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Laurea honoris causa ad Ancona per Stiglitz, il Premio Nobel per l'Economia: “riportare al centro lo Stato, non l'economia”

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Una giornata storica per l'Università Politecnica delle Marche, che ha coronato Giovedì 2 novembre il premio Nobel per l'Economia Joseph E. Stiglitz dottore Honoris causa “per i suoi fondamentali contributi resi sui temi di economia internazionale, globalizzazione dei mercati e fragilità finanziaria”. Un cerimonia che sottolinea la collaborazione e vicinanza del luminare con l'ateneo marchigiano e con i suoi professori, in primis il prof. Mauro Gallegati, Dipartimento di Managment, da anni collaboratore e amico dell'economista americano.

Le teorie e la produzione scientifica di Stiglitz, apprezzata e tradotta in tutto il mondo, si contraddistingue per una visione critica degli attuali modelli capitalistici, che hanno segnato nei decenni un divario sempre più ampio nel benessere delle nazioni industrializzate e quelle in via di sviluppo, ma anche tra gli stessi cittadini, il cui reddito, specialmente negli anni di crisi, ha visto polarizzarsi verso la ricchezza assoluta di pochissimi e un sensibile impoverimento della massa. Un modello secondo Stiglitz, che può solo ripersi o accentuarsi se non si interverrà sulle basi che regolano il mercato globale. Contrapposto a “lo sviluppo come trasformazione della vita delle persone, non solo trasformazione delle economie” come ricordato nella Laudatio del prof. Gallegati, citando l'economista Fuà, che ha dato il nome all'università di economia di Ancona.

Questo il tema trattato dalla lectio magistralis tenuta in aula magna di fronte ai professori, le autorità e centinaia di studenti universitari, economisti e non, per cogliere la rara occasione di sentir parlare il premio Nobel. La lezione “Global Inequality” tenuta in inglese e tradotta simultaneamente ha analizzato le storture ed aberrazioni derivate da un economia globale, le cui regole sono dettate da un mercato capitalistico spesso miope, non solo alle esigenze delle persone, ma al suo stesso proliferare, intaccando così le possibilità di crescita economica. Un intervento che non si è limitato alla spiegazione accademica, illustrando nel pratico come le vite di tutti vengano peggiorate migliorate dagli interventi economici ed entrando spesso nell'attualità, con commenti ironici sull'amministrazione Trump, colpevole secondo l'economista di accentrare il mercato nella amministrazione statale piuttosto che il Governo.

Un concetto che il premio Nobel ripropone quando interrogato sull'impatto economico del terremoto sul territorio marchigiano: “ In tutte le calamità i popoli si rivolgono ai Governi, senza l'intervento dello stato i mercati prendono vantaggio dalle disgrazie, non aiutano i popoli, senza pensare alle conseguenze. È un esempio dell'importanza dello stato e dei fallimenti del mercato. Anche Trump che sembra non capire l'importanza dell'intervento statale, dopo le calamità che hanno colpito Texas e Florida è dovuto intervenire come Governo”.

Un invito ai politici e agli amministratori ad essere più determinanti nelle decisioni che influiscono sulla vita dei cittadini, senza sottostare alle leggi di un mercato avido. Tra i presenti la Presidente della Provincia di Ancona Serrani e l'Onorevole Lodolini, che colgono l'occasione per domandare al luminare come poter crescere economicamente rispettando il benessere dei cittadini e permettendo la ricerca della felicità: “Uscire dai limiti di spesa” è la prima risposta di Stiglitz, “ricontrattare le politiche di austerità e il patto sociale dell'Europa, puntando prima di tutto al benessere dei cittadini. Un'economia più giusta è un'economia che cresce meglio. Solo attraverso la crescita si può uscire veramente dalla crisi. Per fare questo è necessario ripensare le basi dell'economia con un intervento strutturale ed un unione federale dei Paesi Europei. Importante farlo anche in maniera ecosostenibile, anche con un economia in crescita non possiamo essere felici se non siamo in grado di respirare per lo smog o nuotare nel mare”.

Chiude l'incontro il Rettore Sauro Longhi, che ritrova nelle parole del premio Nobel un indirizzo lungamente seguito dalle politiche dell'ateneo: “ Il rigore scientifico del proff. Stiglitz ci rafforza nella convinzione di ciò che diciamo sempre: il benessere e la crescita si costruiscono con l'istruzione del cittadino, a partire dalle scuole primarie, per accompagnarlo nel suo percorso di studi fino all'università, permettendo una crescita sociale ed economica di tutta la società”.