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Arriva ad Ancona anche la Geo Barents di Medici Senza Frontiere: a bordo 73 naufraghi

3' di lettura

Attracca al molo 22 anche la nave di Medici Senza Frontiere, Geo Barents, sulla quale hanno viaggiato 73 persone migranti, salvate 5 giorni fa nella traversata tra Libia e Italia. Difficile la navigazione fino ad Ancona

«Le condizioni del viaggio sono state molto dure. Le onde alte tre metri hanno causato malori anche tra membri dell’equipaggio. Persone abituate a viaggiare in mare» a parlare ai microfoni della stampa, pochi minuti dopo l’attracco alla banchina 22 del porto di Ancona è Juan Matias Gil, capomissione di Medici Senza Frontiere «Le condizioni dei naufraghi sono buone, anche se è stato sofferto il freddo e la nausea. Molti di loro sono arrivati già provati dalla traversata e dalle condizioni delle carceri libiche. Segni di violenza che troviamo abitualmente sulle persone salvate, anche sui ragazzi più giovani».

Le condizioni del mare si sono fatte sentire in particolare dall’altro ieri, obbligando la Geo Barents a risalire dalle coste della Puglia fino al capoluogo dorico con un’andatura a “passo d’uomo”. «Le condizioni erano state previste e avevamo chiesto al Governo Italiano di ripensare alla scelta del Porto di Ancona che comportava un viaggio di 1500 km. La risposta è stata negativa, senza trattive e senza pensare a chi ha sofferto. Qui si sta parlando della vite di 76 persone».

Promosso invece il dispositivo di accoglienza installato a tempo record nel porto di Ancona. Già risultato efficace nella notte di martedì all’arrivo della Ocean Viking la struttura, gestita da Prefettura, Protezione civile e Croce Rossa ha dimostrato di poter assorbire con efficacia lo sbarco delle due navi.

IL PRESIDIO POTREBBE RESTARE

«Valuteremo nei prossimi giorni se rimuovere o il presidio- ad annunciarlo è il Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Vincenzo Garofalo – non abbiamo indicazioni dal Governo in merito a futuri sbarchi. La struttura però ha dimostrato di poter funzionare bene. Rimarrà quindi ancora per qualche giorno, prima di smontarla valuteremo se non sia più conveniente, anche da un punto di vista economico, mantenere il presidio sul molo 22» (Qui l’articolo sul punto accoglienza allestito dalla Protezione Civile Marche). Sembra possibile quindi, ma non certo, un futuro per la città di Ancona nella veste di Porto Sicuro, quindi possibile meta per altri sbarchi delle navi ong.

ACCOGLIENZA

Intanto proseguono le operazioni di accoglienza delle 76 persone migranti a bordo della Geo Berents, gestite sempre dalla Prefettura di Ancona. In particolare per i minori non accompagnati, 18 a bordo della Geo Barents. Anche in questo caso come per i minori giunti a bordo della Ocean Viking è stata trovata una sistemazione temporanea in una struttura della Caritas di Senigallia (Qui l’articolo).

«La città risponde bene da anni al tema accoglienza. Quello che per noi è nuovo e straordinario è l’arrivo di sbarchi sul territorio- a ribadire il concetto è l’assessore alle politiche sociali Emma Capogrossi, presente al porto al momento dello sbarco- Da decine di anni Ancona accoglie e lo fa bene. Anche in questo momento la città e la comunità stanno accogliendo circa 400 migranti tra i centri di accoglienza straordinari, gestiti dalla prefettura, e i migranti accolti nel sistema accoglienza e integrazione Sai (ex sprar) di cui ancona fa parte al 2003. Abbiamo ad ora 65 minori stranieri non accompagnati. Per noi l’accoglienza è un valore e abbiamo questa cultura».

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Questo è un articolo pubblicato il 12-01-2023 alle 11:32 sul giornale del 13 gennaio 2023 - 181 letture