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182 stranieri percepivano pensioni senza averne diritto: denunciate da Inps e Carabinieri

3' di lettura Ancona 01/02/2018 - Continuavano a percepire gli assegni sociali, pur senza averne diritto. Molti di loro erano tornati a vivere nel proprio Paese o comunque si erano allontanati per mesi, senza comunicarlo - come avrebbero dovuto per legge - all’istituto di previdenza. Una truffa da un milione di euro è stata sventata dal Comando provinciale dei carabinieri di Ancona e dalla direzione regionale dell’Inps.

A seguito di oltre 500 verifiche incrociate, sono state denunciate 182 persone per truffa aggravata ai danni dello Stato, reato che può comportare la pena della reclusione fino a 6 anni, ma che può essere estinto e commutato in una sanzione amministrativa nel momento in cui l’indagato restituisce le somme indebitamente percepite.

Era di 450 euro al mese la media degli assegni sociali corrisposti ai 182 soggetti, tutti stranieri, che non ne avevano titolo perché non più residenti in Italia o perché certificavano falsamente il proprio reddito. La legge, infatti, prescrive tre requisiti base per l’ottenimento della prestazione assistenziale: il raggiungimento del 65° anno e 7 mesi di età, un reddito che accerti la soglia di povertà e la stabile ed effettiva residenza in Italia per almeno 10 anni. La stretta sinergia tra Inps e Arma dei carabinieri, in particolare con i militari della Stazione di Brecce Bianche che hanno condotto le indagini, ha permesso di smascherare 182 truffatori, di cui 13 recidivi. L’inchiesta è stata suddivisa in due tranche: nella prima, svolta tra il 2014 e il 2015, erano state denunciate 97 persone (furono recuperati circa 400 mila euro), a cui si aggiungono le 85 che tra l’aprile 2016 e il giugno 2017 avrebbero indebitamente percepito somme per un ammontare di oltre 300 mila euro. Considerando la precedente tranche, il recupero di parte delle somme e il risparmio garantito dall’interruzione dell’erogazione delle prestazioni, il giro d’affari complessivo della truffa sfiora il milione di euro.

“Abbiamo verificato oltre 500 posizioni in provincia di Ancona, svolgendo un’attività di controllo certosina, suddivisa in due tronconi” spiega il comandante provinciale dei carabinieri Stefano Caporossi, che ha coordinato le indagini condotte dai militari della Stazione di Brecce Bianche, guidata dal comandante Giuseppe Caiazzo, e quelli della Compagnia di Ancona, diretti dal capitano Fabio Ibba. “Le persone denunciate avranno un doppio percorso: penale per il reato di truffa oppure amministrativo se restituiranno le somme ingiustamente percepite”. Alessandro Tombolini, direttore regionale Inps, sottolinea che “stiamo provvedendo al recupero di somme che le persone denunciate hanno di fatto sottratto a chi realmente ne aveva bisogno, somme che avrebbero consentito all’istituto importanti risparmi per alimentare situazioni di welfare”. Antonio Curti, direttore provinciale Inps, elogia “la sinergia tra il nostro Ente e l’Arma dei carabinieri” ed evidenzia che “chi lascia l’Italia per più di 30 giorni è obbligato a comunicare l’allontanamento per consentire all’Inps di sospendere, e revocare dopo un anno di assenza, la corresponsione dell’assegno sociale”. Tra le 85 persone denunciate nell’ultima tranche, la maggior parte sono di nazionalità albanese (33), seguite da marocchini (18) e macedoni (10).








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-02-2018 alle 19:31 sul giornale del 02 febbraio 2018 - 4201 letture

In questo articolo si parla di cronaca, pensione, truffa, ancona

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