalmente restituiti dal Generale Fabrizio Parrulli, Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, all’Ambasciatore Juan Jose Guerra Abud.

Tre reperti archeologici, tra quelli restituiti presso la sede diplomatica di Roma dell’Ambasciata Messicana, sono stati sequestrati dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona in due distinte operazioni coordinate rispettivamente dalla Procura di Ascoli Piceno e quella di Pesaro.

I carabinieri specializzati nel settore dei Beni Culturali coadiuvati dai colleghi della Legione Carabinieri “Marche”, nel corso di una perquisizione in provincia di Ascoli Piceno, nei primi mesi del 2015, hanno individuato e sequestrato una ‘Testa fittile di uso votivo raffigurante personaggio di alto rango’ (cultura Maya Periodo Classico 400-800 d.C.) e una ‘Testina fittile di uso votivo con orecchini discoidali’ (cultura Teotihuacan IV , periodo classico 600-700 d.C.).

Il personale del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, nell’ambito di specifiche attività di controllo finalizzate al monitoraggio dei siti internet specializzati nella commercializzazione di beni d’arte, hanno invece individuato una ‘Testina fittile di uso votivo con copricapo e grande ornamento nasale a forma ellittica’ (cultura Maya Periodo Classico 400-800 d.C.).

Verificata l’identità del venditore, che in un noto sito internet di vendita aveva indicato la città dove gli oggetti erano custoditi ed un telefono cellulare a cui far riferimento per definire i dettagli dell’acquisto, i militari hanno accertato che l’uomo non era il titolare di collezioni archeologiche e che non aveva effettuato alcuna comunicazione di importazione, nel territorio italiano, di reperti archeologici proveniente dall’estero.

Pertanto, una volta rintracciato il venditore e verificata la reale esistenza dei manufatti, i carabinieri nel novembre 2014, hanno provveduto al sequestro su ordine dell’A.G. di Pesaro.

Vista la particolare natura degli oggetti, al fine di verificarne l’autenticità, sono stati contattati esperti della Sezione America del Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico “L. Pigorini” di Roma, che da una prima analisi hanno accertato la probabile autenticità del reperti e la loro provenienza dal Messico. Così, attraverso la Sezione Operazioni del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, sono state interessate le competenti Autorità messicane che, a loro volta, hanno dichiarato: “… i reperti era stati esportati illecitamente dal Messico”.

Ora sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la provenienza geografica degli altri reperti.





Questo è un articolo pubblicato il 12-10-2016 alle 13:16 sul giornale del 13 ottobre 2016 - 1074 letture