Sirolo: Parco del Conero, Assam e Politecnica insieme per la biodiversità agraria

Per la biodiversità del Conero arriva il progetto “Caratterizzazione e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali - varietà frutticole locali presenti nell'area del Conero promosso dall’Ente Parco in collaborazione con l’ASSAM e l’Università Poltecnica delle Marche.
‘L’iniziativa, -spiega Gilberto Stacchiotti, presidente ente parco del Conero- si inserisce nella strategia di valorizzazione della biodiversità agraria ed è occasione per ricercare e dare un futuro alle varietà antiche di piante da frutto spesso dimenticate o poco apprezzate dalle regole di mercato.
Varietà letteralmente soppiantate dalle cosiddette commerciali con l’arrivo della globalizzazione, ma che conservano uno straordinario valore genetico, custodi di quei buoni sapori antichi che altrimenti rischiano di scomparire, oltre che espressione di un adattamento al territorio sinonimo spesso di rusticità e resistenza alle malattie’.
Una sfida in cui l’Ente parco vuole agevolare, grazie alla conoscenza diretta dei luoghi e degli agricoltori, le attività di reperimento del materiale vegetale e successivamente promuovere la conservazione e la reintroduzione nel proprio territorio delle varietà locali che dovessero risultare meritevoli di iscrizione al Repertorio regionale.
‘L’ASSAM, -continua Stacchiotti- prosegue nel suo impegno per la valorizzazione delle produzioni di qualità e la conservazione e tutela della biodiversità. E l’Università Politecnica delle Marche garantisce il necessario supporto specialistico al progetto. Finalità che convergono nell’avviare un censimento e mappatura degli esemplari di varietà frutticole antiche e/o storici al fine di poterne meglio assicurarne la tutela e la valorizzazione’.
L’ASSAM, l’Università e il Parco del Conero si impegnano quindi a progettare congiuntamente azioni e attività dirette a promuovere il progetto che potranno riguardare: il censimento, la caratterizzazione e la valorizzazione delle risorse genetiche vegetali (varietà frutticole locali) nell’area del Conero, non ancora censite per l’aspetto della biodiversità residuale.
La mappatura per poterne meglio assicurare la tutela; il recupero di materiale per la moltiplicazione e per ottenere piante per la conservazione ex-situ nei due campi di biodiversità agraria di Agugliano e Petritoli ed in eventuali campi di conservazione che si potrebbero individuare sul Conero; analisi genetiche e lo sviluppo di progetti in difesa della biodiversità e delle piccole produzioni locali; collaborazione nell’organizzazione di eventi per la diffusione delle conoscenze relative e delle produzioni locali, tradizionali e della biodiversità attraverso l’educazione alimentare, anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche; produzione di materiale divulgativo.
‘Un ringraziamento speciale –conclude Stacchiotti- va a Elisabetta Ferroni dell’ ufficio Valorizzazione Ambientale parco Parco Naturale del Conero che ha seguito il progetto atto a dare garanzie di futuro ai sapori del passato e a tutti coloro che hanno conservato le piante più anziane, anche ultracentenarie o propagato le antiche varietà per pura passione.
Per l’Ente parco è una nuova conferma dell’impegno gestionale in favore dell’agricoltura e della cultura agricola del Conero, oltre che della conservazione della biodiversità.”
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-09-2017 alle 13:23 sul giornale del 28 settembre 2017 - 643 letture