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In migliaia per l'addio a Lollo. La mamma: "Travolti d'affetto". Ora via a una Fondazione

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La chiesa del Ss. Crocifisso agli Archi non è bastata ad accogliere tutti coloro che volevano bene a Lorenzo Farinelli e hanno voluto portargli un ultimo saluto. In migliaia hanno partecipato ai funerali del medico e attore anconetano di 34 anni, sconfitto da un linfoma.

«Ma lui ha vinto perché, nonostante la malattia, è rimasto la persona bella che era, anche di più - ha detto don Davide Duca durante l’omelia -. Non ha potuto mantenere tutte le promesse, ma ha mantenuto quella più importante: è rimasto fedele alla vita e all’amore».

E’ stata una cerimonia toccante, quella a cui hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Valeria Mancinelli e alcuni assessori, con momenti di profonda commozione quando hanno parlato gli amici e i compagni di teatro della “Ritmosfera”. La sua maestra di recitazione lo ha definito come «il mago dell’umanità che porta la magia del bene» e gli ha consegnato simbolicamente «il diploma honoris causa da insegnante». Emanuele, l’amico del cuore, l’ha ringraziato per averlo aspettato fino alla fine. «Spero che due decenni insieme mi abbiano insegnato ad andare avanti, ma non basterebbero cento anni di te, Lollino».

La cerimonia si è conclusa con un’emozionante interpretazione dei compagni di teatro, che hanno intonato alcune canzoni del musical “The greatest showman” che stavano preparando insieme. Ancor più toccanti le parole di Amalia Dusmet, la mamma dello sfortunato medico. «E’ stato sorgente di amore vero, un ragazzo altruista e generoso - ha detto -. Mi ha tenuto la mano fino all’ultimo giorno, invitandomi a stare vicina al papà Giovanni anche quando sarebbe arrivato questo brutto momento. Mio figlio aveva mille progetti, ma il suo sogno più grande, quello di portare all’altare la sua amata Martina, è stato interrotto da una malattia atroce. Voleva sposarsi qui, in questa chiesa, dov’è cresciuto da bambino. Mi ha detto: “Mamma, perché devo morire proprio adesso che ho incontrato l’amore vero? Non è giusto”. Di amore lui ce ne ha donato tanto e un’ondata di affetto ci è arrivata dalla città. Grazie a tutti, ma non è finita: presto daremo vita a qualcosa che ci farà e vi farà ricordare Lorenzo perché voleva che la ricerca continuasse».

Il riferimento è a una fondazione, intitolata a Lollo, che la famiglia sta pensando di costituire per contribuire alla ricerca contro i tumori, in modo da far fruttare gli oltre 600mila euro raccolti grazie a una portentosa gara di solidarietà sul web, che gli sarebbero dovuti servire per affrontare costosissime terapie negli Stati Uniti. «A Natale - ha concluso la mamma - il mio bambino mi ha lasciato un biglietto con scritto: io e te, un binomio raro, un incontro d’anime». Sì, Lollo era davvero un ragazzo unico.


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